Pam Panorama: il nuovo corso dell’insegna e i prossimi traguardi

Pam Panorama Andrea Zoratti
Tornare tra le insegne top performer: Pam Panorama punta sulla territorialità dell’offerta, che i clienti apprezzano in maniera particolare

Nella splendida cornice di Palazzo Fortuny, nel cuore di Venezia, che dopo i gravi danni subiti nell’alluvione del 2019, che Pam Panorama ha contribuito a restaurare, rendendolo oggi una sede espositiva permanente, incontro il nuovo direttore di Pam Panorama Andrea Zoratti, un uomo che vive l’azienda da 30 anni e che ha il compito di disegnare il percorso del gruppo veneto per il prossimo futuro. “Questo luogo memorabile -spiega Zoratti- dimostra il legame stretto di Pam Panorama e dei nostri azionisti con la città, la sua anima multiculturale, il suo essere, da sempre, un crocevia in cui si intersecano e convivono differenti visioni, attività, esperienze. Valori alla base della nostra filosofia, che si rispecchiano in una città da sempre punto di incontro tra diversi mondi, un ponte tra realtà differenti. Come la gdo e l’industria di marca, che, oggi più che mai, devono trovare strade comuni e tracciare nuovi sentieri per soddisfare e anticipare le nuove esigenze dei consumatori moderni”.

Per questo avete organizzato due giorni di incontri con il top management dell’industria di marca: perché? Quale messaggio volete trasmettere?
Vogliamo raccontare le nostre priorità per il prossimo futuro, ben sintetizzate in tre parole: evoluzione, fiducia e coraggio. Con evoluzione intendiamo la volontà di seguire un nuovo percorso, definire un modello di business più aderente al contesto attuale in cambiamento, adottando un modo diverso di ragionare più coerente con il sentiment di oggi, mentre per fiducia intendiamo essere (o meglio tornare ad essere) un riferimento serio e credibile per i consumatori e per i nostri partner, garantendo performance adeguate. Significa anche consolidare la nostra presenza sul territorio con format più aderenti ai singoli bacini territoriali e tecnologicamente avanzati, e attivare un’organizzazione più snella e agile, che crei grande chiarezza sulle mansioni delle persone e sulle loro qualifiche. Per fare tutto questo, ci serve coraggio: siamo consapevoli di avere vissuto anni difficili e di averne altri davanti, ma vogliamo affrontarli con determinazione e orgoglio. Davanti a noi abbiamo sfide ambiziose in un mercato sempre più complesso: sappiamo di dover migliorare su diversi fronti, ma sappiamo anche di avere nel nostro dna strumenti, esperienze e competenze che ci permetteranno di farcela. In parole semplici e dirette: siamo determinati a tornare ad avere un ruolo importante nel mercato, migliorando le nostre performance in modo da recuperare posizioni in parametri importanti in linea con quelli dei player più performanti. Oggi, purtroppo, devo ammettere con dispiacere che siamo in fondo alla classifica, con giudizi inadeguati e inaccettabili per la nostra storia imprenditoriale.

Quindi le priorità per Pam Panorama sono ...
Per recuperare il nostro ruolo rilevante nel mercato, stiamo lavorando in diverse direzioni. Prima di tutto vogliamo consolidare l’appeal e l’equity dei nostri brand aprendo nuovi store, riqualificando i negozi in tutti i segmenti in cui siamo attivi -supermercati, superstore, convenience, discount e ipermercati- dal punto di vista dell’ambientazione, dell’offerta e dei servizi, investendo nella rete diretta come in quella affiliata. Oggi abbiamo una rete che comprende oltre 500 negozi tra super, superstore, convenience e ipermercati a insegna Pam Panorama, oltre ai discount In’s. Siamo presenti in 12 regioni italiane e intendiamo ampliare il nostro raggio d’azione sul territorio adottando un approccio multichannel, convinti che la digitalizzazione sia una delle chiavi di sviluppo del prossimo futuro.
Per fare questo, dobbiamo anche avere a disposizione strumenti tecnologici che garantiscano velocità nei nostri negozi, come le nuove casse che stiamo implementando in tutta la rete, con personale competente, orgoglioso di quello che fa e dell’insegna in cui lavora, in grado di stringere relazioni dirette e profonde con la clientela.

