Pasta Garofalo a un soffio da quota 200 milioni di euro

Garofalo
Fatturato in crescita del 22% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico. Crescono la marginalità sui ricavi e le vendite realizzate all’estero

Un anno di consolidamento e di raccolta di quanto seminato in precedenza per Pasta Garofalo. È la fotografia del 2021 che si ricava dalla lettura del bilancio.
L’azienda di Gragnano (Napoli) ha messo a segno un fatturato di 197 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al 2020 (ma il primo anno di pandemia non è un benchmark affidabile, dato che i lockdown hanno costretto le famiglie in casa, facendo impennare – tra gli altri – i consumi di pasta), ma in crescita del 22% rispetto al 2019.

L’Ebitda (che è un indicatore dell’attività caratteristica di un’azienda) si attesta poco sotto i 20 milioni, ovvero il 10% dei ricavi, in linea con il 2021 e in crescita di circa un milione rispetto al 2019.

Margine operativo al 10%

Quanto alle aree di sbocco, l’Italia è stabile rispetto al 2020 ma in progresso del 9% sul 2019, mentre l’export passa dal 52% del totale vendite nel 2019, al 60% del 2020, fino al 56% dell’ultimo esercizio.
I dati del 2021 proiettano l’azienda campana all’8% del mercato italiano in termini di valore e al 6% in volumi. “Il 2021 segna un sostanziale pareggio rispetto al 2020 ma siamo sopra i dati 2019 pre-pandemia che consideriamo l’anno di confronto corretto, spogliato dalla innaturale fatturazione del 2020”, sottolinea in una nota l’amministratore delegato Massimo Menna. “Sicuramente da oggi, ma in effetti già dagli ultimi mesi dell’anno passato, dovremo fare i conti con l’eccezionale aumento dei prezzi del grano, dell’energia e degli imballaggi, a cui si aggiungono problemi relativi all’export come ad esempio l’impennata del costo dei noli marittimi e dei ritardi nella consegna dei container”.

 “I risultati del 2021 non rappresentano per noi solo un traguardo ma anche un punto di partenza per affrontare un anno sfidante”.

Iniziative per la sostenibilità

La pubblicazione del bilancio è stata l’occasione anche per presentare i risultati fin qui conseguiti in termini di sostenibilità, dove l’azienda ha messo a punto una roadmap in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative (Gri), il riferimento più diffuso a livello internazionale che promuove lo sviluppo di una rendicontazione volontaria delle performance economiche, ambientali e sociali.
Sono tre i filoni sui quali è concentrata l’attenzione dell’azienda di pasta: prodotti sicuri e di qualità grazie a una materia prima di elevata qualità che viene selezionata con la massima cura e seguita e controllata in ogni fase della lavorazione, secondo un processo produttivo che fa tesoro di esperienze antiche, frutto dei risultati di continue ricerche e di un’interpretazione originale del gusto; centralità delle persone in termini sia di una continua dedizione ai propri dipendenti, sia di una grande attenzione per la collettività, con cui il pastificio dialoga costantemente per creare relazioni di valore durature nel tempo; infine rispetto dell'ambiente da cui il pastificio trae le sue risorse essenziali, mediante l’impegno a ridurre il proprio impatto ambientale, prestando attenzione ai consumi energetici, alle emissioni e ai materiali che vengono utilizzati e a una gestione virtuosa dei rifiuti.

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