Il Parco Commerciale Canova, a Treviso, è frutto di una riqualificazione, da parte di Gruppo Alì, di un'area abbandonata da dieci anni

Un altro esempio di trasformazione di ex aree commerciali o produttive in nuove destinazioni, in prevalenza retail, è il Parco Commerciale Canova lungo la statale Noalese, frutto di un intervento di riqualificazione urbana realizzato da Gruppo Alì, che ha restituito alla cittadinanza l’area della ex Marazzato, una concessionaria dismessa da oltre un decennio. La Noalese è la strada statale sulla quale si affaccia l’aeroporto Antonio Canova, in località San Giuseppe di Treviso: inaugurato nel 1938 da Benito Mussolini, come ha ricordato l’ex sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, scatenando un piccolo putiferio mediatico, con il gruppo Alì preoccupato da questa esternazione e che quindi ha subito messo le mani avanti prendendone le distanze ("non abbiamo gradito questa affermazione non prevista dal copione"). Non a caso nell'intervista che vedete nel servizio video di Antennatre il sogno del Parco Commerciale Canova risale per il Gentilini ad usum delphini dal 1994, e non più dal 1938. L’inaugurazione di ieri è stata anche il banco di prova per vedere se l’afflusso di automobilisti al nuovo parco commerciale peggiorerà la già trafficatissima statale, nonostante la nuova rotatoria costruita da gruppo Alì. Ci vorranno due-tre settimane per capirlo bene.

Al posto di un’area cementificata di 50.000 mq ora sorgono 6 esercizi commerciali che occupano meno del 30% dell’area. Sono presenti 900 posti auto drenanti, colonnine per la ricarica di auto elettriche e un bosco urbano di 270 nuovi alberi. L'intervento è focalizzato sulla biodiversità, attraverso la diversificazione delle specie arboree piantumate e l’inserimento di essenze mellifere che contribuiscono alla salvaguardia dell’ecosistema. In un gioco di contrapposizione di volumi dei fabbricati, che spicca sul parcheggio alberato, grandi cubi di vetro identificano ogni esercizio commerciale come mega-schermi visibili dalla strada, e disegnano lo stile architettonico pulito che ha ispirato anche il logo del Parco.

Con i servizi presenti e i 220 nuovi posti di lavoro, l’intervento mantiene la vocazione commerciale dell’area, rigenerandola in chiave di sostenibilità

Un portale di accesso alla città di Treviso 

L'area, conosciuta come ex concessionaria Marazzato, dal 2009 era in stato di abbandono, lasciando un vuoto urbano proprio alle porte della città di Treviso. Per la sua destinazione commerciale era caratterizzata da una totale cementificazione e si presentava completamente asfaltata. Il nuovo Parco Commerciale Canova è per i promotori un portale d’accesso alla città. È un’opera di riqualificazione che ricuce il tessuto cittadino, in cui l’architettura sostenibile e l’arredo verde si intersecano per offrire diversi punti di aggregazione sociale. Oltre ai 270 alberi messi a dimora nell'area parcheggio, ci sono 3.461 mq di parete esterna rivestiti di tavelle fotoattive che depurano l’aria catturando le polveri sottili alla stregua di altri 240 alberi. L’effetto combinato di nuovi alberi e della tecnologia ambientale propria delle tavelle in ceramica foto attiva, restituisce all’ambiente circostante gli effetti dell’azione di oltre 500 nuovi alberi adulti.

Il Parco è dotato di un impianto fotovoltaico di 150,5 kW e risparmia all’ambiente l’emissione di circa 60 tonnellate di CO2 equivalenti, pari alla circolazione annua di 36 automobili. L’impianto di illuminazione interna ed esterna è Full Led e il legno utilizzato per la copertura del supermercato, certificato Pefc, proviene da foreste gestite in maniera sostenibile.

“Questa è finora la più importante opera di riqualificazione urbana realizzata da Gruppo Alì– commenta Gianni Canella, vice presidente di Alì SpA Si tratta di un investimento imprenditoriale a lungo termine, studiato in funzione del minor impatto energetico e ambientale possibile, che qualifica il contesto e l’accoglienza in città, porta servizi di qualità, ricadute occupazionali e anche un’attenzione concreta ai temi della sostenibilità sociale, economica e ambientale. Oltre alla generazione di un vero e proprio bosco urbano nel parcheggio e la restituzione della permeabilità al suolo del parco commerciale, il nostro impegno per la riqualificazione urbana ha interessato anche la creazione del Parco delle farfalle e la piantumazione di diverse specie arboree sulla rotatoria sotto la tangenziale e in altre aree limitrofe, donando alla città un polmone verde di 700 nuovi alberi che si vanno a sommare agli oltre 5.000 messi a dimora insieme ai clienti dei supermercati Alì nella provincia di Treviso, attraverso il progetto We Love Trees. Dal 1971 la mission di Alì è migliorare la vita alle persone che vivono il territorio che ci ospita. Per questo  poniamo una grande attenzione ad operare scelte sostenibili nelle nostre realizzazioni, con l’impiego di materiali e delle migliori tecnologie costruttive e ambientali disponibili e con la messa a dimora di alberi che doniamo al territorio, insieme ai nostri clienti”.

Le insegne che hanno aperto sono Alì Supermercati; Arcaplanet, l’azienda specializzata in pet care; Euronics-Bruno, lo store di elettronica, elettrodomestici e tecnologia; Poltrone e Sofà; per la ristorazione il  bar-bistrot Laif e il negozio di abbigliamento Mania, che rispecchia i trend del momento, cui si aggiungerà in autunno Decathlon.

 

 

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