Moncaro, uno dei migliori risultati degli ultimi anni

Ottenuta una sempre maggiore remunerazione della materia prima e del lavoro agricolo, che rimane la mission fondamentale della cantina vitivinicola marchigiana

È anche grazie al forte rilancio nel canale della gdo, sia a livello nazionale che internazionale, che il netto calo delle vendite nell'Horeca - che a inizio pandemia ha toccato punte negative perfino del meno 80% - se oggi i numeri di Terre Cortesi Moncaro parlano di una realtà vitivinicola marchigiana a quota 27 milioni di euro di fatturato, con una chiusura dell'anno finanziario a fine luglio 2020 in crescita di oltre il 4% rispetto all'anno precedente. Un bilancio, approvato a fine 2020 dagli oltre 800 soci della cooperativa fondata nel 1964 a Montecarotto in provincia di Ancona, che ha mostrato un utile di esercizio pari a 138mila euro e un patrimonio netto in aumento di 7,8 milioni di euro, con margine operativo lordo al 9,8%.

“Uno dei migliori risultati degli ultimi anni” ha commentato il presidente e Ceo Moncaro, Doriano Marchetti, evidenziando con soddisfazione “una sempre maggiore remunerazione della materia prima e del lavoro agricolo che rimane la mission fondamentale della cantina”, grazie ad un prezzo delle uve conferite, salito nel 2020 fino a 51,50 euro al quintale. Per una posizione finanziaria consolidata nel corso degli anni, secondo le parole del CFO Moncaro, Roberto Fabbretti, “Attraverso operazioni strutturali innovative che ci permettono di guardare al futuro con tranquillità e ottimismo”.

Dati quindi del tutto positivi, nonostante l'emergenza sanitaria, che rendono merito del cambio nel mix di vendita sperimentato negli ultimi mesi del 2020 dall'azienda. Una politica aziendale di cui chiarisce più nel dettaglio Luigi Gagliardini, direttore commerciale Moncaro.

“Nel 2020 –spiega Luigi Gagliardini– la nostra presenza in gdo è diventata del 75% (+10% rispetto al 2019) con un aumento del fatturato del totale Italia del 7% nell'intero anno solare 2020. Nel canale, siamo presenti maggiormente con il brand Moncaro, ma anche con altri brand di nostra proprietà e non. Ciò deriva dallo storico approccio dell’azienda a cooperare con tutte le più importanti insegne italiane in modo da supportare la vendita proponendo al consumatore qualità garantita nel tempo. Moncaro infatti è da sempre all’avanguardia nella produzione di vini che derivano da una filiera controllata, dal vigneto alla bottiglia, attraverso certificazioni che garantiscono la qualità dei prodotti e la sostenibilità della produzione”.

La cantina conta a catalogo quasi una cinquantina di etichette, tra cui tutte le Doc marchigiane e che, grazie ai suoi 64 dipendenti e alle sue tre cantine in tre diverse zone di produzione (Montecarotto-Camerano-Acquaviva), negli ultimi anni ha sviluppato un export superiore al 50% del proprio volume d'affari, in oltre una quarantina di destinazioni nel mondo, puntando con forza ai vitigni autoctoni marchigiani e con sempre più determinazione alla coltura biologica senza l'utilizzo di sostanze di sintesi. “La strategia generale –prosegue il manager- è quella di spingere sempre di più sul brand Moncaro, cercando di rendere ancor più riconoscibile a livello nazionale il marchio come garanzia di qualità al giusto prezzo, cosa che notiamo essere sempre di più apprezzata da chi acquista i nostri vini, non solo legandoli unicamente al localismo della provenienza regionale. Inoltre, anche forse a causa delle dinamiche generatesi dalla pandemia ancora in corso, oltre all’aumento del consumo dei vini più competitivi dal punto di vista del prezzo, c’è stato un aumento rilevante anche nella vendita dei vini di gamma alta”.

Quanto alle strategie di vendita e alle politiche a scaffale per il 2021, il direttore commerciale Moncaro afferma: “L'obiettivo è quello di accompagnare questo trend della vendita di bottiglie che hanno un prezzo medio più alto e che provengono da produzioni più ricercate, rassicurando il consumatore con un immagine tradizionale, ma al tempo stesso moderna e gratificandolo con un prodotto di alta qualità. Di qui, la necessità di continuare ad aggiornare i packaging dei prodotti del brand Moncaro, cosa che faremo anche nel 2021, mantenendone la riconoscibilità storica, ma accentuandone il legame con la produzione di tradizionale qualità che li contraddistinguono, derivante da continui investimenti nella gestione dei vigneti e in cantina. Si tratta in particolare dei nostri vini Verdicchio Superiore Fondiglie, Conero Riserva Montescuro, e del Piceno Rosso Superiore Terrazzano nonché degli Offida Docg Pecorino e Passerina, e della Lacrima di Morro D’Alba”.

Conclude quindi il direttore commerciale Moncaro, Luigi Gagliardini, parlando di nuovi prodotti e direttrici di interesse: “Le novità di prodotto riguarderanno anche l’aggiornamento della capacità produttiva degli spumanti, con ingenti investimenti per una nuova linea di imbottigliamento e produzione, che ci permetterà di entrare nel mercato delle bollicine in modo più strutturato e competitivo di quanto stiamo già facendo ora”.

Per il 2021, la linea sarà quella di seguire la parola d’ordine “sostenibilità” continuando nella messa in atto di quei processi di innovazione che da 50 anni hanno caratterizzato la nostra produzione. In particolare, attraverso progetti di gestione delle risorse e di circolarità che riducono al minimo gli sprechi e l’impronta carbonica, di pari passo con investimenti in vigneto e in cantina per attuare un controllo della produzione che sia sempre più green. “Ne sono prova le ricerche in atto, come il progetto "Vitinnova" attraverso il quale, in collaborazione con l’Università di Ancona, si sta studiando l’uso di sostanze di origine naturale in sostituzione del rame. O come il continuo aggiornamento delle certificazioni che ci pone per il 2021 l’obiettivo di ottenere anche la certificazione di sostenibilità Equalitas, in seguito alla pubblicazione già avvenuta del nostro bilancio di sostenibilità”.

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