Brio sviluppa il marchio Alce Nero come garante del posizionamento biologico anche nell’ortofrutta. Nel settore le politiche di marca industriale restano comunque troppo limitate

Prosegue sia sul fronte agricolo che su quello trade la strategia di sviluppo di Brio, società di produzione e commercializzazione di ortofrutta biologica con il marchio Alce Nero. Dopo gli accordi siglati lo scorso anno con agricoltori soci e fornitori del Sud Italia per ampliare l’offerta, l’azienda ha avviato un progetto di coltivazione di varietà distintive da proporre sui mercati interno ed estero. “Il nostro obiettivo – afferma Mauro Laghi direttore commerciale di Brio – è di ampliare ulteriormente la base produttiva portando alla conversione al bio anche altri soci del gruppo Alegra, di cui siamo la business unit. Per convertire l’agricoltura italiana al biologico bisogna però tutelare il reddito degli agricoltori, garantendo loro un compenso equo che remuneri il grande lavoro  a fronte di minori rese”.

Sul fronte commerciale, l’azienda sta lavorando per il rafforzamento del brand Alce Nero nei reparti ortofrutta della gdo. “La politica della marca industriale nel settore ortofrutticolo è ancora troppo limitata, tanto che l’80% a valore dell’offerta di frutta e verdura fresche a peso imposto è a marca del distributore – osserva Laghi –. Partendo dalla notorietà che il brand Alce Nero ha acquisito come garanzia di qualità in diverse categorie merceologiche bio, vogliamo incentivarne l’affermazione anche nell’ortofrutta”. Come Brio stiamo pensando di avviare un programma di attività in-store di degustazione e comunicazione, concentrate nei weekend, durante le quali delle hostess faranno apprezzare le caratteristiche organolettiche delle referenze e distribuiranno dei materiali informativi sull'agricoltura biologica e sui prodotti Alce Nero. “Il maggior costo del biologico rispetto al convenzionale va spiegato ai consumatori insieme al valore del brand che parte dalla selezione delle varietà da coltivare e continua lungo tutte le fasi di coltivazione con un’attività di controlli da parte dei nostri tecnici agronomi non previsti dalla normativa di certificazione per una maggiore garanzia della qualità del prodotto Alce Nero”.

 

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