Cosa vuol dire oggi essere un retail moderno?
Significa sapere anticipare le esigenze dei clienti con assortimenti che tengano conto delle ultime tendenze, oggi molto focalizzate sul benessere delle persone, a tavola come in altri momenti della giornata, con prodotti di qualità, legati al territorio e attenti a salvaguardare la salute, l’ambiente e la capacità di spesa di chi ci preferisce ad altre insegne. Un lavoro intenso, che richiede chiarezza d’intenti, risorse umane e investimenti adeguati, innovando.

E qual è la definizione di innovazione per Pam Panorama oggi?
Vuol dire anche rinnovare i nostri format, a partire dagli ipermercati, dei quali stiamo riducendo le superfici, spazi che saranno destinati a primarie insegne del non food, per rendere questi luoghi più appetibili e attrattivi per la clientela. Per questo stiamo già stringendo accordi di partnership con insegne del settore abbigliamento, dell’elettronica di consumo e del bazar, con brand sia internazionali sia nazionali.
Innovare significa anche mettere a punto nuovi formati: alcuni sono in fase di test, in grado di coniugare i nostri plus legati ai freschi, con convenienza e, soprattutto, aderenza alle esigenze locali. Presto diventeranno operativi.

Per Pam Panorama quanto conta il franchising?
Molto: i nostri affiliati rappresentano partner importanti, non solo in termini di fatturato (su cui incidono per una quota significativa) ma per la loro sensibilità a livello locale. Del resto, l’Italia è lunga e stretta e l’aderenza alle richieste locali rappresenta un elemento chiave nelle strategie di successo. Per questo pensiamo di rafforzare ulteriormente i nostri rapporti con i nostri partner locali, applicando anche alle loro reti i nuovi format. Tra le diverse esperienze, come quelle con le famiglie Borrello, in Piemonte, e Arimondo, in Liguria, un esempio rilevante di partnership da coltivare e ampliare riguarda l’esperienza con Retail Pro, in Campania, che, in un anno di attività, ci sta dando grandi soddisfazioni. Un modello che speriamo di poter replicare.

Che ruolo ricopre l’online e la digitalizzazione in questa vostra nuova fase?
In questo ambito ci siamo attivati su più fronti: nel dicembre del 2019 abbiamo lanciato a Milano la nostra formula di home delivery tradizionale Pamacasa, una soluzione che, alla fine dello scorso anno, si è evoluta in Pam Flash, la spesa a domicilio in trenta minuti in aperta concorrenza con il quick Commerce. Tutte soluzioni a forte digitalizzazione, confermata anche dall’avvio di Spesa Self, la possibilità di scannerizzare la spesa direttamente dal proprio telefonino tramite l’app di loyalty Per te Plus. Soluzioni destinate ad essere ampliate, a partire da Pamacasa, che sarà attivata anche nelle piazze in cui ancora non è presente, ma ci arrivano segnali positivi dell’esigenza dei clienti di utilizzare anche questo strumento.

Due anni fa, Pam Panorama ha lasciato la centrale d’acquisto Aicube. Una scelta che rimane valida?
Continueremo a non aderire a nessuna centrale d’acquisto: finora siamo riusciti a farcela da soli e continueremo a farlo intrecciando relazioni più strette, proficue e profittevoli con le aziende di marca qui presenti.
Credibilità e serietà sono i criteri che ci guidano e che intendiamo dimostrare in maniera efficace sul campo, perché siamo un’azienda che crede alle parole e alle promesse, ma preferisce la concretezza delle azioni.

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