MARK UP tecniche di management
La proposta: benzina della negoziazione

L'appuntamento odierno, il sesto della serie che il sito di MARK UP dedica al potenziamento delle capacità di management in termini di negoziazione, affronta il tema della proposta. Con il contributo di Bridge Partners *

Le negoziazioni riguardano un processo decisionale e le proposte sono tentativi di definire il contenuto di una decisione negoziata. Spesso i negoziatori discutono in modo sterile su opinioni, principi, reciproche convinzioni; argomentano e polemizzano, attraverso dialoghi serrati che assomigliano a monologhi. Inutile sottolineare la perdita di tempo derivante da sterili polemiche, attacchi e difese, superfluo sarcasmo e continue interruzioni. Solo una proposta fa avanzare la negoziazione, rappresentandone a tutti gli effetti il passaggio cruciale. Affinché venga accettata, la proposta deve essere realistica, ossia basata su fatti e logica, nonché indirizzata, oltre che verso i nostri bisogni, verso quelli dei nostri interlocutori. Le proposte, inoltre, progrediscono da una totale vaghezza verso una crescente condizionata specificità solo attraverso scambio di valore condizionato tra le parti.

Un negoziatore ancora inesperto voleva fare una proposta e non trovava la formulazione più adatta. Quale di queste tre gli fu suggerita dal suo boss?

A) Se accetti di considerare una clausola garanzia per un periodo più breve, allora noi accetteremo di liquidare eventuali danni nella misura del 5%.

B) Se accetti una clausola di garanzia per un periodo di 6 mesi, allora saremo lieti di accettare una liquidazione danni di una qualche misura.

C) Se accetti una clausola di garanzia per un periodo di 6 mesi, allora noi accetteremo di liquidare eventuali danni nella misura del 5%.

Non è esattamente la formulazione corretta. Questa proposta è specifica nella concessione e vaga nella condizione: il nostro interlocutore potrebbe quantificare a proprio piacere la brevità del periodo. Inoltre, in tale contesto cosa si intende esattamente con “considerare”? Un linguaggio vago e poco assertivo potrebbe alimentare nel nostro interlocutore una risposta positiva, senza che ci siano per noi benefici assicurati, a fronte invece del nostro impegno garantito di liquidare danni nella misura del 5%.

Questa è una formula corretta, ma ancora da perfezionare. Essa, infatti, è specifica nella condizione e vaga nella concessione. Se il nostro interlocutore accetterà, non saprà esattamente ancora che cosa potrà ottenere da noi in cambio. Essa tuttavia contiene ancora elementi di vaghezza e il nostro interlocutore potrà chiederci giustamente di quantificare la percentuale di liquidazione.

Questa è la formulazione migliore, specifica nelle condizioni e nelle concessioni. Non ha più carattere meramente esplorativo, ma l'assertività del linguaggio rende chiaro il contenuto dell'accordo da noi auspicato e ottimizza i tempi, frutto di un confronto esaurito in modo costruttivo.


www.bridgepartners.it
* Bridge Partners, società italiana specializzata

nello sviluppo della capacità negoziale manageriale, ha portato in

Italia training formativi, unici per contenuti e struttura, rivolti al

medio e top management, a professionisti ed esponenti di organismi

governativi e istituzionali. Bridge Partners, con sedi a Torino e a

Milano è costituita da un team eterogeneo, con esperienze professionali

e competenze specifiche nel campo della negoziazione. Anche attraverso

partnership con le più affermate società internazionali di consulting e

training del settore, di cui è diventato in alcuni casi il referente

nel nostro Paese, Bridge Partners fornisce “drivers” delle più

consolidate ed attuali “global best practices” nel campo strategico

della negoziazione, candidandosi come primo operatore specializzato in

quest'area strategica del comportamento manageriale.


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