Marks & Spencer (nella foto il numero uno Steve Rowe) procede con la riorganizzazione della rete: entro il 2022 sono previste più di 100 chiusure di punti di vendita per rilanciare il reparto Abbigliamento e Casa

Marks&Spencer ha annunciato oggi una nuova serie di punti di vendita da chiudere nel quadro di una riorganizzazione della struttura commerciale in Gran Bretagna orientata all'obiettivo di portare l'incidenza delle vendite online ad almeno un terzo del fatturato. Sono previste anche 15 aperture in meno quest'anno nel ramo Simply Food Store.

Il piano di ristrutturazione della rete coinvolge più di 100 punti di vendita per il 2022, compresi i 21 già chiusi e gli altri 14 destinati alla chiusura. Fra trasferimenti, conversioni, riduzioni di superficie e di rete, questo piano rimodellerà completamente i reparti Abbigliamento e casa (Clothing & Home) di M&S.

L'accelerazione di questo programma di ristrutturazioni della rete fa parte di una più ampia strategia quinquennale di M&S il cui obiettivo è di uscire con un numero più limitato ma più forte di punti di vendita Clothing & Home. I nuovi saranno più ampi, tecnologicamente più avanzati, meglio collocati sul piano urbanistico e viario, e più "aspirazionali" per i clienti, cioè più belli e motivanti.

Saranno inseriti in un circuito omnichannel, accessibili a tutti i supporti digitali, e ubicati in sinergia con una rete di negozi alimentari che offrono anche un servizio di click&collect per l'abbigliamento.

 

Sacha Berendji, Marks&Spencer

Fra i prossimi 14 Clothing & Home stores da chiudere nel 2018-2019, ci sono Bayswater, Fleetwood Outlet e Newton Abbot Outlet, tutti e tre entro fine luglio 2018; Clacton e Holloway Road chiuderanno entrambi (inizi 2019) in coincidenza con l'apertura dei nuovi food store di prossimità sempre firmati M&S.

Fra i candidati alla chiusura altri 9 negozi (Darlington, East Kilbride, Falkirk, Kettering, Newmarket, New Mersey Speke, Northampton, Stockton e Walsall) per i quali il gruppo distributivo prevede l'apertura di trattative per 626 dipendenti che verranno tutti trasferiti in altri punti di vendita in rapporto alle necessità.

"Stiamo procedendo bene con i nostri piani di riassetto della rete per essere più coerenti e aggiornati con le esigenze dei clienti e per supportare la crescita del business nell'online  -commenta Sacha Berendji, Retail, Operations e Property Director di Marks & Spencer-. La chiusura di punti di vendita non è un processo facile sotto tutti gli aspetti, ma è vitale per il futuro di Marks&Spencer. Laddove abbiamo chiuso punti di vendita stiamo vedendo un numero incoraggiante di clienti spostarsi verso i nostri negozi più vicini per vivere un'esperienza d'acquisto all'interno di un ambiente retail migliore e più confortevole".

"Marks & Spencer ha dominato il mercato dell'abbigliamento in Gran Bretagna per anni -commenta Maureen Hinton, Group Retail Research Director di Global Data- ma la sua leadership è pericolosamente messa in discussione dalla crescita di Primark. La chiusura di molti altri M&S imprimerà un'accelerazione nel processo di declino, a meno che non trasferisca sul canale online le vendite mancate. Ma dovrà rilanciare la crescita di tutto il non-food per arginare il declino".
M&S raggiunse nel 1997 il suo picco con una quota di mercato del 13,5%, una posizione che sembrava inattaccabile, ma da allora in poi cominciò un lento declino del mercato.

Attualmente le vendite non-food di M&S ammontano a 3,8 miliardi di sterline a marzo 2017, con 303 punti di vendita e poco più di 1 milione di mq di vendita  (11,3 milioni di piedi quadrati). I 49 John Lewis generano più o meno le stesse vendite con metà dello spazio e il canale online.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome