Opportunità di mercato con i prodotti age-friendly

Esperti – L’età senile è anche una fase di forte attività intellettuale, di sperimentazione e tempo libero. (da MARK UP 200)

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1. Il colore del nostro futuro sarà il grigio. Entro il 2050 gli over 65 saranno 1,5 miliardi nel mondo
2. Occorre capire meglio gli anziani e riprogettarne la customer experience
3. Prodotti, servizi e punti di vendita per anziani non significa "da anziani"

Auna prima occhiata sembra una tuta da paracadutismo. Un elmetto fissato a un'imbracatura pelvica blocca il collo e la colonna vertebrale di chi la indossa. Occhiali con lenti giallognole opacizzano la vista, fasce plastificate fissate alle braccia ne ostacolano il movimento di apertura. Ginocchiere elastiche che rendono difficoltoso il piegamento delle gambe. Scarpe pesanti con suole di altezze diverse che sbilanciano il centro di gravità. Strati di guanti chirurgici che riducono tattilità e capacità di presa.
Tutto questo è Agnes (Age gain now empathy system), il simulatore che, indossato, fa vivere qualche ora da anziani, messo a punto dai ricercatori di AgeLab del Mit di Boston per aiutare architetti, designer e marketeers a progettare il mondo grigio che verrà.
Perché accanto al verde (associato al trend della sostenibilità ambientale), l'altro colore del nostro futuro sarà proprio il grigio, quello della vecchiaia.
Secondo le stime delle Nazioni Unite il numero di persone con più di 65 anni per la prima volta nella storia supererà la popolazione mondiale al di sotto dei 5 anni di età. Un italiano su 5 ha già più di 65 anni; entro il 2050 saranno 34,5 milioni. Giocoforza prevedere prodotti, servizi, case, negozi, trasporti, città a misura di anziani, compresi nuovi modi (formazione lifelong-learning per esempio) di impiegare la loro “ultima creatività”. Età senile significa infatti fragilità, dipendenza e patologie fisiche, ma anche nuovi neuroni, attività intellettuale vivace, tempo libero, potere d'acquisto: in sintesi una nuova fase di intensa sperimentazione (tecnologie e new media, sport, cura del sé, viaggi, sesso, divertimento).

Approccio pragmatico
Le aziende cominciano a chiedersi, senza troppa fretta, come diventare age-friendly così come si sono chieste come diventare eco-friendly. Ma per capire meglio gli anziani e riprogettarne la customer experience futura, trasformando l'irreversibile trend demografico planetario in opportunità di mercato, occorre, molto concretamente, comprendere vincoli e possibilità anatomiche del corpo della terza e quarta età: come si muove, quali cambiamenti biologici e cognitivi avvengono e come questi influenzino la vita quotidiana. La ricerca di AgeLab è degna di nota per l'approccio pragmatico: mettersi nei panni di un settantenne o di un ottantenne per poter progettare nuovi prodotti e servizi proprio a partire dalle specificità che connotano il funzionamento dell'organismo umano in età avanzata.
Dagli spazi della grande distribuzione al mondo dell'abitare e alla moda, dalla mobilità al benessere alla connettività sociale, fino agli arredi urbani e ai tessuti metropolitani, lo spazio di crescita dei mercati “grigi” è enorme. Alcune iniziative segnano già precisamente la direzione da seguire. I molti device elettronici per la sicurezza domestica e la salute, il videogioco Brain Training di Nintendo Ds, il social networking system per case di riposo (in fase di test) di Intel, l'ormai esemplare caso del supermercato austriaco a misura di senior Adeg Aktiv Markt 50+, il servizio taxi canadese per signore anziane sole Driving Miss Daisy, le aree verdi del Preussen Park di Berlino specificamente attrezzate per l'attività fisica degli anziani, i tempi allungati dei semafori di New York per consentire l'attraversamento ai cittadini più lenti, il progetto internazionale dell'Oms Global Age-friendly Cities (tra le città italiane ha, per ora, aderito Udine).

Funzionalità ed estetica
Scomodando AgeLab per studiare questo nuovo target da vicino, o usando approcci intuitivi e meno scientifici, i prodotti e i servizi progettati per i clienti/consumatori over 65 futuri non dovranno necessariamente continuare a mettere l'accento sulle difettosità che pure contribuiscono a migliorare (per esempio i tasti ingigantiti o quelli iconografici dei cellulari semplificati che risolvono deficit di vista e di memoria). L'innovazione può e dovrà essere anche all'insegna di un design per anziani e non per forza di cose da anziani, che coniughi specifiche funzionalità a nuove estetiche e che non comunichi socialmente l'evidente condizione di vecchiaia di questo futuro miliardo e mezzo di persone.
*MEMEThIC LAB._milano

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200-MKUP-Martello

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