Pmi ed eventi inaspettati : le principali strategie per rispondere alla crisi

Quando le piccole e medie imprese si trovano ad affrontare un evento inaspettato come una crisi, le loro strategie di risposta non sono predefinite ma evolvono nel tempo in base all’esperienza appresa durante le diverse fasi della crisi

Articolo estratto dal Best Paper del Convegno Sinergie-SIMA 2021 “The intersection between SMEs' business strategies and unexpected events phases: a systematic literature review”

Lo scoppio inaspettato della pandemia Coronavirus (scientificamente nota COVID-19) ha costretto organizzazioni di tutto il mondo appartenenti a molteplici settori di attività a ripensare il proprio modo di fare business, e cercare nuove soluzioni per sviluppare la propria capacità di resilienza. Le sfide sono state ancora più complesse per le piccole e medie imprese (PMI) a causa della limitata dotazione di fondi e liquidità a disposizione per affrontare la recente emergenza sanitaria.

Il presente lavoro, presentato in occasione del convegno Sinergie-Sima 2021, è stato motivato dal seguente quesito: “Quali sono le strategie di business adottate dalle PMI durante le diverse fasi di un evento imprevisto?”

Attraverso una revisione sistematica della letteratura, la ricerca ha messo in luce alcuni temi centrali che sintetizzano i diversi modi in cui le PMI reagiscono durante le diverse fasi di una crisi.

Nella fase di “prevenzione”, sono state identificate quattro strategie principali adottate dalle PMI per cercare di prevenire gli esiti indesiderati dell’evento inatteso. La prima riguarda la definizione di una pianificazione flessibile per resistere ai potenziali effetti distruttivi della crisi. Le PMI, in questo senso, si concentrano sulla creazione di una struttura organizzativa flessibile, capace di adattarsi rapidamente agli ambienti in evoluzione. In particolare, fra le priorità assolute di lungo termine implementate dalle PMI, troviamo la realizzazione di piani di gestione delle crisi e investimenti in infrastrutture. La seconda strategia fa riferimento all’adozione di metodi di gestione delle risorse finanziarie per mitigare i rischi imprevisti, che assicurino la quantificazione del fabbisogno finanziario e le fonti di copertura necessarie a salvaguardare la gestione aziendale e la catena di approvvigionamento durante la crisi. Un’ulteriore strategia riguarda la ricerca proattiva di soluzioni per promuovere e anticipare i cambiamenti nella domanda, attraverso l’introduzione di una proposta di valore unica, in grado di riposizionare le offerte di prodotti e servizi delle PMI per rispondere alle mutate esigenze dei clienti. Infine, la strategia di collaborazione per creare un ambiente di condivisione e aperto, avvalendosi del supporto dei network d’impresa e partnership, sostiene la condivisione delle conoscenze da entrambe le parti, fornendo competenze con effetti immediati per permettere alle PMI di risollevarsi dalla crisi.

Nella fase di “risposta”, sono state individuate altre quattro strategie fondamentali finalizzate a consentire alle PMI di mitigare gli effetti negativi della crisi, successivi al suo incombere. In particolare, viene riconosciuta l’importanza di strategie di minimizzazione dei costi e protezione del flusso di cassa, con cui le PMI definiscono quali spese sospendere o ridurre per coprire potenziali carenze di liquidità. Quando i leader delle PMI si impegnano a sfruttare al meglio le proprie risorse finanziarie, rivalutano o modificano il modello di business esistente e la proposta di valore perseguendo strategie di generazione di entrate. Le PMI devono poi accettare la necessità di collaborazione in quella che abbiamo chiamato relazione con gli stakeholder. Infine, sono stati identificati degli approcci dinamici nella gestione delle piccole imprese, ad esempio, combinare competenze esistenti con le nuove conoscenze derivanti dagli investimenti nella ricerca e lo sviluppo, un elemento considerato vincente per reagire in maniera efficace durante circostanze complicate.

Nella fase di “recupero”, le PMI riflettono sulle misure che sarebbe stato necessario attuare prima dell'evento imprevisto, modificando la struttura organizzativa e implementando azioni preventive per il futuro. Sulla base dell’esperienza appresa nelle fasi precedenti della crisi, le PMI cercano di focalizzarsi su due distinte strategie: riconfigurazione del modello di business e ristabilire le relazioni con gli stakeholder e i dipendenti. A differenza delle fasi di prevenzione e risposta, che hanno indicato l'importanza di ridurre al minimo i progetti rischiosi, la fase di recupero evidenzia una tendenza comune delle PMI nella diversificazione del rischio. Nella prima strategia, tenendo conto di una situazione mutata rispetto al passato, le PMI investono, per esempio, in attività parallele al core business e attuano profondi e “audaci” cambiamenti nei canali di distribuzione. Infine, nella seconda strategia, piani di riassunzione e la costituzione di fondi per il personale confermano l’importanza degli investimenti in risorse umane che, ridimensionati durante le prime fasi della crisi, assumono un ruolo cardine nella ripartenza.

Figura 1. Modello Circolare delle Strategie di Risposta ad un Evento Inatteso

Fonte: elaborazione degli autori

Il presente lavoro restituisce una panoramica complessiva dell’ evoluzione delle strategie implementate dalle PMI in tempo di crisi da una prospettiva inedita che evidenzia come la crisi, articolandosi nelle fasi di prevenzione, risposta e recupero, si rivela una circostanza in continua evoluzione, in cui le risposte strategiche implementate dalle imprese possono influenzarsi a vicenda. Propone, inoltre, un modello circolare delle strategie di risposta ad un evento inatteso, volto a sottolineare come le risposte strategiche delle PMI si sviluppano, in modo intersecante, attraverso l'esperienza precedente.

Riconoscere e attuare le strategie più adatte a seconda dei diversi, specifici momenti legati a situazioni di emergenza dipenderà, quindi, dallo spirito imprenditoriale dei manager e dalla loro propensione a plasmare la visione d’impresa in maniera flessibile, al fine di garantire un aggiornamento costante delle strategie implementate e, soprattutto, la continuità aziendale anche quando si affrontano scenari aziendali dinamici e incerti.

* Dottorando, Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali – Università degli Studi di Cagliari; gianlucapusceddu@yahoo.it.

** Assegnista di Ricerca Postdoc, Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali – Università degli Studi di Cagliari; ludovica.moi@unica.it.

*** Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali – Università degli Studi di Cagliari; fcabiddu@unica.it.

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