Natale ai tempi della crisi

Consumi – Diminuisce anche quest’anno il budget degli italiani dedicato ai regali di fine anno. Acquisti in anticipo sul web e grande attenzione ai prezzi le tendenze dopo un anno di incertezze. Marcato il ritorno ad oggetti rassicuranti, utili e che richiamano la tradizione.

Un Natale incerto tra crisi e voglia di ricominciare incoraggiata da deboli segnali di ripresa. Il leit motiv del 2009, cautela per tutti e ricerca dell'occasione per spendere di meno, ci accompagnerà come un jingle natalizio anche sotto le luminarie e nella metropolitana affollata. E in primo piano ci sarà sempre e ancora Internet.

A conferma di queste sensazioni arriva un'indagine condotta da Tns Italia per eBay.it, primo sito di e-commerce in Italia, effettuata su un campione di oltre 1000 intervistati tra i 18 e 65 anni che traccia l'identikit del consumatore natalizio. E rivela come gli italiani quest'anno per comprare i regali spenderanno meno del già magro Natale dell'anno scorso: in media 174 euro contro i 190 euro del 2008. Si spenderà soprattutto per la famiglia, in particolare per i figli (circa 145 euro) e per il partner (circa 118 euro), più che per gli amici (cui sono destinate le briciole: meno di 60 euro). Non solo: se uno su due farà regali quest'anno agli stessi destinatari dell'anno scorso (9 in media), c'è anche un 29% (32% per le donne) che depennerà qualcuno dalla lista.

Dando uno sguardo al contesto europeo, l'Italia, insieme al Belgio, è la nazione che prevede di spendere le cifre più basse anche per i destinatari superstiti, ovvero i parenti stretti.

Il pessimismo (o piuttosto le difficoltà reali?) di casa nostra rispetto ad altri paesi europei è confermato dall'indagine prenatalizia di un altro sito di e-commerce, il francese Twenga. La metà degli intervistati del Belpaese prevede infatti di spendere di meno rispetto all'anno scorso per gli acquisti di Natale (contro il 36% dei francesi, i più ottimisti, e una media europea del 41%), anche se poi avrà a disposizione un budget medio leggermente più alto della media europea di 314 euro: 316 euro.

Per Natale 2009, i consumatori Europei prevedono di spendere rispetto al 2008…


Francia
Germania
Italia
Paesi Bassi

Regno Unito Spagna Tutti
Meno o molto meno 36% 38% 50% 31% 43% 43% 41%
Lo stesso budget 51% 48% 38% 49% 41% 44% 45%
Di più o molto di più 9% 12% 9% 9% 12% 9% 10%
Non risponde 4% 3% 2% 12% 4% 4% 5%
100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%

Fonte: Twenga, base: 3027 intervistati

Soluzioni anticrisi

Pare che i più previdenti abbiano iniziato a pensarci addirittura dall'estate, ai regali di Natale: non tanto per evitare le immancabili code e la ressa prenatalizia, quanto per cercare gli affari migliori, evitando i sovraprezzi di fine anno. Che non è detto però ci siano: anzi, è probabile che quest'anno molti retailer punteranno su sconti ed offerte anche di fine anno, o proporranno alternative più economiche.

Il punto è che Natale è sempre Natale, e certi regali proprio non si può evitare di farli. Quindi, largo alle strategie per risparmiare, cui si dedicheranno il 96% degli italiani (fonte Twenga). Secondo l'indagine di eBay, 17 milioni di connazionali si rivolgeranno ai mercatini dell'usato e 10 milioni ai mercatini equosolidali.

In 5 milioni ricorreranno a Internet. Tra coloro che hanno dichiarato che quest'anno faranno un maggior uso del web per gli acquisti di Natale, il 65% sceglierà questo canale per i prezzi, il 55% per la convenienza, il 40% per la semplicità e il 38% per l'ampia scelta. Anche negli altri Paesi si acquisterà online, con l'unica differenza che, tra i motivi, ai primi posti c'è anche il desiderio di evitare le code.
Non solo il web aiuta a risparmiare, ma secondo i risultati di un'indagine interna di eBay, coloro che comprano online tendono ad essere maggiormente previdenti negli acquisti natalizi. L'anno scorso, era stato il 17 novembre il giorno di maggior affluenza pre-natalizia su eBay.it, con 79 oggetti venduti ogni minuto e oltre 1,3 milioni di visitatori. Le categorie più gettonate? Computer, gioielli e orologi, abbigliamento e accessori.

Lo shopping neutrale

Un altro modo per uscire indenni dalla crisi, non fare la figura degli spilorci ed essere pure ecofriendly è il cosiddetto shopping neutrale: ovvero spendere online la stessa cifra che si è guadagnata vendendo altri oggetti, spesso sullo stesso sito. Negli ultimi 12 mesi, oltre 5.000 italiani si sono dedicati allo shopping neutrale su eBay.it, anche grazie alla vendita di regali doppi o poco graditi. Una pratica, quella del riciclo su eBay a pochi giorni dal Natale, che in due anni è più che triplicata.

Per limitare il proprio budget, i consumatori…

Francia
Germania
Italia
Paesi Bassi Regno Unito Spagna Tutti
Faranno più attenzione ai prezzi 88% 87%
96%

75% 83% 89% 86%
Confronteranno più spesso
i prezzi online
77% 80% 77% 66% 80% 67% 74%

Fonte: Twenga. Base : 3027 intervistati

Voglia dei bei tempi passati

Che sia on o offline, comunque, nella corsa all'acquisto di regali in anticipo i negozianti non si sono lasciati cogliere impreparati, ansiosi di acchiappare il consumatore sfuggente come l'araba fenice: se nei nostri supermercati torrone e panettoni sono sugli scaffali già da qualche settimana, negli Usa ai primi di ottobre si vedevano vetrine addobbate e gadget natalizi in vendita. Tutto seguendo il nuovo trend funzional-francescano che si addice ai tempi di crisi, con un ritorno all'essenziale evitando l'eccessivamente vistoso e costoso. Tanto che persino un tempio del lusso come Saks Fifth Avenue di New York ha messo in vendita articoli utili o dal rassicurante gusto tradizionale, stile gentleman di campagna.

La National Retail Federation americana prevede - dopo due anni di recessione, un americano su 10 nelle liste di disoccupazione, e il bagno di sangue dell'inverno 2008 - un ulteriore calo di vendite dell'1% (nel 2008 le vendite nel periodo natalizio avevano registrato un - 3,4%).

Due i motivi di ottimismo però, secondo gli esperti interpellati recentemente da Business Week: il desiderio di spendere dopo un anno di risparmi e vacche magre, che potrebbe se non esplodere, almeno scoppiettare con l'occasione delle feste, e il fatto che i retailer quest'anno - a differenza del 2008 - sono meglio equipaggiati ad affrontare la crisi, e quindi più accorti negli acquisti e nella gestione dei costi.

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