Per Salov volumi in linea con gli anni precedenti

L'azienda lucchese lo scorso anno ha visto crescere il fatturato nell'ordine del 30%

Il gruppo oleario Salov ha archiviato il 2022 confermando i volumi di vendita record dei due esercizi precedenti, a quota 120 milioni di litri. L’azienda di Massarosa (Lucca), alla quale fanno capo i marchi storici Filippo Berio e Sagra, ha registrato un giro d’affari di 491,46 milioni di euro, il 30% nel confronto annuo, mentre l’Ebitda (indicatore dell’attività caratteristica) è salito del 4,1% a 20,1 milioni.

Numeri importanti a considerare il contesto macro. Infatti, mentre il 2021 era stato sino all’ultimo trimestre un anno di sostanziale assestamento dei mercati dopo lo sconvolgimento della pandemia, il 2022 è stato pesantemente condizionato dalla volatilità della situazione geopolitica e da fattori climatici avversi. Il deflagrare della crisi ucraina ha innescato una spirale al rialzo dei costi energetici e delle commodity (vetro, plastica, carta). Inoltre, l’incertezza sulla disponibilità di materia prima negli oli di semi, specie quello di girasole, ha spinto molte aziende utilizzatrici di grassi vegetali a spostare i loro consumi da semi a oliva, concorrendo, con i loro acquisti, a un forte aumento dei prezzi.

Crescono le quote di mercato in Italia, spinta dell’export con il Belgio in testa

“In un anno tanto caotico e travagliato riuscire a confermare tutti i parametri finanziari e reddituali cogliendo il corretto compromesso tra gli aspetti puramente economici, finanziari e di equity non è stato affatto scontato” – commenta l’ad Fabio Maccari.

In Italia il gruppo è salito al 3,4% come quota di mercato nella categoria olio di oliva e al 6,2% negli oli di semi (fonte: NielsenIQ).

Per quanto riguarda la presenza di Salov sui mercati esteri, spicca il cambio di paradigma nelle attività commerciali in Belgio, dove il presidio del gruppo è diventato diretto tramite una propria risorsa resident che si interfaccia direttamente con i retailer locali. Bene anche il Brasile, con la filiale di São Paulo che, a tre anni dalla costituzione, ha addoppiato il suo giro d’affari.

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