Ha posto le basi per un’ampia analisi sulle strategie di marketing al pomodoro di qualità, ortaggio che occupa un ruolo di primo piano nella produzione ortofrutticola con il 15% della spesa tra gli ortaggi freschi e un consumo pro capite annuo di 18 kg. L’universo pomodoro e le sue strategie di valorizzazione sono stati al centro del partecipatissimo convegno tenutosi a Porto Palo, in provincia di Siracusa che ha visto che ha visto riunita tutta la filiera del pomodoro, produttori in primis, agronomi, mondo della grande distribuzione e istituzioni, con la partecipazione di 250 persone in presenza e un centinaio in collegamento streaming.
Consolidare gli sbocchi internazionali
“In questi 20 anni ci siamo concentrati sul mercato italiano, dove siamo riusciti a far conoscere il pomodoro di Pachino. A luglio abbiamo organizzato la prima Giornata internazionale del pomodoro di Pachino IGP. Il nostro obiettivo è internazionalizzare. Questo è il primo incontro di una lunga serie”, ha dichiarato il presidente del Consorzio Sebastiano Fortunato. A queste parole ha fatto eco Francesco Gurrieri che ha sottolineato l'unicità del pomodoro di Pachino. “Come rappresentante dei dottori agronomi coivolti nel processo produttivo, non posso non mettere l'accento sulle peculiarità inimitabili del pomodoro di Pachino, un prodotto spesso confuso nel mondo con altri prodotti, ma che vanta caratteristiche identificabili solo con questa zona di provenienza”.
Strategie in gdo
La tavola rotonda coordinata da Roberto Della Casa dell’Università di Bologna ha messo a confronto esperienze diverse dal mondo della Grande distribuzione italiana ed europea, interpellando su strategie di marketing e desiderata dei consumatori finali: Alberto Ancarani di Coop Italia, Pier Luigi Lauriola di Carrefour Italia, Xavier Mouton di Socomo, Gordan Tolevski di Eurogroup, Ragy Helmy Zaki di Hemly LTD, Dimitrios Kremenopoulous di Nutri Frucht Gmbh. Al termine è stata data la parola per le conclusioni a Maurizio Forte, Direttore dell’ Ufficio di Coordinamento Promozione del Made in Italy.
Criticità distributive
Alberto Ancarani si è soffermato in particolare sulle problematiche distributive: “Le importazioni crescono a causa dei periodi estivi nei quali il pomodoro italiano non riesce a soddisfare la richiesta, in genere si crea una forte mancanza in agosto ma quest'anno ci sono state sofferenze da luglio a settembre, e in questi frangenti è inevitabile rivolgersi all'estero”. Dal canto suo Pier Luigi Lauriola ha voluto parlare di prezzo alla vendita: “I distributori combattono con i prezzi dei discount e dei mercati rionali, una criticità che può trovare una soluzione in una segmentazione delle categorie di prodotto più significative, ossia offrire diverse gamme centrando per ognuna il corretto rapporto qualità-prezzo”.
L’appuntamento è ora a Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 a Rimini, con il progetto Pianeta Rosso, un focus speciale con partecipazione di tutta la filiera del pomodoro.
Gioco di squadra
“Abbiamo organizzato questo momento dedicato al pomodoro di qualità grazie a un bel gioco di squadra perché crediamo che solo facendo squadra si possano creare progetti di valore. E’ con lo stesso spirito che lavoriamo per rendere Macfrut sempre più la fiera di riferimento per l’intera filiera dell’ortofrutta, la prima fiera verticale in Europa, l’unica dove si possano incontrare tutti i segmenti. Dove le occasioni di business si sposano con progetti che ampliano la conoscenza dell’universo ortofrutta, come accaduto in questo evento che ha portato attorno all’eccellenza pomodoro esperti internazionali, protagonisti della filiera e istituzioni ad analizzare nuove strategie di marketing e di produzione su questo prodotto”, ha commentato Renzo Piraccini presidente di Macfrut.
