Per la birra in Italia un sorso di ripresa, uno di incertezza

Report annuale di Assobirra tra luci e ombre. Il presidente Pratolongo: “Costi insostenibili, continuiamo la riduzione delle accise e facciamo rete”

Il comparto birra vale 9,5 miliardi di euro e necessita di unità di intenti secondo i birrai. Un anno di luci e ombre con delle dinamiche complesse per il settore secondo l’analisi di Assobirra che mostra, nel suo rapporto annuale intitolato “Tra ripresa e incertezza”, tutti gli sviluppi dell’economia attuale e del mercato articolato di quest’anno, su cui insistono speculazione, inflazione, aumento dei costi. “La birra ha confermato il suo ruolo di primo piano nel settore agricolo, nel turismo di prossimità ed enogastronomico, contribuendo a rilanciare l'economia dei territori, la conoscenza delle produzioni locali e l'interesse per i processi di produzione dei birrifici nazionali" ha affermato il ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, in un messaggio di saluto agli addetti, ricordando anche che il rapporto annuale di Assobirra è di estrema rilevanza “quale direttrice per gli interventi futuri”.

Sulla birra gravano molte accise rispetto al vino, ad esempio, che non ne ha nessuna, quando anche la birra ormai sarebbe da considerare una bevanda da pasto, quale in effetti è diventata, come fa osservare Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra.

Una richiesta semplice

Il ministro ha oggettivamente osservato che quest’anno è emerso un trend di aumento dei costi di produzione, in particolare di quelli relativi alle materie prime e alle spese legate ai consumi energetici che rischia, nella sua persistenza, di arrestare la ripresa, quindi bisognerà lavorare in sinergia con le imprese. Tutti convergono sull’ipotesi della riduzione delle accise che sarebbe ragionevolmente utile a garantire la sopravvivenza di produzione, distribuzione e consumo, preservando l’artigianalità di questa attività produttiva. La richiesta dei birrai è molto semplice: aprire un dialogo per ridurre progressivamente la tassazione della birra visto che metà del prezzo della birra è dovuta a costi fiscali. Assobirra ha già lavorato al fianco delle Istituzioni insieme alle altre associazioni del comparto per una revisione al ribasso del peso fiscale. Il Governo non è sordo alla richiesta. L’ultima Legge di Bilancio ha stabilito per il 2022 una riduzione di 5 centesimi unitamente a sconti progressivi di aliquota per i birrifici artigianali con produzione annua fino a 60mila ettolitri.

Va detto, tuttavia, che nonostante queste ombre che si allungano sul 2022, la birra ha segnato un anno record nel 2021 come ci racconta Alfredo Pratolongo

“Si sono moltiplicati i punti di consumo che vendono birra alla spina e la distribuzione italiana ha subito un netto aumento nonostante un inizio difficilissimo con chiusure inaspettate”. Il calo dell’ -1,8 % nei consumi rappresenta un miracolo rispetto all’anno precedente in cui ci si trovava sotto di 10 punti.
Quanto al futuro il presidente Pratolongo non può che essere realista “aumenteranno i costi delle materie prime e questo rallenterà il nostro obiettivo di passare dal 40 al 60% di orzo italiano che ci eravamo prefissati, subiremo l’incremento del costo dei trasporti, e va considerato tutto questo sta accadendo dopo due anni molto difficili”.

Asso Birra - Conferenza
Federico Sannella vice presidente Assobirra
Il valore dell'occupazione

“La birra – dichiara Pratolongo - va vista non solo nell’ottica produttiva: va considerato che crea valore aggiunto per 9,5 miliardi di euro, pari a mezzo punto di PIL, ed il comparto è cresciuto di 2 miliardi negli ultimi 9 anni per avere poi un crollo con la pandemia”. Il presidente fa anche osservare il valore dell’occupazione che incide sul settore artigianale.
Forte anche l’impegno nella sostenibilità, sottolineato anche dal ministro Patuanelli che insiste anche sulla transizione ecologica “imprescindibile” in un percorso tracciato dal PNRR per un potenziale incremento del volume e dell’export nazionale.
Gli fa eco Federico Sannella, vicepresidente Assobirra: “Abbiamo anche abusato della parola sostenibilità, oggi dovremmo parlare molto di più di transizione energetica, attraverso la riduzione emissione di Co2 e dei consumi di acqua”. “Vanno di ridotti anche gli scarti – prosegue – una tema che stiamo affrontando con serietà attraverso politiche di investimento importanti: la strada delle aziende di Assobirra è già segnata in questa direzione”.

