Ora è tempo di Ceo
dal volto social

Social media – Piattaforme sociali e business: da strumenti di personal branding a endorsement per l’azienda


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I Ceo sono i maggiori “fornitori” di direttive per le loro aziende. Ci si aspetta, dunque, che siano in prima linea nell'uso dei social media contribuendo alla crescita della reputazione d'impresa. Facile a dirsi, più difficile a farsi. Non esiste, infatti, un decalogo che possa garantire una presenza social di successo. Esistono, invece, delle modalità con le quali ottenere dei primi risultati. Innanzitutto occorre mettersi in gioco o, meglio, occorre mettere in gioco la propria personalità senza elaborazioni. Richard Branson, fondatore di Virgin Group, ne è un esempio. Branson è uno degli influencer più seguiti in rete, complice il suo saper essere personaggio. In poche parole: è brand di sé stesso e del gruppo che rappresenta. Un'altra piccola regola da seguire riguarda il profilo. Un Ceo non può restare nell'anonimato, deve presentarsi al popolo social per guadagnare consensi. Il diktat è capitalizzare la propria carica come ha fatto Muhtar Kent, chairman of board di The Coca-Cola Company, che da LinkedIn raccoglie collegamenti e divulga informazioni con beneficio suo e della multinazionale di Atlanta. Parlando di contenuti, poi, occorre fare attenzione alla frequenza: le partecipazioni non possono essere one shot, necessitano di un ritmo costante. Ma non solo. I Ceo devono essere autori principali dei loro contenuti e non ricevere indicazioni dagli uomini di marketing e comunicazione. Queste, come detto, sono solo alcune regole super partes da applicare ai tanti social network. Nei prossimi numeri osserveremo più da vicino la loro applicazione in ciascuna piattaforma. Seguiteci.

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Allegati

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