La sfida dell'omnicanalità si vince se si sanno gestire al meglio i touchpoint che un consumatore sempre più informato, ma anche alla ricerca di informazioni, utilizza prima durante e dopo il suo processo di acquisto. E l'integrazione tra digitale e fisico è necessaria per vincere questa sfida.
La personalizzazione del servizio sulle esigenze del consumatore può essere la chiave di volta per il successo del business. Oggi la tecnologia può essere un fattore abilitante nel fornire risposte sempre più puntuali, anche nel mondo retail, amplificando le capacità che fino a qualche tempo fa erano demandate al solo personale dei negozi.
Con questo obiettivo Mondadori ha introdotto in alcuni punti di vendita selezionati MyStore, un chiosco digitale che può proporre consigli di lettura e di acquisto, oltre a fornire informazioni come disponibilità, prezzo e la posizione all'interno del negozio di un libro.
Come funziona MyStore
La profilazione dell'utente avviene tramite una guida con alcune domande chiave, a cui si può aggiungere anche il log-in attraverso il profilo di Facebook. Il chiosco chiede così di inserire età e gusti oltre a tratti della personalità per raffinare i gusti personali.
MyStore è un totem multitouch basato sull'applicazione GetInTouch di Mauden, che sfrutta il cloud di Ibm e il database Ibm Cloudant per interagire con i profili social degli utenti. I servizi di Watson Assistant permettono l'utilizzo del linguaggio naturale per l'interazione con gli utenti.
In un futuro l'esperienza digitale e fisica saranno sempre più interconnesse: l'evoluzione del progetto prevede la possibilità di selezionare in MyStore un prodotto presente nel negozio e passarlo a ritirare direttamente in cassa. Ma l'esperienza può anche iniziare fuori dal pdv direttamente da un'app sullo smartphone che integrerà il profilo utente.
