Metro Italia: strategie per essere più flessibili

Il passaggio da una gestione immobiliare da proprietario a tenant ha permesso una maggiore focalizzazione sulla attività core e su nuove sfide multicanali (da Mark Up n. 253)

“Fino a sei anni fa eravamo proprietari della rete e gestivano in proprio l’attività immobiliare; poi abbiamo deciso di cedere gli asset a fondi bancari o immobiliari  per  poterci  concentrare  sulla nostra attività core. Questa scelta ha cambiato le logiche di gestione del patrimonio immobiliare”. Così, Antonio Guglielmi, head of Cash&Carry di Metro Italia, racconta la gestione degli immobili della rete di vendita e le nuove sfide.

Cosa vuol dire rapportarsi con fondi nella gestione degli immobili?
I  fondi,  bancari  o  immobiliari  che  siano,  sono  interessanti  a  trarre  il  massimo  profitto  dall’attività  di  gestione  degli  immobili,  a  prescindere  dal  business  dei  loro  “inquilini”,  che  spesso  non conoscono a fondo. Il nostro impegno, quindi, è quello di sensibilizzarli su chi siamo, coinvolgerli, attraverso la leva  negoziale,  nei  nostri  progetti,  far  capire le nostre esigenze e come vediamo il futuro. Questo richiede la volontà  di  incontri  costanti,  circa  una  volta  l’anno, per creare relazioni e imparare a conoscersi.

I fondi gestiscono gli immobili di tutta la rete?
A  parte  il  recente  acquisto,  a  Trieste,  di  un  edificio,  che  diventerà operativo  nell’estate 2017, attualmente i nostri 49 store sono suddivisi, a livello di proprietà,  tra  3  proprietari  singoli  -società  di  gestione  del  reddito  (SGR),  espressione di imprenditori locali che ben conoscono il territorio-  e due fondi, ciascuno con un pacchetto di circa venti store. Un aspetto che presenta vantaggi nei volumi,  quando  si  discute  nell’insieme  come ripartire le spese strutturali e non, ma che anche complica le cose.

In che senso? Ci faccia capire.
Negli ultimi anni, il mercato dei fondi è diventato molto veloce, nel senso che, con maggiore facilità rispetto al passato,  gli  immobili  possono  essere  ceduti  ad altri fondi. Il rischio, dal nostro punto di vista, è quello di uno scollamento ulteriore  tra  proprietario  e  tenant,  che  si ripercuote sui nostri programmi, rallentandoli.

Potreste cambiare strategia, allora ...
Assolutamente no: i vantaggi di gestire il  patrimonio  immobiliare  con  i  fondi  sono di gran lunga maggiori degli svantaggi. Certo con le Sgr esiste maggiore flessibilità a tutti i livelli, ma siamo comunque soddisfatti della relazione.

Sempre più retailer stanno “legando” l’affitto  alle  performance  di  vendita  dello store. Vale anche per voi?
É una pratica più comune in gdo, dove i  fatturati  per  singolo  punto  di  vendita  sono più fluttuanti, soprattutto nel non food.  Noi  non  rapportiamo  mai  il  giro d’affari al rent, perché ci muoviamo nel  mondo  B2B,  con  clienti  professionali che garantiscono performance più stabili.  Quindi  gestiamo  le  logiche  di  affitto con step legati agli investimenti iniziali, all’interno di contratti di locazione della durata di 15-20 anni.

I criteri nella scelta delle location.
Preferiamo negozi più piccoli stand alone, meglio se in zone semicentrali, che, grazie al geomarketing, garantiscano la massima  potenzialità  delle  attività  horeca nell’arco di 30 minuti. Tassativa una buona viabilità, con un’accessibilità comoda e facile.

State pensando all’eCommerce?
Non nel senso classico. Quel che è certo è  che  vogliamo  accreditarci  come  una  società multicanale, in grado di fornire ai propri clienti le soluzioni più adatte per incrementare i guadagni. È la nostra mission  come  azienda  numero  1  nella  gestione del cliente horeca. Per questo, cinque  anni  fa,  abbiamo  implementato un’area delivery nei negozi, che prepara  gli  ordini  ricevuti  dal  call  center  e, più di recente, via web e li consegna presso  il  locale  del  cliente.  Un’attività  che vale circa il 10-12% del nostro giro d’affari e sta crescendo del 30%, anche  grazie  all’attività  importante  degli  agenti sul territorio che instaurano rapporti personali con i gestori e proprietari dei locali.

Sembra proprio una preparazione alle vendite online ...
Potrebbe, ma in realtà vogliamo rafforzare  la  vicinanza  ai  nostri  clienti  professionali, e il delivery è uno strumento perfetto. Per questo, vogliamo creare una rete ad hoc di depositi dedicati, dove alle merci a più alta rotazione, sempre presenti,  si  aggiungono,  ogni  giorno, freschi e freschissimi. Il primo deposito ha aperto lo scorso maggio a Milano e copre la città, l’hinterland e parte di Lombardia. Inoltre, stiamo facendo scouting per acquisire aziende di delivery locali (già dotate di depositi) che possano rinforzare la nostra capacità nel food service. Questa è la nostra sfida dei  prossimi anni.

Ha collaborato Raffaella Pozzetti

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