Secondo i dati Nielsen relativi al 3° trimestre 2018, l’Italia -pur crescendo dell'1,3%- è all’ultimo posto nella graduatoria delle cinque principali economie europee; ma è anche l’unico Paese, insieme alla Francia, dove la crescita non è favorita dall’aumento dei volumi

La spesa per i prodotti di largo consumo cresce in tutta l'area dell'Europa occidentale su base annua. È la prima, generale, indicazione che si trae dai dati sull’andamento del largo consumo in Europa Occidentale pubblicati da Nielsen.

Dopo una debole crescita dei volumi nel secondo trimestre, la Gdo migliora nel terzo trimestre 2018: la spesa quotidiana degli europei è aumentata (+3,7%) più sull'onda della crescita prezzi (+2,7%) che per l'incremento dei volumi (+1,0%).

Anche in Italia, il fatturato del largo consumo è aumentato  (+1,3%) su base annua, ma non poco al di sotto dell'incremento medio europeo. E questo aumento di fatturato nel nostro paese deriva esclusivamente dall'aumento dei prezzi (+1,3%), quindi a volumi stabili.

Dal report Nielsen Quarter By Number, che analizza il panorama generale dei beni di largo consumo in 65 mercati a livello globale, insieme al cambiamento delle tendenze economiche e dei vissuti dei consumatori, emerge anche che la fiducia degli europei è rimasta stabile a 87 nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente, e che l’Italia è tra i Paesi che hanno registrato il maggiore aumento (+7 punti percentuali ciascuno, rispettivamente 92, 90 e 69).

"Se il sentiment dei consumatori in Italia migliora, mentre in Europa occidentale rimane stabile, per le vendite del mondo Fmcg (Fast moving consumer goods) -osserva Romolo de Camillis, Retailer Services Director di Nielsen Italia- l’Italia dà segnali di rallentamento. Nel terzo trimestre la stabilità dei volumi di vendita della Gdo e una contenuta capacità di crescita per effetto della leva prezzo, appaiono in controtendenza rispetto agli incrementi osservati nel resto del Continente".

Il Regno Unito registra l'incremento più elevato (+3,5%) tra i cinque grandi mercati dell'Europa occidentale, seguito da Spagna e Germania (rispettivamente +3,2% e +2,3%), e Francia (+2,1%). L’Italia si posiziona così all’ultimo posto nel ranking delle cinque principali economie europee, ma è anche l’unico Paese, insieme alla Francia, dove la crescita non è favorita dall’aumento dei volumi.

Per quanto riguarda il confronto tra i vari Paesi in esame, la Turchia continua a registrare la crescita più elevata su base annua degli incassi (+21,0%), seguita da Finlandia e Ungheria (entrambe con +7,6%). L'Austria (+0,8%) ha invece registrato la crescita più contenuta.

 

 

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