Plant-based revolution, si punta anche al pesce

I prodotti con proteine vegetali mirano a sostituire tutti gli alimenti di origine animale, compresi dairy e uova

Flexitariani: è quest’ultimo il target delle aziende produttrici del plant-based food. Se negli ultimi quattro anni il numero di europei vegani è raddoppiato, il 22,9% osserva già una dieta flexitarian. Il mercato continua ad ampliarsi ed è considerato da molti analisti tra i trend più dirompenti per i prossimi anni. Quello delle meat alternatives raggiungerà i 140 miliardi di dollari entro il 2029. E nei prossimi 15 anni si stima che globalmente i prodotti passeranno da 13 a 97 milioni di tonnellate, sostituendo l’11% degli acquisti attuali.

 

Granarolo ha lanciato a marzo 2020, in pieno lockdown, Unconventional Burger. E in pochi mesi è divenuto uno dei cinque prodotti di maggior successo di Spaccio Granarolo, la piattaforma di e-commerce B2C. Atlante, con il Fantastic Burger, a marchio Vegamo, ha proposto il primo prodotto innovativo di terza generazione in un discount. Fioccano le adesioni alla nuova moda. Come il nuovo brand Market Chef lanciato da Siam, storico operatore nel Mercato Carni Foody, dove ha recentemente inaugurato il nuovo punto di vendita. Una linea innovativa con materia prima made in Italy dell’Ortomercato e lavorata sul posto nel laboratorio dell’azienda: non solo plant-based, ma anche cotolette di alghe che per la prima volta arrivano sul mercato.

Tuttofood ha visto la partecipazione di diversi brand plant-based, che stanno portando avanti la rivoluzione vegetale. Quello che emerge è un generale ampliamento delle referenze, offerte sia nella versione frozen che fresco: non solo burger, ma anche salsicce, polpette, macinato, straccetti. E si comincia ad affacciare un secondo mercato dopo quelle delle carni alternative, il pesce, dove Garden Gourmet (Nestlé), uno dei marchi leader in Italia, è già entrata con il tonno vegetale, Sensational Vuna. C’è il debutto di Future Farm, azienda foodtech brasiliana nata nel 2019 che da ottobre è nel nostro Paese e mira a diventare uno dei primi marchi. In Italia ha puntato sul delivery, con Gorillas e Macai, piattaforme innovative come Deliveristo e Mywebcatering, l’horeca con Metro Italia Cash and Carry, ma guarda anche al retail. Ha stretto, infatti, accordi con Italmark e Pam RetailPro per la distribuzione dei propri prodotti in circa 200 nuovi punti di vendita. E nel frattempo in Inghilterra, dove è presente in Sainsbury's, testa anch’essa la novità tonno vegetale. E sta pensando anche al dairy, altro filone che potrebbe avere un’espansione.

Nel capitale dell’azienda umbra Joy, titolare del brand FoodEvolution, una linea di surgelati plant-based a base soia, è entrata un’importante insegna elvetica: “Finora abbiamo lavorato con Esselunga, da un anno mezzo siamo in Tosano e stiamo entrando in Alì” ha annunciato il ceo, Alberto Musacchio. Un segnale che i retailer cominciano a crederci. Ma il mercato è destinato a ulteriori ampliamenti. Efsa ha recentemente dato il via libera per l’Europa alla produzione di proteine vegetali estratte dal fagiolo mungo (noto anche come soia verde) fondamentale per la produzione di uova vegetali. È il primo passo per la commercializzazione, ma segna ormai una direzione inevitabile. Da notare che dall'entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti, nel 2018, Efsa ha ricevuto 186 richieste di valutazione, di cui circa il 10% riguardano proteine vegetali.

Il plant-based cresce anche nella ristorazione: Mc Donald's sta vendendo il suo primo burger vegano, McPlant, realizzato con Beyond Meat, in oltre 250 punti vendita nel Regno Unito e in Irlanda e dal 2022 in tutto il mondo. Da marzo è tornato in 200 ristoranti italiani della catena Burger King il Rebel Whopper, dopo un primo test, rinonimato Plant-based Whopper con una nuova ricettazione e la novità nuggets di pollo vegetale, sempre frutto della partnership con la olandese The Vegetarian Butcher.

Heura, marchio spagnolo di carne vegetale e primo brand plant-based certificato B Corp, presente in 17 Paesi tra cui l’Italia, ha annunciato la partnership con Hamerica’s, rinomata catena con oltre 27 ristoranti.

Tutto facile? Non proprio. Al momento le etichette sono tutt’altro che corte, con una media di una decina di ingredienti. La sfida è la loro riduzione, senza perdere però la promessa di un prodotto che imiti per gusto e consistenza quello della carne. E senza scorciatoie artificiali, come la leghemoglobina di soia, un prodotto di laboratorio, utilizzata da Impossible Foods che ha reso necessario il via libera della Food and Drug Administration. Si punta poi ad aumentare la shelf-life sul fresco con un packaging sempre più performante. La ricerca è in corso.

Novità da Tuttofood

Beyond Meat, l’azienda americana capostipite, che con Impossible Foods ha innovato il settore, continua la sua espansione. Presente in alcuni punti di vendita di Esselunga, nel frozen (e si appresterebbe a entrare in Carrefour e Despar) amplia la gamma prodotti con le strisce di pollo. Burger di Parepollo e di PareManzo sono le novità dell’azienda umbra Joy, titolare del brand FoodEvolution, una linea di frozen plant-based a base soia: Parepollo (secondo premio Innovazione Better Future Award 2021 a Tuttofood), ParePancetta e Paremanzo. La gamma di Future Farm, che comprende burger, macinato, polpette, salsicce, aggiunge gli straccetti di pollo e il tonno vegetale.

Novità anche da Abs Food, azienda del Padovano che serve l’industria con un’ampia linea di proteine testurizzate vegetali e semilavorati plant-based. Copre i settori meat analogue, fish analogue e ora lancia un milk analogue, un prodotto simile al latte ma con struttura vegetale. Entro fine 2022 Nouvelle Terre, società detentrice del brand Buononaturale, con sede in Irpinia, lancerà un’estensione della propria linea di salse e sughi bio della tradizione italiana nella proposta vegana (finalista del premio “Innovation” del Better Future Award 2021) in versione plant-based. Ovvero ricreando la proteina animale senza sostituirla con quella vegetale.

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