L’Oréal Italia per le donne e la scienza: ecco le 5 vincitrici 2016

Il 70% degli italiani pensa che le donne non siano adatte a ricoprire ruoli apicali nella scienza. È questo il contesto culturale che L’Oréal si impegna da tempo a migliorare in ottica di valorizzazione della diversity.manifersto L'oréal
Parliamo di una questione che, come già trattato più volte su Mark Up, non si ferma al comparto della ricerca ma impatta direttamente anche sul business, risultando sempre più rilevante per le aziende.

La filosofia della company, in Italia così come all’estero, è quella di promuovere un’equa rappresentazione di genere. Il programma L’Oréal-Unesco For Women in Science è stato lanciato allo scopo nel 1998 e premia ogni anno con delle borse di studio le scienziate più meritevoli.

“Oggi solo il 30% dei ricercatori sono donne. Dobbiamo fare di meglio”, sottolinea il Ceo di L’Oréal Italia Cristina Scocchia nel corso della cerimonia di assegnazione 2016.
Ecco allora i volti delle 5 vincitrici, rappresentanti dell'eccellenza made in Italy e di un cambiamento sempre più necessario.

  • Irene Di Palma_02Irene Di Palma

Dipartimento di Fisica, Università di Roma La Sapienza

Progetto: I suoni nascosti dell’Universo: ricerca di segnali gravitazionali periodici da stelle di neutroni in un contesto multi-messaggero.

Profilo: 31 anni. Dopo gli studi classici, si è laureata a pieni voti a 23 anni in astronomia e astrofisica alla Sapienza Università di Roma. Successivamente ha avviato un progetto di ricerca sullo studio di onde gravitazionali e neutrini presso la Columbia University di New York. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Fisica presso il Max Planck per la Fisica Gravitazionale di Hannover lavorando sulla prima analisi dati multi-messaggero congiunta che ha coinvolto tre diverse collaborazioni: LIGO, Virgo e ANTARES. Il suo interesse primario è l’analisi dei dati in ambito multi-messaggero, un’opportunità unica per comprendere la dinamica e la conformazione di diverse sorgenti astrofisiche.

  • Valentina Emmanuele_01Valentina Emmanuele

U.O.C. di Neurologia e Malattie Neuromuscolari, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale,

Università degli Studi di Messina

Progetto: Lotta alle malattie mitocondriali, a partire dalla diagnosi. Caratterizzazione di una coorte di pazienti mitocondriali: nuovi biomarcatori, diagnosi molecolare ed approcci terapeutici.

Profilo: 35 anni. Laureata nel 2005 in Medicina e Chirurgia presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, nel 2010 ha conseguito il diploma di specializzazione in Pediatria presso l’Università degli Studi di Genova e nel 2014 il dottorato di ricerca in Genetica presso il medesimo Ateneo. Sin dai primi anni di specialità si è interessata alla ricerca nell’ambito delle malattie neuromuscolari, in particolare quelle mitocondriali, presso la U.O.C. di Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari dell’Istituto G. Gaslini. Per approfondire gli aspetti traslazionali di tale ricerca, nel 2009 si è recata presso la Columbia University di New York dedicandosi prima allo studio anatomo-patologico di muscolo e cervello e poi allo studio di pazienti con malattia mitocondriale e di modelli animali e cellulari delle patologie. Ha collaborato con la New York Stem Cell Foundation (NYSCF) in uno studio che ha dimostrato la possibilità teorica di prevenzione della trasmissione da madre a figlio di mutazioni del DNA mitocondriale tramite “mitochondrial replacement”. Attualmente svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina.

  • Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura_01Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura

Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Unità di Farmacologia, Università degli Studi di Camerino

Progetto: Un farmaco contro le abbuffate di cibo appetibile. Nuovo approccio farmacologico per il trattamento dell’obesità e dei disturbi alimentari correlati con gli episodi di binge eating.

Profilo: 33 anni. Laureata con 110 e lode nel 2008 in Farmacia presso l’Università degli Studi di Camerino. Nel 2012 ha conseguito il dottorato in Scienze Farmaceutiche presso il medesimo Ateneo e la sua attività di ricerca si è focalizzata sui disordini alimentari e obesità. Per approfondire gli studi sulla neurobiologia dei disordini alimentari ha trascorso l’ultimo anno del dottorato presso l’Università di Zurigo, dove nel 2015 è tornata, supportata dal premio IBRO (International Brain Research Organization), per studiare l’influenza degli ormoni ovarici durante gli episodi di binge eating, ovvero le abbuffate compulsive di cibo appetibile.

  • Martina Sanlorenzo_01Martina Sanlorenzo

Divisione Universitaria di Oncologia Medica, Laboratorio di Experimental Cell Therapy,

Università degli Studi di Torino c/o Istituto di Candiolo IRCCS

Progetto: Melanoma metastatico, verso una terapia integrata. Interazione tra farmaci a bersaglio molecolare e immunoterapia nel trattamento del melanoma metastatico: modello preclinico per la valutazione del potenziale sinergismo.

Profilo: 30 anni. Laureata nel 2010 in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino, è attualmente specializzanda in Dermatologia e Venereologia e dottoranda in Medicina Molecolare presso il medesimo Ateneo. Sin dall’inizio si è occupata di melanoma, prima in clinica, e successivamente in laboratorio grazie ai 18 mesi di lavoro svolto presso il Melanoma Center (Ortiz Lab) dell’Univeristy of California di San Francisco (Ucsf). Negli Stati Uniti ha studiato i meccanismi di risposta molecolare alla target therapy. Al rientro in Italia ha integrato queste conoscenze con i modelli preclinici di immunoterapia, collaborando con la Divisione Universitaria di Oncologia Medica, Laboratorio di Experimental Cell Therapy, presso l’istituto di Candiolo IRCCS.

  • Francesca Zoratto_02Francesca Zoratto

Unità di Primatologia Cognitiva dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

Progetto: Dagli animali nuove strategie per combattere il gioco d’azzardo patologico. Modulazione sociale della propensione al rischio nei primati non umani e nei roditori: un approccio comparativo per comprendere le basi psicobiologiche del gioco d’azzardo patologico nell’uomo.

Profilo: 34 anni. Laureata a pieni voti nel 2008 in ecologia con indirizzo comportamento animale presso l’Università degli Studi di Parma, con una tesi sulle risposte collettive antipredatorie nello storno. Per approfondire alcuni aspetti di tale studio, si è recata presso l’Università di Groningen (Paesi Bassi) nel dipartimento di biologia del comportamento. Nel 2013 ha conseguito il dottorato di ricerca in etologia presso l’Università degli Studi di Firenze, con un progetto riguardante lo studio preclinico dell’impulsività e della propensione al rischio. Sin dagli esordi si è dedicata allamricerca in ambito etologico, occupandosi di temi di ricerca interdisciplinari, studiando specie differenti e integrando dati provenienti da diversi ambiti. Il suo interesse primario è lo studio del comportamento degli animali in una prospettiva funzionale ed evolutiva. Durante il post doc, si è dedicata principalmente allo sviluppo e alla validazione di modelli animali di disturbi neurocomportamentali umani, tra cui il gioco d’azzardo patologico.

1 COMMENTO

  1. Complimenti a brave a tutte,orgogliosissimo e fiero di sentire queste notizie,in particolare di sentire nominare e leggere sui giornali il nome di francesca zoratto,complimenti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome