Nielsen: in Italia cala la fiducia ma cresce il risparmio

Cala nel terzo trimestre 2014 la fiducia italiani perdendo 4 punti rispetto alla crescita di ottimismo registrata quest’estate, ma risulta stabile rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Nello stesso tempo, in Italia risulta in crescita la capacità di controllo della spesa. Infatti, se un anno fa il 29% della popolazione dichiarava di essere impossibilitato a risparmiare dopo le spese essenziali a fine mese, quest’anno il dato è sceso al 24%, ma comunque al di sopra della media europea (al 19%).
 
I dati emergono dalla survey Global Consumer Confidence” di Nielsen relativa al terzo trimestre 2014, eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi del mondo.

Gli Italiani e la crisi 


Il 96% della popolazione ritiene che l’Italia si trovi ancora in fase recessiva. Il dato è il più alto in Europa, visto che in Germania la percentuale di quanti ritengono il Paese in crisi è del 42%, in Inghilterra del 56%, in Spagna del 78% e dell’87% in Francia. 
Il 60% degli italiani dichiara che la crisi proseguirà per i prossimi 12 mesi, valore tornato ai livelli del primo trimestre dell’anno in corso, dopo la fase positiva registrata nel 2° trimestre. la preoccupazione per le proprie condizioni lavorative è diffusa nella quasi totalità del campione intervistato. E’, infatti, solo il 7% a considerare positiva la posizione occupazionale. In particolare, il 24% del campione si ritiene preoccupato per la stabilità del proprio lavoro, con un dato superiore a quello europeo (14%).

Propensione alla spesa
 e al risparmio

Solo il 13% degli italiani si considera pronto a fare acquisti di qualsiasi genere. Tanto è vero che, una volta sostenute le spese strettamente necessarie  il 39% ritiene giusto destinare ciò che rimane a forme di risparmio. Il 26% lo riserva per i vestiti, il 25% per viaggi e vacanze, il 20% per l’intrattenimento fuori casa (ristoranti e cinema). Solo il 13% si dice propenso a spendere per beni tecnologici e, in misura uguale, a immettere denaro per spese dedicate alla casa.

Un commento 
 

Volendo commentare i dati si potrebbero fare due considerazioni: nel secondo trimestre dell’anno la fiducia era salita perché si era insediato un nuovo governo che annunciava cambiamenti immediati e una ripresa sorprendente dopo l’estate, I dati sul Pil poi effettivamente hanno stupito ma certo non in positivo. La seconda riguarda i famosi 80 euro. Come molti osservatori avevano previsto sono finiti in risparmi e non in consumi

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