Non passa la reverse charge: l’Ue boccia la norma italiana

L’introduzione dell’inversione contabile ha generato un vero e proprio fuoco di fila da parte della Gdo che oggi porta a casa un risultato capitale. La portavoce della Commissione Europea dei servizi finanziari Vanessa Mock ha giustificato la bocciatura in quanto le motivazioni che ne hanno richiesto l’introduzione non sarebbero reali ma solo paventate. In altre parole non vi è la prova che la reverse charge sia una misura utile per contrastare le frodi fiscali come indicato dal governo Renzi. Vengono a mancare le motivazioni per concedere la deroga alla legge 395 della direttiva sull’Iva.

La decisione della Commissione Europe ha di fatto innescato un count down sulla clausola di salvaguardia che accompagnava la norma e che prevedeva una copertura di circa 730 milioni di euro. Se entro un mese dal pronunciamento europeo l’esecutivo italiano non troverà i denari, partiranno i rincari sulla benzina con nuove accise. Misura che il Governo ha dichiarato con toni fermi di voler evitare.

#reversecharge

@fpugliese_conad La continuità europea boccia la reverse charge. Una decisione giusta. Grazie a chi con noi si era opposto
@fpugliese_conad Bocciatura reverse charge apre un buco di 750 mil nei conti pubblici, vanno evitate misure sulle tasse e la benzina
@alberto_balocco Bocciata la reverse charge. Qualcuno lassù ci ama

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