Nasce Confali, in seno a Confcommercio

Confali e Prampolini
Donatella Prampolini, vice presidente di Confcommercio e coordinatrice di Confali
Aggregazione di sette federazioni di categoria, nuova voce di filiera per dialogare con maggiore potenziale con le istituzioni

Confali, Alimentare Insieme, nuovo organismo di Confcommercio dedicato alla filiera agroalimentare, è stato battezzato a gennaio 2020 all’Hotel Majestic di Roma, di fronte a imprese e rappresentanti istituzionali. Si tratta di un’aggregazione di sette federazioni di categoria già presenti in Confcommercio: l’Associazione Italiana Panificatori (Assipan), l’Assocaseari, Confida (distributori di cibo e bevande), Federagromercati (operatori all’ingrosso agro-floro-ittico-alimentari), Federgrossisti (grossisti alimentari di prodotti non deperibili), Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione (FIDA), e Unione degli Importatori ed Espositori Industriali, dei Commissionari, dei Grossisti, Ingrassatori, Macellatori e Spedizionieri di Carni Bestiame e prodotti derivati (UNICEB).

Confali in Confcommercio
il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli

“E’ la fine e l’inizio di un percorso -ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli- sapremo dimostrare che l’unione fa la forza, ma anche la qualità; siamo di fronte a un piccolo passaggio per Confcommercio che sono certo farà la storia della nostra confederazione. Questo network che unisce sette pilastri di Confcommercio sostiene e promuove le attività di tutte le federazioni che lo compongono e rappresenta il settore nella sua interezza, dalla produzione alla distribuzione, e avrà la forza di negoziare a livello internazionale grazie alla sua compattezza e ai suoi numeri”.   Sono infatti 65.000 le imprese associate con 400.000 addetti e un fatturato da 51 miliardi, tutto in un’unica organizzazione per dialogare con maggiore potenziale con le istituzioni.

Otto anni di lavoro per giungere a questo esordio dietro i quali c’è l’impegno di Donatella Prampolini, vice presidente di Confcommercio e coordinatrice di Confali. “Siamo finalmente un unico settore, quello alimentare, abbiamo perso un po’ di individualità facendo un passo indietro per farne uno avanti e andare meglio incontro ai bisogni del consumatore”.

“Siamo riusciti a mettere assieme tutte queste realtà – ha proseguito Prampolini – per rappresentare il settore nella sua interezza, dalla produzione alla distribuzione, e vogliamo che a tutti i livelli di Governo, nazionale ed europeo, Confali sia considerata il primo organismo cui rivolgersi per relazionarsi con le imprese”.  “Il nostro è un settore che innova e cerca di stare in un mercato globalizzato in cui subisce sempre più attacchi da parte delle multinazionali”.

Il settore del commerciale al dettaglio conta attualmente 610.000 imprese, di cui il 90% è costituito da esercizi di piccole dimensioni. In totale tra il 2008 e il 2019 sono 73.000 gli esercizi che hanno chiuso i battenti. A non riuscire a restare sul mercato sono gli esercizi non specializzati (-15.241). Tiene invece, il settore alimentare con 2.531 nuovi esercizi, ma è in ascesa il commercio fuori dai negozi, ovvero la vendita per corrispondenza attraverso internet e la distribuzione automatica che vede 10.868 nuove aperture.

“Oggi – ha concluso la vicepresidente - i consumatori vanno conquistati sul campo, bisogna capirli perché non fanno solo la spesa, ma cercano qualcosa di più, si concedono piccoli lussi, arrivano in un punto vendita per la pausa pranzo, danno valore al benessere, fanno esperienze”.

Tra gli obiettivi di Confali, oltre alla maggiore forza propositiva a livello politico, quello di sostenere il Sistema Italia, sia dal punto di vista produttivo che commerciale. Si propone infatti di negoziare a livello anche internazionale le politiche sui prezzi, quelle fiscali e del lavoro, sui trasporti e la logistica.

La coordinatrice prampolini tiene
in modo particolare
alla tutela del consumatore, cui è indispensabile garantire sicurezza e qualità alimentare

Nell’occasione della festa d’esordio Confali ha anche presentato una fotografia del settore che racconta la spesa alimentare e l’evoluzione del commercio al dettaglio in Italia negli ultimi 10 anni.

Lo scenario di crisi del decennio ha avuto sicuramente riflessi sui consumi, tuttavia tra il 2007 e il 2018 la spesa per i beni alimentari ha evidenziato una dinamica di valore meno negativa rispetto al totale dei consumi. È cresciuta l’incidenza della spesa alimentare sul totale dei consumi passando dal 17 al 18%.

È cambiato, inoltre, il modo di alimentarci con macro-trend orientati a benessere e salute. Frutta e verdura valgono il 4% della spesa aggregata e il 23% della spesa alimentare, con una crescita di 4,2 punti rispetto al 2007. In questo quadro scendono pasta, carne, formaggi, mentre tengono i prodotti ittici stabili all’1,6%. La spesa media mensile cala da 546 euro a 462 in linea con la riduzione dei consumi totali (-15,4%).  Il mix nel carrello vede una riduzione di spesa per pane e cereali del 21,6%, per la carne del 19%, mentre frutta e vegetali crescono del 12,9%.

Significativo il rinnovamento del sistema distributivo in questi anni, considerando l’evoluzione del comportamento di spesa dei consumatori, le nuove tecnologie, le nuove normative in materia di commercio.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome