Novartis e la farmacia contro le malattie croniche

Patologie croniche come emicrania, psoriasi e asma: per velocizzare i tempi di diagnosi e cura arrivano nuovi progetti (da Mark Up n. 280)

Una delle sfide più impegnative del prossimo futuro per il mondo sanitario e non solo, riguarda la gestione delle malattie croniche come emicrania (la terza malattia più diffusa la mondo), psoriasi, scompenso cardiaco, asma grave, spondiloartrite e orticaria. Secondo l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, in Italia ci sono 24 milioni di pazienti, di cui circa 12,5 mln affetti da multicronicità, numeri che si traducono in una spesa sanitaria che sfiora i 67 miliardi di euro. In questo contesto, nella ricerca di soluzioni innovative, Novartis, azienda leader a livello globale nel settore farmaceutico, ha lanciato Linea Embrace, un progetto che ha creato 80 Advisor di patologia, giovani, tra i 25 e i 29 anni, che daranno risposte in grado di favorire la collaborazione e l’integrazione tra ospedale e territorio in modo da garantire continuità assistenziale.

“La nostra missione è diventare facilitatori di accesso alle cure, abbracciando il paziente e creando un punto di contatto tra medici, specialisti, farmacie e centri ospedalieri -ha spiegato Francesco Barbieri, head of Embrace franchise di Novartis Italia-. I nuovi Advisor di Patologia hanno il compito primario di creare e sostenere la rete di tutti gli attori coinvolti nella gestione della cronicità, al fine di dimezzare i tempi di accesso alle terapie, oltre che spiegare le particolarità di farmaci ad alto contenuto di ricerca in grado di intervenire su queste patologie”.

Che ruolo prevedete per la farmacia?

Fondamentale come luogo di presidio territoriale e di riferimento, del quale i pazienti si fidano. Per noi si tratta di uno strumento essenziale per fare prevenzione, sulla base di una preparazione scientifica adeguata. Anzi, vogliamo valorizzare la figura del farmacista in quanto laureato e depositario di conoscenze da mettere a disposizione. In quest’ottica, è importante che il farmacista abbia informazioni corrette e approfondite rispetto ad alcune patologie in modo da indirizzare questi pazienti in maniera corretta. Vuol dire conoscere sia i medici attrezzati per diagnosticare e curare queste malattie sia i centri di eccellenza specializzati per curarsi e far parte di screening di studio.

Pensate di avviare relazioni più strette con operatori del mondo pharma?

Sì. Abbiamo già definito progetti in alcune regioni: in Umbria, ad esempio, abbiamo lavorato con farmacisti, medici di famiglia e specialisti, sia per una malattia pneumologica (la Bpco, Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva) sia per lo scompenso cardiaco. Una sperimentazione che ha funzionato molto bene nell’individuare i pazienti e curarli, in linea con il nostro obiettivo di fare screening per definire cure e trattamenti efficaci il più velocemente possibile.

Anche parafarmacia e corner della gdo sono coinvolti in questo progetto?

Sì, per quanto riguarda le campagne di awareness a livello nazionale. In questi casi, il nostro scopo è quello di coinvolgere e sensibilizzare il maggiore numero di presidi sanitari sul territorio, in modo da indirizzare in tempi rapidi i pazienti, consapevoli o non ancora, verso diagnosi corrette.

Cosa rappresentano per voi i corner della gdo?

Ad oggi, non li gestiamo direttamente ma stiamo lavorando per coinvolgerli in maniera più chiara perché, come dicevo, il potenziale dei pazienti affetti da malattie croniche è molto elevato e raggiungerli tutti è difficile e richiede grandi sforzi. Se pensiamo che per arrivare a una diagnosi e un trattamento corretti, si impiegano di solito 6 anni, diventa evidente la complessità dell’impresa che stiamo affrontando. Gli Advisor della Patologia sono un elemento, ma diventa sempre più necessario attuare campagne di informazione che spingano le persone che soffrono di questi disturbi a capire che è possibile curarsi, che ci sono medici e centri specializzati, oltre che prodotti efficaci, in grado di migliorare il livello di vita delle persone. Vogliamo velocizzare questi processi, consapevoli che si deve sempre passare per la diagnosi medica.

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