Molino Rossetto premiata dal Cerif

Molino Rossetto, azienda di Pontelongo che opera nel settore delle farine e preparati speciali, è stata premiata nei giorni scorsi per la categoria "Storia e tradizione" del riconoscimento “Di padre in figlio - Il gusto di fare impresa – VIII Edizione”, evento promosso da Cerif, Centro di ricerca sulle imprese di famiglia in seno all’Università Cattolica del Sacro Cuore .

La motivazione, fa sapere Cerif, è che “Con oltre 250 anni di storia e di esperienza nel settore, questa ultima generazione è riuscita a reinventare un mestiere antico, tipicamente espresso dal mondo maschile. Con visione innovativa, alimentata da creatività e intraprendenza, l’erede ha saputo ben interpretare le mutevoli esigenze del mercato e dei consumatori attraverso una forte e originale differenziazione. Per valorizzare la storia e la tradizione dell’attività familiare, l’attuale successore ha avviato un progetto di sviluppo del marchio che ha portato nuovo valore aggiunto ai prodotti e ha fornito garanzia di qualità”.

A ritirare il premio, Chiara Rossetto che, insieme al fratello Paolo, è alla guida della società in qualità di amministratore delegato. "La storia della nostra famiglia è molto importante per tutti noi -ha commentato Chiara Rossetto-. Per questo siamo particolarmente fieri di questo premio che vorrei dedicare a mia madre e a mio padre, scomparso ad inizio 2018: a loro va il merito di aver trasmesso a me e a mio fratello Paolo l'amore e la passione per il mondo delle farine".

“Il mondo imprenditoriale italiano è costituito per l’82% da aziende a conduzione familiare, di cui il 97% hanno meno di 20 dipendenti, e ogni anno sono oltre ventitré mila gli imprenditori coinvolti nel passaggio generazionale –dichiara il professor Claudio Devecchi, amministratore unico e direttore scientifico di Cerif–. Durante l’ottava edizione del Premio di Padre in figlio, il Cerif ha avuto ancora una volta l’onore di premiare le aziende che si sono dimostrate più virtuose proprio nel delicato momento del passaggio generazionale, tanto che molte di esse sono già alla quinta generazione, qualcuna addirittura alla settima. La continuità della successione appare come uno dei problemi più difficili e cruciali dell'azienda familiare, non sottovalutarlo è il primo passo per affrontarlo al meglio. Eppure a oggi solo il 22% delle aziende ha già definito accordi per la successione”.

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