Dall'edizione n.24 di Mapic (Cannes, Palais des Festivals, 14-16 novembre 2018), il più importante salone mondiale dell'immobiliare commerciale retail e a destinazione mista, si evince chiaramente che in un futuro, già presente, gli stand più animati, attraenti, traffic-builder (creatori di traffico), non potranno evitare il connubio con una ristofferta di livello.
Da Caffè Napoli a Cioccolatitaliani, passando per La Bottega del caffè
Come ho potuto constatare direttamente, soprattutto al piano interrato -dove si concentrava la maggior parte degli spazi e delle aree ("Innovation" e "Leisure" comprese), e le sale convegni (conference room) più capienti, gli stand che hanno brillato per traffico e vivacità socializzante sono stati proprio quelli abbinati a corner gourmet o a caffetterie: tre esempi per tutti sono Caffè Napoli nello stand di Edares (che ha debuttato a Mapic) e Cioccolatitaliani con Rustioni & Partners. L'altro esempio è lo spazio ristorazione della francese Frey (specialista di urbanistica immobiliare) nello stand della Shopping Promenade Ode à la Mer di Montpellier (apertura prevista nel 4° trimestre 2021), uno dei progetti più interessanti, che avrà, fra l'altro, 24 locali fra caffè e ristoranti, e 60 negozi.
La Bottega del Caffè (Gruppo Cibiamo) a la Croisette
Molto grande anche lo spazio di Cibiamo Group con La Bottega del caffè e Il Forno, due dei principali format e marchi di Cibiamo. A Cannes, dove ha aperto un locale sulla Croisette, a cui è seguito quello di Brescia nel centro commerciale Nuova Flaminia, La Bottega del Caffè ha ricreato fedelmente l'immagine dei suoi punti di vendita presentando un format completo dove all'offerta di prodotti di caffetteria si aggiunge una linea esclusiva di pizze e focacce gourmet. Un format modulare (circa 50 metri, 20 per il chiosco) per rispondere alle esigenze di una formula per tutto il giorno, dal caffè alla pizza.
Nuovi player e assenze illustri
A proposito di attrazione, diversi manager che ho incontrato mi hanno detto di aver notato un decremento delle presenze a Mapic. Questo fenomeno, ammesso sia confermato sul piano delle cifre, può dipendere anche da fattori contingenti, del tutto slegati da questioni di mercato, e va filtrato con un altro fenomeno eventualmente controbilanciante: i nuovi operatori che debuttano a Mapic, come la già citata Edares e Cels Group. "Per noi è andata molto bene -commenta Alessandro Gaffuri, fondatore e Ceo di Cels Group- ma ho la sensazione di un crollo delle presenze, sia dal Medio Oriente (è mancato lo stand di Maf) sia dall'Europa". Si è anche notata l'assenza della delegazione italiana di Klépierre.
Quando la tecnologia diventa gioco e divertimento
Più che i progetti nel senso immobiliare e urbanistico del termine, protagonisti di questo Mapic sono stati i servizi (compresi quelli di natura gestionale) e l'innovazione tecno-digital applicata al retail. Il piano Riviera ospitava (e ospita comme d'habitude) gli spazi dei big dei centri commerciali (Aedes, Carmila, Ceetrus, Eurocommercial Properties, Igd, Sonae Sierra), ma anche del settore servizi e marketing nel retail real estate (Grandi Stazioni Retail): fra questi merita una menzione Svicom, che ha presentato AdaptiveMall, una divertente dimostrazione di nuove tecnologie applicate al retail, in collaborazione con AleXis Arts, Magic&Science Academy, Cambridge Innovation Hub, Svicom Digital, Spacebot: l'obiettivo è mostrare al visitatore come dati, tecnologie ed elementi soft del layout di un centro commerciale possano essere resi fluidi per rendere l'esperienza d'acquisto personale e positiva. Danilo Audiello (AleXis Arts) ci ha in pratica fatto vedere alcuni risultati dell'interazione tecnologie-cliente relativi all'eye scanning, all'intelligenza artificiale, e al neuromarketing. L'eye scanning è uno strumento utilizzabile -e utilizzato- per costruire o ricostruire il design e l'allocazione dei negozi.
Svicom è stata protagonista anche per i progetti presentati a Mapic (alcuni illustrati nel convegno Cncc "DestinationItaly2": come La Birreria a Napoli) e per la recentissima nomina di Letizia Cantini a Coo, presente al Mapic, che porterà la sua esperienza di direttore tecnico e patrimonio di Unicoop nella società fondata da Fabio Porreca, rimasta fra le poche (insieme a Studio Conte) indipendenti nell'ambito delle advisory firm di grandi dimensioni.
"Mi sento fortunata -ha commentato a Cannes Letizia Cantini- perché Svicom è una delle società più dinamiche in Italia, e con essa ho un rapporto di lunga data sin da quand'ero in Unicoop. In Italia, alle persone della mia età, cioè a coloro che sono nati negli anni Ottanta, non sono stati concessi molti spazi per posizioni apicali nelle società specializzate in questo settore del retail real estate. In Svicom svilupperò le deleghe previste da questo nuovo ruolo e che saranno quelle della gestione del business: property management, legal, servizi tecnici, amministrazione, con attenzione anche al digital marketing; questo per dare una connotazione aggiuntiva a Svicom che già si distingue per il fatto di essere rimasta indipendente in un mercato che trovo un po' omologato e privo di idee".
Un nuovo censimento dei centri commerciali
Quanti sono i centri commerciali in Italia? Secondo il nostro annuario (pubblicato da Mark Up in collaborazione con Sincron Inova per la parte centri commerciali/retail park/factory outlet centre, e Nielsen per la parte ipermercati e centrali d'acquisto della gdo) sono 1.189 per totali 37.183 negozi. La Commissione Research del Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali), presieduta da Maddalena Panu, che è anche responsabile ricerca di Savills Larry Smith, ha presentato a Cannes i principali dati di un lavoro statistico che dovrebbe portare allo sviluppo di un database nazionale. Fabio Fraulino, responsabile Asset Data Analysis di Cushman & Wakefield, ha illustrato i criteri assunti per le classificazione elaborata dalla Commissione Research. Fra i parametri assume selettivi il numero minimo di punti di vendita (7 per un centro commerciale e un leisure centre, 3 per un factory outlet e un retail park) e la superficie minima (Gla), 5.000 mq per tutti i principali agglomerati retail esaminati.
Gli scostamenti maggiori si registrano nei retail park (179 per il Cncc) e per i centri commerciali (1.020), mentre si riducono al minimo per i factory outlet. Non ci sono grosse novità rispetto alle definizioni riportate dal Cncc nel suo annuario dove è già contemplata la definizione di leisure centre -che prevede un ancoraggio a un multiplex, con ristoranti, bowling, aree fitness/palestre, e aree comuni, e soprattutto una proprietà e una gestione unica o unificata), per quanto questo tipo di insediamento sia non di rado meno facile da identificare del sarchiapone. Riguardo i leisure centre, il Cncc identifica 23 insediamenti per totali 374.041 mq di Gla.