Paradossi: quando il parere dei cittadini non conta

Gli opinionisti di Mark Up: Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione

BCobolli_fotoolzano: il voto dei cittadini non conta

di Giovanni Cobolli Gigli - Federdistribuzione
@federdis

Nel mese di aprile a Bolzano si è realizzato un autentico paradosso. Da un lato il 5 aprile i cittadini, chiamati a decidere attraverso un referendum sull’apertura di un nuovo centro commerciale, hanno dato il loro parere favorevole, dimostrando di volere una distribuzione moderna e adeguata ai loro bisogni; dall’altro, il giorno dopo, la “Commissione dei dodici”, composta da rappresentanti locali dei Ministeri e della Provincia Autonoma, chiamata a dare principi di indirizzo sull’evoluzione del commercio nella Regione ha proposto nuove limitazioni allo sviluppo di grandi strutture di vendita. Un atto che sarà inviata al Consiglio dei Ministri che potrebbe prevedere un decreto legislativo. Ciò appellandosi all’autonomia locale che autorizzerebbe a superare quanto stabilito in termini di liberalizzazioni dalle norme nazionali. Una chiara dimostrazione di quanto gli investimenti delle grandi imprese e l’ammodernamento della rete commerciale stiano più a cuore ai cittadini e consumatori che ai loro amministratori. Peraltro la decisione della “Commissione dei dodici” si inserisce in un contesto nel quale più volte le istituzioni locali hanno cercato di porsi in contrasto con le leggi nazionali. In particolare la Provincia di Bolzano negli ultimi 3 anni ha emanato 3 leggi sul commercio, di cui la prima già dichiarata incostituzionale, la seconda modificata per evitare la sentenza della Corte Costituzionale e la terza ancora al vaglio della stessa Corte. Una confusione normativa che disincentiva le imprese ad investire, con ripercussioni sullo sviluppo dei territori e l’occupazione. Una situazione che deve essere evitata, riportando con chiarezza il commercio tra le competenze esclusive dello Stato.

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