Nespresso rinnova “Da chicco a chicco” con Banco Alimentare Piemonte

Nespresso chicco
Il progetto Nespresso Da chicco a chicco ha permesso, nel 2021, la raccolta di 1.500 tonnellate di capsule in alluminio in Italia

Nespresso rinnova l’impegno nel progetto Da chicco a chicco in collaborazione con Banco Alimentare, in occasione del lancio del nuovo format di Torino. Il progetto nasce nel 2011 grazie alla convenzione con il Consorzio nazionale imballaggi alluminio, Utilitalia e il Consorzio italiano compostatori. Da chicco a chicco promuove l’economia circolare permettendo ai consumatori Nespresso di smaltire le capsule del caffè in alluminio presso i punti di vendita o i raccoglitori in giro per l’Italia (oltre 150 in 80 città). In questo modo le capsule vengono lavorate e recuperate, dove l’alluminio viene indirizzato alle fonderie per il processo di riciclo. Il caffè esausto, invece, viene inviato presso un impianto di compostaggio per la trasformazione in compost, ceduto a una risaia della provincia di Novara. Di qui: dal chicco di caffè al chicco di riso. Ma non finisce qui, il riso prodotto viene riacquistato da Nespresso e donato ai Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte. Si tratta di un’iniziativa che ha donato finora 4.000 quintali di riso equivalenti a più di 4 milioni di pasti.

112 tonnellate di capsule in Piemonte

Da chicco a chicco nel 2021 ha permesso il recupero di oltre 1.500 tonnellate di capsule. In particolare, il Piemonte, ultimo entrato nel progetto, ha raccolto 112 tonnellate di capsule. “Siamo molto orgogliosi di aver avviato la collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte, un ulteriore tassello del nostro impegno per restituire una seconda vita alle capsule esauste attraverso il progetto Da chicco a chicco e per prenderci cura del nostro Paese, del suo territorio e delle sue persone -commenta Silvia Totaro, sustainability & She manager di Nespresso Italiana-. Abbiamo avviato più di dieci anni fa Da chicco a chicco con l’intento di trasformare le capsule esauste in una risorsa per l’ambiente e per la società, un obiettivo che negli anni stiamo perseguendo e che vogliamo continuare a portare avanti per permettere al progetto di crescere sempre di più e di portare sempre più valore al Paese”.

Anche il presidente del Banco alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino, si dice orgoglioso del progetto perché il riso è un elemento che abbraccia culture diverse, a partire da quella piemontese, “perché connette il mondo della solidarietà con quello aziendale, creando una sinergia che diventa cura e arricchimento per il territorio e per le persone che lo vivono, ed è proprio questo il senso della nostra partnership con Nespresso: contribuire a creare valore, per la comunità e per l’ambiente”.

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