Mutti attiva da quattro generazioni sul mercato agroalimentare italiano

Il canale principale per Mutti rimane il retail con una quota dell’85%, mentre il catering occupa il restante 15%, ma con un trend di crescita positivo

Mutti opera oggi dal quartier generale e centro produttivo di Montechiarugolo (Pr), cui si aggiunge il nuovo sito di Collecchio (Pr) e la sede di Oliveto Citra nel salernitano, con un totale di 338 dipendenti e oltre 1.400 lavoratori stagionali. Realizza un fatturato (al 2021) di 484 milioni di euro (85% retail), grazie a volumi di vendita annui che si aggirano attorno alle 324 k/tons di prodotto, realizzati con pomodori provenienti in gran parte da Emilia Romagna e Puglia.

“Nel 2021 – spiega Marco Bettonte, South Europe Sales Director di Mutti Spa, che riferisce come il canale principale per Mutti rimanga il retail con una quota dell’85%, mentre il catering occupa il restante 15%, ma con un trend di crescita positivo - il mercato del pomodoro ha avuto un rallentamento fisiologico a fronte di un 2020 straordinario, dove l’effetto pandemia aveva alterato i consumi fuori casa e incentivato fortemente i consumi domestici, generando così una crescita esponenziale. Visto in quest’ottica, il trend del 2021 si conferma più che in linea rispetto al passato, con dati simili a quelli del 2019. Anche il catering è ripartito in modo importante dall’inizio dell’estate e si può quindi parlare di un trend positivo. In questo trend Mutti si inserisce con la propria missione quotidiana: valorizzare la propria materia prima, il pomodoro, offrendo ai propri consumatori la massima qualità possibile di un prodotto troppo spesso considerato una commodity”.

La tradizione regionale

Questa dunque la proposta al mercato di Mutti

“Parlando appunto di qualità e di simboli nello scenario agroalimentare italiano – prosegue il manager - una tra le novità più recenti riguarda proprio il Made in Italy dove non si può dimenticare la tradizione regionale, da valorizzare sempre di più. Questo vale anche per noi: infatti, abbiamo voluto rendere omaggio alle diverse tipologie di pomodori regionali dedicandogli delle linee apposite”.
Da qui sono nate le Passate Regionali. Sono tre e raccontano la storia di territori diversi, speciali per le loro tradizioni e i loro sapori: la Sicilia, la Puglia e l’Emilia. Queste, infatti, sono tra le regioni più vocate alla coltivazione del pomodoro in Italia. “Grazie alla collaborazione con i migliori agricoltori locali abbiamo creato tre nuove esperienze di gusto che rispecchiano il carattere di queste terre. La passata Siciliana nasce dal miglior pomodoro 100% siciliano proveniente dalla Piana di Catania, ai piedi dell’Etna. Questi terreni di origine alluvionale e ricchi di minerali si uniscono al clima caldo, mitigato dalle correnti dell’Etna e danno vita ad un pomodoro ciliegino dal sapore rotondo, ma fresco. La passata Pugliese deve il suo carattere vigoroso al miglior pomodoro 100% pugliese che nasce e cresce nel territorio della Capitanata, nella Puglia Settentrionale. Grazie ai terreni profondi e alle particolari condizioni climatiche, nasce un pomodoro lungo caratterizzato da un gusto intenso ma con delle note di freschezza, particolarmente sodo e polposo nella consistenza”.

La terza passata regionale è quella Emiliana, che nasce dal miglior pomodoro 100% emiliano, cresciuto nei territori delle campagne parmensi. Sono terreni ghiaiosi, attraversati dai fiumi che scendono dall’Appennino, fertili e perfetti per dare vita a un datterino dal sapore dolce e delicato. “I consumatori hanno mostrato di apprezzare questa linea e i risultati in termini di vendita sono stati ottimi”.

Per quanto riguarda il 2022, le principali novità stanno nell’ingresso nella famiglia dei prodotti Mutti del ragù vegetale e delle zuppe fresche. Le zuppe fresche sono tre: la pomodorata di farro e lenticchie, la vellutata di pomodoro Arancione e, soprattutto, la pappa al pomodoro, un prodotto iconico della tradizione locale e che, grazie a Mutti, entra per la prima volta al supermercato, ready to use.

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