Mais, un protocollo di coltivazione per incrementare le rese

di Jessika Pini

Secondo le previsioni, nei prossimi anni cresceranno le domande globali di carne e latte perciò dovrebbe incrementare anche la richiesta di mais, tra le maggiori componenti dell’alimentazione zootecnica. La produzione media italiana da circa un decennio risulta superiore a 9,5 t/ha, maggiore rispetto alla media europea, ma che non sembra indicare possibili incrementi. Per rispondere all’esigenza, non solo italiana, di migliorare le rese Mario Vigo, presidente di Centro Studi Innovagri, ha messo a punto Combi Mais Idrotechnologies, un protocollo di coltivazione che sfrutta il know how e l’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura di alcune delle maggiori aziende del settore nel rispetto della sostenibilità economica e ambientale della produzione.

I partners
I partner sono Syngenta, una delle principali aziende dell'agro-industria mondiale per l’innovazione varietale, Netafim, leader mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni per l’irrigazione a goccia e la micro-irrigazione, Unimer, per la concimazione organo minerale, Cifo per la concimazione fogliare, Kuhn, per la fornitura delle macchine di precision farming, Same Deutz Fahr, per la fornitura della trattrice. Partner non tecnico: Banca Popolare di Lodi.

Risultati sperimentali
L’obiettivo di Combi Mais è una resa di 20 tonnellate di granella di mais/ettaro. Nel 2014, primo anno di sperimentazione su 10 ha, si è ottenuta una resa del 14% superiore rispetto alla media dell’azienda sperimentale con piante più sane e granella qualitativamente superiore. L’ibrido impiantato, dall’elevata capacità produttiva è ‘Sy Brabus’ in grado di reggere alte densità d’impianto. Le tecnologie impiegate per la distribuzione di fertilizzanti e acqua hanno consentito notevoli risparmi. Nel 2015 il progetto prosegue su un’area sperimentale di 30 ettari con ulteriori interventi agronomici innovativi.

Dati fonte: Assomais

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