Più vegetariani e più obesi: il rapporto tra italiani e cibo nel 2020

Come evolve il nostro rapporto con l'alimentazione secondo l'ultimo rapporto Eurispes, tra nuove tendenze e riconferme

Il 6,7% degli italiani intervistati afferma di essere vegetariano e il 2,2% dichiara invece di essere vegano. Nel 2020, dunque, con l’8,9% delle indicazioni, vegetariani e vegani sono in aumento rispetto al 2019 e al 2018, quando questa percentuale era rispettivamente al 7,1% e al 7,3%.

È solo una delle tendenze rilevate dal Rapporto Eurispes 2020, che indaga, tra gli altri aspetti, il nostro rapporto con il mondo alimentare.

Tra le motivazioni alla base della scelta troviamo soprattutto la salute e il benessere (23,2%) e l’amore e il rispetto nei confronti del mondo animale (22,2%), ma guadagna terreno anche il rispetto per l'ambiente. Un fenomeno che trova riscontro sia nella prioritaria preoccupazione, soprattutto dei giovani, per il tema green, sia con l'aumento di spese e "capitale affettivo" investite nel mondo degli animali domestici.

Il trend del "senza"
Il 18,7% degli italiani che hanno partecipato all’indagine ha un’alimentazione priva di lattosio, il 14,6% mangia cibi senza glutine (anche se secondo l'Aic i celiaci sono intorno al 2%), e il 16,3% segue un’alimentazione arricchita regolarmente da integratori.

La curiosità per la cannabis
Il 23,1% degli italiani sarebbe curioso di provare alimenti a base di cannabis light, il 16,4% li ha già sperimentati e il 5,1% ha inserito questi alimenti all’interno delle proprie diete. Si noti che dall’entrata in vigore della legge 242/2016 nel gennaio del 2017 le superfici coltivate a canapa in Italia erano passate da 950 ai quasi 4.000 ettari nell’ultimo triennio; erano nate 800 partite Iva agricole specializzate, 1.500 nuove aziende di trasformazione e distribuzione, e 1.000 shops. Il settore contava 10.000 addetti e un fatturato di 150 milioni di euro per il 2018. Ventotto miliardi previsti per il 2021 era il potenziale giro di affari del settore a livello europeo.

La confermata ascesa del cibo a domicilio/da asporto
Il 54% degli italiani compra cibo a domicilio (qui i relativi trend). L’abitudine di acquistare alimenti già cucinati destinati all’asporto è assai diffusa e riguarda ben il 70,3% degli italiani. Anche coloro che acquistano sui banchi del supermercato e della grande distribuzione organizzata prodotti industriali che richiedono qualche minuto per essere pronti sono in molti (61,9%).

Un tasso di obesità preoccupante
Accanto al consolidarsi di nuovi stili alimentari, in alcuni casi orientati al salutismo, si evidenzia un dato preoccupante indice di una cattiva cultura alimentare: i tassi di obesità infantile nel nostro Paese sono infatti tra i più alti. Il sovrappeso in Italia interessa circa 1 bambino su 3. Ci troviamo al secondo posto in Europa per diffusione dell’obesità infantile maschile (21%) e al quarto per obesità infantile femminile (14%). Si noti che un individuo obeso a 6 anni ha più del 50% di probabilità di esserlo anche da adulto, questo significa (anche) futuri costi sociali e sanitari per il Paese.

 

 

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