Parte bene la battaglia Barilla-Danone all’alimentazione scorretta

Momento della presentazione dei primi risultati Vivismart, progetto che vede Barilla-Danone attivi in collaborazione con Coop Italia
A meno di un anno dall’esordio del piano pilota, ottimi i risultati riscontrati sulle famiglie italiane di quattro città campione. Le analisi ora ci sono, è arrivato il momento di agire e definire un piano strutturato. Interviste a Roberto Ciati e Salvatore Castiglione

L’11% dei bambini beve acqua più volte al giorno, il 6% mangia più frutta e il 13% più verdura. Sono i risultati del progetto pilota Vivismart promosso dall’alleanza Barilla e Danone, con le loro rispettive Fondazioni, e Coop Italia. Assieme hanno creato all’acronimo aBCD per portare avanti una sperimentazione che ha l’obiettivo di incrementare le competenze di bambini e famiglie in materia di alimentazione, modificando abitudini errate e recuperando, allo stesso tempo, i valori tradizionali della Dieta Mediterranea.

Vivismart ha visto partecipare, tra settembre 2017 e maggio 2018, 16 scuole, 80 insegnanti, 1.525 bambini e famiglie, 16 punti vendita e 20 medici generici

Il progetto è stato quindi analizzato in una ricerca dell’Università LUMSA, assieme all’Università di Napoli Partenope e Roma Tre per predisporre un modello da perseguire nel futuro.

“Spesso nelle famiglie si sono diffusi stili di vita scorretti che si allontanano sempre più dalle nostre tradizioni alimentari del Mediterraneo” afferma Roberto Ciati, scientific & government relations vice presidente Barilla Group. “Vivismart assume ora un nuovo significato: le analisi ci sono, è arrivato il momento di agire, ma ancora non abbiamo un piano strutturato”.

Roberto Ciati, scientific & government relations vice presidente Barilla Group

Concorda sulla necessità dell’accompagnare il piano ai risultati della ricerca Salvatore Castiglione, public affairs & comunication director general secretary GRIT Danone Spa: “Volevamo un progetto agile, ma specifico e soprattutto misurabile”.

Milano, Bari, Parma e Genova sono state le prime quattro città coinvolte. “Con particolare entusiasmo riscontrato a Bari – ci dice Ciati – dove, presumo, non ci fossero precedenti di sperimentazioni analoghe”.

“La ricerca – prosegue il vice presidente Barilla – è la testimonianza che la collaborazione tra pubblico e privato è la migliore via per cambiare”. Ed è daccordo con lui Salvatore Castiglione: “Dopo il progetto pilota non potremmo fare a meno di incontrare altri partner, ma quello che ci occorre più di tutto è la collaborazione con le Istituzioni”.

Gaetana Ferri, dirigente del Ministero della Salute

Roberto Ciati fa leva anche sulla metodologia vincente della sperimentazione: “oggi dare delle regole non è facile, ma in questo caso abbiamo proposto uno stile di vita e le informazioni sono passate con fiducia e in modo semplice”. Oltre la scuola, nella sperimentazione si è attivata Coop Italia che ha visto i punti vendita diventare laboratori con stazioni interattive animate da personale formato su Vivismart. “Alla fine del percorso – spiega Renata Pascarelli, direttore qualità Coop Italia – l’attività si concludeva con una spesa simulata dei bambini con i genitori, destinata a un progetto specifico, come, ad esempio, una colazione fuori casa”.

 

Soprattutto i bambini, coinvolti con approccio pedagogico, sono stati i veicoli
della cultura alimentare nelle loro famiglie

Gaetana Ferri, dirigente del Ministero della Salute, in rappresentanza delle Istituzioni, non si sbilancia in seguito all’appello di Barilla e Danone sulla necessità di collaborare con la pubblica amministrazione per sviluppare Vivismart. Testimonia tuttavia il suo apprezzamento per il progetto, analogo ad altri portati avanti già dal Ministero sulla diffusione del corretto stile di vita insito nella Dieta Mediterranea.

Ascolta le interviste a Roberto Ciati e Salvatore Castiglione

 


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