Si cerca quindi di avere non solo un rapporto di compravendita con i fornitori, ma una sinergia di idee per arrivare, assieme agli agricoltori, a un prodotto sostenibile e made in Italy di eccellenza, dall’inizio alla fine del percorso distributivo.

Naturalmente tutto questo ha un costo e “il futuro è molto incerto, dipende da azioni politiche”. Ben volentieri Assobirra vira verso questa transizione ecologica ed energetica. Visti i costi del vetro, ad esempio, opterebbe volentieri per il riciclo e per altre soluzioni di packaging attraverso aziende che fanno ricerca in questo campo dell’innovazione. “Ma le soluzioni devono venire da un lavoro congiunto – osserva Sannella - insieme dobbiamo costruire un ecosistema: la parola filiera è ormai superata”. I canali di vendita dell’Horeca, gdo, e-commerce e export secondo Assobirra devono assieme ai produttori e agli agricoltori capire come ottimizzare i trasporti, non solo per i costi, ma per l’ecosostenibilità e devono essere accompagnati in questo percorso dalle Istituzioni. Assobirra dunque si propone come soggetto trainante di questo processo unitario.

Asso Birra - Conferenza
Alfredo Pratologno, presidente di Assobirra
Riprese e conferme

“Siamo in una fase in cui l’horeca è in netta ripresa e la gdo non diminuisce - conclude il presidente - gli italiani hanno evoluto il proprio palato collettivo e le birre tradizionali hanno aggiunto nuova offerta, è aumentata la varietà e questo significa che l’Italia ha una cultura nuova della birra, non è di tradizione come in alcuni Paesi nord europei, ma di valore”.

Le cifre del comparto

La produzione di birra nel 2021 ha raggiunto quota 17,6 milioni di ettolitri, superando - anche grazie alle esportazioni - i livelli raggiunti nel 2019 (17,3 milioni di ettolitri) e quelli del 2020 (15,8 milioni di ettolitri). I consumi toccano i 20,8 milioni di ettolitri non ancora a livelli 2019, ma superiori alle cifre del 2020 (18,9 milioni di ettolitri). Anche l’export ha ripreso quota, con volumi pari a 3,8 milioni di ettolitri, superiori a quelli del 2019 (3,5 milioni) e del 2020 (3,3 milioni) con la conferma del gradimento della birra Made in Italy in Paesi a forte tradizione birraria, come il Regno Unito che accoglie il 46,9% delle birre esportate, gli Stati Uniti (8,6%) e l’Australia (6,4%), un attestato al merito per i livelli di eccellenza raggiunti dalla produzione nostrana. Si segnala, poi, un calo dell’import rispetto al periodo pre pandemico, con 7 milioni di ettolitri nel 2021 verso i 7,4 milioni del 2019. Anche nell’anno in corso la birra in Italia sta riuscendo a mettere a segno risultati positivi, soprattutto in termini di volumi. Tuttavia, gli ingenti rincari di materie prime e utility rischiano di compromettere la ripresa. Nel 2020 il settore ha già perso 1,4 miliardi di euro di valore condiviso, che equivalgono a 15 mila posti di lavoro, e nel 2021 ha sofferto ulteriori mesi di chiusure dettate dall’emergenza sanitaria.birra, campagna Assobirra

Il pay-off: “Birra, il gusto che sta bene con tutto” presenta la birra come la bevanda da pasto per eccellenza dal gusto inconfondibile che esalta, non solo i sapori ma anche i momenti della vita, da vivere in compagnia.

La campagna di categoria

Assobirra ha lanciato anche la nuova campagna creativa, sviluppata su diversi mezzi di comunicazione, raccontando diverse occasioni di consumo e ponendo la birra al centro di momenti di socialità.  “La birra ha un gusto che non prevarica alcun sapore ‘sta bene con tutto’, ma il riferimento richiama anche il piacere di stare insieme delle persone. Con questa campagna di categoria vogliamo raccontare le birre da prospettive diverse e sottolineare la voglia di gratificazione, di nuove esperienze e di momenti di consumo, all’insegna della socialità, a casa e fuori casa. Gli italiani hanno coltivato una grande attenzione al benessere e a uno stile di vita bilanciato e questo negli ultimi 20 anni ha permesso alla birra di diventare la birra una bevanda naturale da pasto in Italia” commenta Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra.

Per scaricare il Report 2021

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