Martino Rossi, un precursore dei tempi

Ha anticipato le sfide su benessere e intolleranze alimentari con focus puntuali nell’ambito dell’ingredientistica, a beneficio dell’industria food più innovativa (da Mark Up n. 283)

Gli ingredienti per i prodotti dell’industria alimentare rappresentano un territorio d’innovazione importante da sempre, ma l’aumento dell’incidenza di intolleranze e allergie, accanto al desiderio di un’alimentazione più sana e sostenibile, hanno posto nuove sfide a chi produce e vende cibo. Lo dimostra l’attenzione crescente delle aziende per la certificazione della propria filiera. Precursore dei tempi è MartinoRossi Spa, fondata nel 1954 da Martino Rossi, appunto, per il mercato specializzato e cresciuta considerevolmente negli ultimi dieci anni grazie a questa svolta nelle esigenze alimentari.

Fornisce infatti ingredienti clean label innovativi, ovvero senza allergeni, senza glutine, senza ogm, senza soia, e invece a base proteica, grazie all’utilizzo dei legumi, e funzionali, con tre stabilimenti: due in Italia, a Cremona e Grosseto, uno in Ungheria, e una sede estera a New York per commercializzare la produzione negli Stati Uniti. Numerose le industrie servite, da quella della pasta al bakery, dalle bevande vegetali al mondo prima colazione, dagli snack salati all’industria conserviera e la produzione di salse, infine i prodotti surgelati. Ne parliamo con Stefano Rossi, la terza generazione della famiglia e direttore commerciale della società.

Come nasce la scelta di focalizzarsi su un prodotto di nicchia?

Abbiamo sempre puntato a produrre ingredienti di alta qualità che portassero beneficio al consumatore. Da sempre abbiamo lavorato nel mercato specializzato e, quando anche i consumatori hanno incominciato a orientare i propri consumi verso scelte più salutari, noi ci siamo trovati al posto giusto nel momento in cui il mercato è cresciuto.

Qual è il punto di forza di MartinoRossi Spa?

La nostra forza, sin dagli esordi grazie a mio nonno, è il controllo totale della filiera dei prodotti che lavoriamo. I nostri agronomi seguono le aziende agricole partner dal seme alla coltivazione; con loro stipuliamo direttamente i contratti, senza intermediari. Ci occupiamo della trebbiatura con le nostre macchine operatrici, l’approvvigionamento è sempre gestito da noi, tramite i nostri centri di raccolta di Cremona e Grosseto dove stiviamo le materie prime convenzionali e biologiche che trasformiamo durante l’anno. Ci occupiamo noi delle attività di pulitura, essiccazione, selezione e preparazione in vista della trasformazione, e dei controlli di qualità, per la totalità delle nostre produzioni.

Quali sono le aree di produzione?

Le aziende agricole si trovano prevalentemente in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Piemonte e Umbria, sono tutte molto fidelizzate e tutte le filiere sono certificate Csqa. Ogni anno stipuliamo nuove partnership. Infatti se crescono le vendite devono crescere anche le aziende agricole. In Ungheria per esempio produciamo una varietà di mais particolare che ci consente di realizzare dei mix speciali.

Come avviene lo sviluppo di un nuovo ingrediente?

Il laboratorio R&D è a Cremona, e lo stiamo ampliando con nuovi laboratori con l’obiettivo di essere pronti entro il 2020. Dal 2019 al 2021 abbiamo programmato investimenti per 10 milioni di euro. Di solito proponiamo noi all’industria nuovi ingredienti salutari basati su farine, grits e semilavorati adatti a sostituire quelli tradizionali e li sviluppiamo in modo che rispettino i parametri per la produzione: granulometria, assorbimento d’acqua e texture finale. Insomma non produciamo ingredienti standard ma su misura, dall’ingrediente puro in farina al semilavorato, lavoriamo fianco a fianco con le aziende produttrici e con l’Università di Parma e Camerino.

In quale direzione va l’innovazione?

Verso l’innalzamento del contenuto proteico degli alimenti, attraverso prodotti di origine vegetale, per la sostenibilità ambientale. Per il futuro, infatti, la direzione sarà quella di produrre sempre più alimenti con matrici vegetali o proteiche più sostenibili. Per questo stiamo valutando nuove partnership, in particolare per la produzione di isolati proteici per l’industria alimentare, sempre allergen free e in versione clean label.

Qualche esempio?

Grano tenero e grano duro per esempio, alimenti che sono nella dieta di tutti i giorni nel pane, nei biscotti, nella pasta e nelle patatine: replichiamo gli ingredienti tradizionali utilizzando però materie prime senza allergeni, su misura per le esigenze di produzione.

Quanto vale l’export?

L’export è in forte crescita e ad oggi vale circa il 50% del fatturato. Vendiamo negli Stati Uniti, Asia e in Nord Europa. In realtà il mercato europeo è il più ricettivo all’innovazione, e anche il più propositivo, con l’Italia avvantaggiata per la tradizione culinaria.

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