Per i retailer, big data e analytics sono asset per la customer experience

Il paradigma data driven è sempre più presente nelle imprese. Le esperienze di Coop Alleanza 3.0 e Gruppo Miroglio presentate nel Web Talk Retail Tomorrow di Retail Institute in collaborazione con Mark Up

Big Data e Analytics sono asset sempre più presenti nelle organizzazioni di ogni tipo. Nel retail la business intelligence da anni supporta diverse aree aziendali con l’obiettivo di migliorare i kpi più significativi. La trasformazione digitale ha accelerato la centralità del dato nelle progettualità attuali moltiplicandone la disponibilità sia all’interno, sia all’esterno delle imprese.

Su questi temi si è tenuto il primo appuntamento con Retail Tomorrow il 9 marzo 2022. Un evento in streaming organizzato da Retail Institute in collaborazione con Mark Up sul tema dei Big Data e Anlytics. Marco Zanardi, presidente di Retail Institute Italy ha introdotto un tema con un’overview sull’ecosistema in cui i dati si creano e fluiscono e gli ambiti applicativi in cui gli analytics e altre applicazioni generano informazioni e insight utili al business. In particolare l’utilizzo dei big data apre le porte a una dimensione computazionale evoluta in cui è utilizzata la statistica inferenziale che permette di ottenere delle conoscenze sulla popolazione (qualsiasi essa sia) a partire dallo studio di ciò che questa popolazione produce rispetto ad un indice di riferimento. La trasformazione digitale sta traducendo in dato una miriade di accadimenti naturali e artificiali e questo apre le porte a un novo orizzonte come mostrato da Zanardi nella presentazione di apertura.

Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy

Esperienze sul campo

Alla tavola rotonda hanno partecipato Federico Grassi, responsabile sistemi BI, controllo e Esb, Coop Alleanza 3.0 e Valentina Sala, Digital & Omnichannel Director, Miroglio Fashion.
Coop Alleanza 3.0 ha dovuto affrontare l’accorpamento di tre sistemi informativi differenti provenienti da Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest. Questo ha portato alla creazione di un Enterprise Service Bus, una dorsale di comunicazione all'interno dell'azienda attraverso cui i sistemi possono scambiarsi i dati senza integrazione puntuale tra i diversi i sistemi. Un’architettura infrastrutturale in grado di garantire a tutti gli utenti l’accesso ai dati e alle applicazioni. Come spiegato da Federico Grassi, le aree di pertinenza in Coop Alleanza 3.0 sono differenziatre: dai sistemi di business intelligence e data analytics, performance management per il controllo di gestione e dell’enterprise service bus. Coop Alleanza 3.0 è impegnata in un progetto di colud computing per acquisire in tempo reale tutti i dati degli scontrini emessi nella rete di vendita. i dati raccolti sono arricchiti con altre informazioni non presenti sullo scontrino collegate alle caratteristiche delle promozioni ecc. In questo momento non sono in essere progetti che utilizzano dati destrutturati anche se in prospettiva si prevede questo tipo di sviluppo. Le previsioni sul riordino e workload sono le attività su cui la business intelligence di Coop Alleanza 3.0 insiste maggiormente. I dati saranno sempre più utilizzati per instaurare una migliore relazione con il consumatore: la cooperativa sta lavorando su un Crm evoluto in grado di raccogliere i dati da tutti i touch point fisici e digitali.

L’esperienza di Gruppo Miroglio eredita i due anni di pandemia dove le aperture a singhiozzo dovute alle restrizioni hanno portato il Gruppo con i suoi brand ad un’accelerazione sul digitale. Come dichiarato da Valentina Sale, il “dato” è entrato nella carta di identità dell’azienda che oggi si può definire data-driven. Uno degli ambiti dove gli analytics danno un contributo è quello della definizione dell’assortimento, sia in ampiezza, sia in profondità. L’obiettivo, come spiegato da Valentina Sala, è ottenere degli insight che diano elementi oggettivi alla definizione dell’offering. Altro elemento su cui il Gruppo sta lavorando è l’analisi comportamentale delle cliente che hanno dimostrato comportamenti differenti in funzione dei canali utilizzati. Per scelta, taglie, frequenza di acquisto e altro mostrano differenze significative rispetto a tre cluster presenti: acquirenti solo nel punto di vendita, solo eCommerce e multicanale. Queste ultime hanno frequenza di acquisto maggiori e il marketing e la comunicazione su questo cluester deve essere calibrato rispetto a queste caratteristiche: i dati descrittivi del comportamento sono fondamentali. L’obiettivo è realizzare una relazione mirata sulle caratteristiche non solo di definiti cluster, ma anche dei singoli clienti.

Customer Experience

La conclusione del Retail Tomorrow appare nitida: pricing e offering sono sempre elementi importanti ma la competizione si gioca sempre più sulla customer experience. Questo aspetto determina un percepito e un vissuto distintivo presso il consumatore ed è oggi il maggior fattore fidelizzante.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome