Nomad Foods (Findus) aderisce alla campagna Race to Zero

L'azienda contribuirà, attraverso azione specifiche, alla riduzione delle emissioni di gas serra. Nomad Foods (Findus) ha obiettivi ambiziosi

Race To Zero è la campagna promossa dalle Nazioni Unite a cui ha aderito Nomad Foods, azienda produttrice di surgelati a marchio Findus. Il gruppo, che ha deciso infatti di accelerare il percorso aziendale verso gli obiettivi di neutralità carbonica, ha inoltre sottoscritto la campagna Business Ambition for 1.5°C, sostenendo quindi l’intento più ambizioso dell'Accordo di Parigi sul clima ossia di mantenere il riscaldamento globale a 1.5°C.

Gli obiettivi

Entro il 2025 si mira alla riduzione del 45% delle emissioni di gas serra (GHG) per tonnellata di prodotto finito (prodotte direttamente dall’azienda e indirettamente, provenienti da beni e servizi acquistati, trasporto e distribuzione, rifiuti e beni in affitto) e una riduzione del 25% in termini assoluti, oltre a garantire sostegno ai propri fornitori perché il 75% tra i maggiormente inquinanti abbia obiettivi di riduzione basati su criteri scientifici.

"Ogni giorno, milioni di famiglie gustano i nostri prodotti e vogliamo assicurarci che quando i consumatori li scelgono sia una scelta positiva per loro e per il pianeta -dichiara Stéfan Descheemaeker, amministratore delegato di Nomad Foods-. Abbiamo una catena di approvvigionamento diversificata che va dalla pesca all'agricoltura e rappresenta quasi l'80% delle nostre emissioni di gas serra. Ci concentreremo in primo luogo sugli obiettivi da raggiungere entro il 2025".

I risultati ottenuti nel 2020

Nel 2020 Nomad Foods ha ridotto in modo significativo le emissioni di carbonio per tonnellata di prodotto finito di oltre il 20% e le emissioni in termini assoluti di quasi l'11%, nonostante i volumi di produzione siano considerevolmente aumentati a causa della pandemia di Covid-19. Inoltre, lo scorso anno Nomad Foods è diventata firmataria dell'iniziativa globale 10x20x30 per dimezzare le perdite e gli sprechi alimentari nelle catene di approvvigionamento entro il 2030. Sono stati già ridotti del 31% rispetto al 2015 gli sprechi per tonnellata di prodotto finito e sono stati donati 1,7 milioni di pasti alle banche del cibo per prevenire un surplus di prodotti edibili.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome