Mondo del lavoro instabile: quasi un lavoratore sue due vuole cambiare

L'Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano fotografa un quadro di malessere: solo il 7% dei lavoratori è felice. Diverse le dinamiche

L'Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, "Vita, lavoro, felicità: disegnare una nuova relazione tra organizzazione e persone", rilasciato il 10 di maggio 2023, non lascia adito a dubbi: il mondo del lavoro è in un momento di grande agitazione e il malessere tra i lavoratori è crescente. I dati della ricerca danno forma a quanto empiricamente è già acquisito dalla percezione comune: il benessere nell'ambiente lavorativo è sempre più merce rara. L'Osservatorio evidenzia alcuni fenomeni in atto.

Great Regret
Quasi metà dei lavoratori in Italia ha cambiato lavoro o vorrebbe farlo dando forza al fenomeno della great resignation. Tuttavia il 41% si è già pentito della scelta fatta non avendo ottenuto i miglioramenti sperati. Questo fenomeno che porta chi ha abbandonato il lavoro a voler tornare idealmente sui propri passi, viene definito "Great Regret".

Quiet Quitting
Con Quiet Quitter si intende il lavoratore che abbandona "silenziosamente" il proprio posto di lavoro. Non potendo rinunciare a lavorare e non trovando un'alternativa, si limita a svolgere il minimo indispensabile delle proprie mansioni. Non accetta di lavorare fuori orario, non è interessato ad avere responsabilità maggiori e avanzamenti. Inoltre non è coinvolto dalle attività lavorative. In Italia a questa categoria appartengono 2,3 milioni di persone.

Malessere nei luoghi di lavoro
L'89% dei lavoratori denuncia un malessere di tipo psicologico, oppure relazionale, oppure fisico. Di questi il 42% si è assentato nell'ultimo anno per un malessere piscologico e/o relazionale.

Job Creeper
Il termine Job Creeper identifica la classe di persone che non riesce a staccare mai con il lavoro anche durante le fasi della vita privata. In Italia sono il 6% del totale.

Requitment difficoltoso
Il 94% delle imprese dichiara di avere difficoltà a trovare personale secondo i requisiti richiesti. Di questo 94% bel il 59% prevede una crescita dell'organico e si trova a fare i conti con questa criticità.

Lavoratori felici
In Italia ci sono 1,3 milioni di lavoratori che di definisce "felice" corrispondente al 7% dell'intera forza lavoro impiegata. L'11% dichiara un benessere su le tre dimensioni del benessere lavorativo: psicologica, relazionale e fisica.

L'Osservatorio evidenzia che la prima motivazione per cui si lascia il lavoro licenziandosi anche senza un'immediata alternativa, è l'aspetto economico insoddisfacente, sia in termini di remunerazione sia di benefit. Segue poi la ricerca di flessibilità e ancora aspetti legati alla propria salute che dipendono molto dalle relazioni con colleghi e superiori. Il work-life balance è uno degli elementi di criticità che si declina in lavoratori che vogliono una separazione netta tra lavoro e vita privata (57% dei lavoratori) e chi invece desidera un'integrazione tra i due mondi (43%).

Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice

Secondo Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice “La pandemia ha fatto crescere in molti un senso di precarietà e individualismo che porta a non vedere più il lavoro come unica o principale priorità, ma a rivendicare il diritto di avere tempo e spazio per poter vivere tutte le altre sfaccettature della vita. In questo contesto la Direzione HR può e deve avere un ruolo chiave nel comprendere e interpretare il futuro, aiutando l’organizzazione a ridisegnare la propria relazione con le persone. Le evidenze della ricerca suggeriscono come sia necessario partire dall’ascolto e dalla presa d’atto che alla base della crisi attuale ci sia innanzitutto una sempre più pressante ricerca da parte delle persone di equilibrio e felicità attraverso il lavoro. Un totale cambiamento di mentalità che sfida la cultura tradizionale”.

Le richieste del mercato del lavoro

Se il quadro descritto è relativo alle persone, l'Osservatorio HR 2023 da una descrizione anche del lato offerta. Il mercato del lavoro è alla ricerca di addetti ma mancano le competenze digitali. Le figure più ricercate appartengono ai settori di:

  • Big Data & Analytics
  • Intelligenza Artificiale;
  • Cyber Security;

 

Se da un lato si cercano queste competenze, dall'altro si punta a anche a riqualificare chi è già presente nel mondo del lavoro. Il 63% delle professioni è stata coinvolta da un fenomeno di automazione negli ultimi 5 anni e il 76% delle stesse ha dovuto acquisire nuove competenze. Ben il 17% è stata riqualificata verso un'altra professione. Su questo versante giocano un ruolo di primo piano le divisioni risorse umane delle aziende (HR) che però lamentano una scarsità di strumenti e tecnologie digitali.

Martina Mauri, Direttrice dell’Osservatorio HR Innovation Practice

In questo contesto di grande cambiamento la Direzione HR ha di fronte sfide importanti. Per riuscire a trasformare sé stessa ed essere di reale supporto alle persone e all’organizzazione, l’innovazione tecnologica può giocare un ruolo fondamentale - afferma Martina Mauri, Direttrice dell’Osservatorio HR Innovation Practice -. Il mercato HR Tech si è evoluto a un ritmo straordinario negli ultimi anni, ma le applicazioni più innovative faticano a diffondersi sul territorio italiano. Ne sono un esempio le soluzioni di intelligenza artificiale, che offrono la possibilità di reinventare l’approccio della Direzione HR, personalizzando l’esperienza offerta alle persone, dai processi di recruiting ai percorsi di crescita e di sviluppo. Tra le principali difficoltà per le organizzazioni, c’è quella di comprendere le competenze che saranno necessarie nei prossimi 3-5 anni per pianificare in maniera strategica le attività di riqualificazione, fondamentali per garantire l’impiegabilità futura delle persone e il successo del business. Solo il 15% ne ha chiara consapevolezza”.

La presentazione dell'Osservatorio HR 2023 è stata anche l'occasione per assegnare gli HR Innovation Award 2023 alle organizzazioni che si sono distinte per innovazione e miglioramento dei propri processi di gestione e sviluppo delle risorse umane. Golden Goose è vincitore nella categoria “Valorizzazione delle relazioni” che comprende progetti mirati alla valorizzazione della rete di relazioni tra le persone nell’organizzazione. Cerved è vincitore nella categoria “Empowerment e sviluppo” che comprende progetti focalizzati sullo sviluppo di nuove competenze e opportunità di crescita degli addetti. Infine AGSM AIM ha vinto nella categoria “Digitalizzazione dei processi HR”. Oltre a questi premi è stato assegnato l'HR Innovation Impact Award 2023 a Banca Ifis per un progetto di scambio feedback continuo tra tutte le persone dell'organizzazione.

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