Per il Raee è determinante il contributo della Gda

Rifiuti elettronici – Cresce la raccolta degli apparecchi elettrici: sono 4.000 le tonnellate di Raee ritirate dalla distribuzione negli ultimi sei mesi. Ma presto la Ue potrebbe stabilire obiettivi più impegnativi e regole più severe

L’”Uno contro Uno” comincia ad ingranare. E vede i punti di vendita della distribuzione spendersi in misura sempre maggiore per la raccolta dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee). Un impegno che dovrebbe avere ricadute anche in termini di immagine, data la crescente consapevolezza dei cittadini verso tematiche ambientali e l’indubbia utilità del servizio reso.
Nei sei mesi dall’entrata in vigore del decreto che rende obbligatorio il ritiro e l’avvio allo smaltimento del vecchio elettrodomestico consensualmente all’acquisto di uno nuovo, tra luglio e dicembre 2010, hanno superato quota 4000 tonnellate i rifiuti elettronici che sono stati ritirati dai negozi della distribuzione moderna. I dati provengono da Ecolight, uno dei consorzi che si occupa della gestione dei Raee nel nostro paese e che offre il servizio di raccolta e smaltimento a oltre 3.000 esercizi commerciali tra cui il 90% dei pdv della Gda.

Il picco a dicembre, grandi bianchi i più smaltiti
La raccolta è aumentata nell'ultimo trimestre del 2010: rispetto al periodo luglio-ottobre, infatti, i quantitativi di Raee ricevuti dai negozi sono raddoppiati. E nel solo mese di dicembre sono state sfiorate le mille tonnellate. La maggior parte dei rifiuti appartengono al raggruppamento R2 che raccoglie lavatrici, lavastoviglie e forni. Sono stati poi più di 10.000 i televisori avviati al recupero. Ancora basse le quantità dell'elettronica di consumo (piccoli elettrodomestici, computer, hi-fi e telefoni).
Tanto per fare un confronto, in Francia, dove i flussi di Raee generati attraverso il canale della distribuzione rappresentano il 30% del totale e sono arrivati a gennaio 2011 al 40% sulle circa 25.000 tonnellate raccolte in totale, nel 2008 la distribuzione ha raccolto oltre 90.000 tonnellate di Raee (dati Eco-Système).

Lombardia in pole
In crescita anche il risultato di uno dei maggiori consorzi Raee italiani, Ecodom. Che ha trattato nel 2010 il 17% di rifiuti in più rispetto al 2009: 89.100 tonnellate pari a oltre il 36% di tutti i Raee gestiti sull’intero territorio nazionale. Ciò ha 
evitato l'immissione nell’atmosfera di circa 1 mln e 800.000 tonnellate di CO2 
(dati Ecodom)
La Lombardia è per Ecodom la regione più virtuosa d’Italia con 13.074 tonnellate trattate, di cui 7.043 del Raggruppamento R1 (frigoriferi) e 6.031 del Raggruppamento R2 (grandi bianchi). Seguono Emilia Romagna con 10.110 tonnellate, Piemonte con 9.424 tonnellate, Veneto con 8.966 tonnellate trattate e Toscana con 8.162 tonnellate.

L’Europa spinge verso la raccolta all’85%
Buone notizie certo, anche considerato che l’anno scorso è stato raggiunto l’obiettivo Ue di 4 Kg di Raee raccolti per abitante (178.000 tonnellate da gennaio a settembre, +29% rispetto allo stesso periodo del 2009). Ma bisogna considerare che la Ue stima vengano prodotti 17/20 Kg di rifiuti Raee all’anno per abitante (includendo tutte le classi, dalle lampadine ai frigoriferi, dalle tv ai computer). E infatti solo pochi giorni fa il Parlamento europeo ha accolto una risoluzione legislativa che pone obiettivi ben più impegnativi: la raccolta nel 2016 dell’85% dei rifiuti elettronici dei quali il 50-75% (a seconda della categoria) dovrebbe venire riciclato, mentre il 5% potrebbe essere riutilizzato. Responsabili del raggiungimento del target potrebbero essere gli stessi stati membri anziché i produttori. Il costo invece del trattamento dovrebbe essere diviso tra produttori, consumatori e distributori. Saranno anche effettuati controlli più stringenti per evitare l’esportazione illegale di rifiuti elettronici verso paesi del terzo mondo (dove è possibile esportare solo apparecchi riutilizzabili): qui, non solo i Raee non vengono riciclati, ma le sostanze tossiche contenute presentano spesso un minaccia per la salute degli abitanti. La proposta di legge include infine una riduzione del numero di categorie dei Raee e l’unificazione delle direttive nazionali.

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