Metro Italia e Apci (Associazione professionale cuochi italiani) chiedono che sia riconosciuto alla ristorazione il suo ruolo di utilità pubblica

Metro Italia e Apci (Associazione professionale cuochi italiani) esprimono la propria preoccupazione per le nuove misure restrittive che tornano a penalizzare bar e ristoranti, già così duramente colpiti da un anno a questa parte.

Tanya Kopps, Ceo Metro Italia
Tanya Kopps, Ceo Metro Italia

"In qualità di partner dei professionisti della ristorazione e dell’ospitalità, noi di Metro Italia vogliamo sensibilizzare le istituzioni sul grave, ulteriore impatto che queste misure avranno sul comparto -commenta Tanya Kopps, amministratore delegato Metro Italia. In questi mesi così duri, la nostra azienda ha aiutato i professionisti della ristorazione nello sviluppo di modalità di business alternative, come asporto e consegne (food delivery). Modalità che, però, da sole non bastano per la sostenibilità del mercato dei consumi fuori casa. Crediamo pertanto che, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza necessarie, almeno nelle zone gialle, il servizio al tavolo nei giorni feriali debba essere garantito, in quanto anche servizio di pubblica utilità".

"Lavoriamo da sempre con tutti gli attori della filiera -aggiunge Sonia Re, direttore generale di Apci- per creare un circolo virtuoso per i nostri associati e per l’intero comparto Horeca. Questi dodici mesi sono stati molto faticosi e hanno visto cuochi e ristoratori adeguarsi alle varie soluzioni proposte, cercando sempre di trovare soluzioni in tutela della clientela. Questo percorso di cambiamento e di rinnovamento non va assolutamente penalizzato, ma anzi va sostenuto e supportato. Per chi ha lavorato con serietà in questi mesi non ci vogliono ulteriori penalizzazioni".

Metro Italia e Apci ritengono fondamentale che le istituzioni riconoscano il ruolo di servizio pubblico che la ristorazione svolge per i lavoratori (pause pranzo), almeno nei giorni feriali, nelle zone gialle dove i contagi sono meno pressanti; che massimizzino i controlli necessari perché non si verifichino assembramenti all’aperto, dove i ristoratori non hanno potere di intervenire; e infine che attribuiscano alla ristorazione il corretto valore economico e sociale in quanto anello cruciale di tutta la filiera agroalimentare nazionale, comparto fondamentale per la sostenibilità del sistema Paese ed espressione del made in Italy.

Dopo un anno di sacrifici e di impegno dei ristoratori per mettere a norma i propri locali, ora è forte l’esigenza di risposte risolutive, sostengono Metro Italia e Apci. È necessario porre l’attenzione sulle conseguenze di queste chiusure che non solo mettono a rischio la stessa sopravvivenza delle singole imprese ma avranno in un futuro prossimo un pericoloso effetto domino sull’intera filiera agroalimentare.

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