Pomodoro, filiera italiana in forte crescita

Secondo il report Ismea, si tratta dunque di un comparto che fattura 3,7 miliardi di euro, di cui 1,9 provenienti dall’export. Migliora la resa media in campo

L’Italia è il secondo produttore mondiale di pomodoro fresco destinato a conserve. Con una produzione di sei milioni di tonnellate, e cioè il 16% della produzione mondiale e il 52% di quella europea.

Ed è una filiera in forte crescita. Basti pensare che l’incremento di produzione registrato nel 2021 rispetto al 2020 è stato pari al 17%. La gran parte di questo aumento produttivo – come sottolinea Ismea – lo si deve all’aumento della superficie investita e al miglioramento della resa media. Una capacità produttiva agricola che non ha messo in difficoltà la grande capacità di trasformazione dell’industria conserviera nazionale, che anzi – come indica il documento Ismea – “ha consentito di rimpolpare le scorte dopo il totale azzeramento del prodotto in magazzino in seguito all'emergenza sanitaria Covid 19”.

Come evidenzia un recente report Ismea, si tratta dunque di una filiera di tutto rispetto, che fattura 3,7 miliardi di euro, di cui 1,9 dall’export.

In dettaglio, nel nostro Paese, la campagna 2021 di trasformazione del pomodoro si è conclusa con una produzione complessiva pari a 6.063.000 tonnellate, in aumento, come detto, del 17% rispetto al 2020, a fronte di 71.190 ettari messi a coltura (+8%). Considerando i due bacini produttivi italiani, nel Nord Italia, le consegne di pomodoro all’industria di trasformazione sono ammontate a circa 3,1 milioni di tonnellate, con un aumento del 12,5% sullo scorso anno mentre nell’area Centro-Sud Italia, sono stati consegnati all’industria circa 3 milioni di tonnellate, +22,5% rispetto al 2020.

Un anno impressionante

Sulle vendite al dettaglio, l’impatto di Covid-19 è stato molto forte. Come spiegano da Ismea, le misure di confinamento a casa, le restrizioni agli spostamenti e l’adozione ove possibile del lavoro agile hanno determinato, tra marzo e giugno 2020, un picco senza precedenti degli acquisti al dettaglio – invertendo un trend che andava avanti da anni – e il crollo dei consumi fuori casa. In particolare, nel corso della campagna che va da novembre 2019 a ottobre 2020, gli acquisti sono cresciuti del 7,6% su base annua, mentre la spesa – complice l’aumento dei listini – è cresciuta di circa l’11,5% (sempre su base annua).

Per un ritorno alla normalità si deve arrivare al 2021; che, a causa del boom 2020, ha mostrato una flessione di circa l’8% su base annua in termini di volumi, mentre la riduzione della spesa è stata mitigata dal rincaro dei listini medi (+5,7%).

Il fenomeno è stato impressionate. Secondo il report Ismea, in marzo 2020, la proclamazione dello stato d'emergenza nazionale e l’inizio del lockdown hanno portato gli acquisti di conserve di pomodoro a un incremento del 45% in volume su base annua, determinando in molti casi rottura di stock e riconoscendo di fatto alle conserve di pomodoro lo status di "bene dispensa" per le famiglie italiane. Nei mesi successivi, la riduzione delle disponibilità ha rallentato le vendite che comunque hanno registrato importanti incrementi su base annua, +24% in aprile e +11% in maggio. E se ad agosto si è registrato un calo del 5% degli acquisti, già a settembre è ripartita una nuova fase di aumento degli acquisti (+1,5%) che è proseguita con maggior vigore in ottobre (+8,6%) e novembre (+5,3%).

Tipologie di prodotto

Per quanto riguarda un’analisi delle diverse tipologie di prodotto, il report Ismea precisa che nel 2021, la flessione dei consumi è stata abbastanza generalizzata. Su base annua, flessioni superiori alla media sono state registrate per i due prodotti a minore contenuto di servizio, ossia le polpe (-11% in quantità) e i pelati (-15%). Le passate hanno segnato una flessione degli acquisti del 7%. Si tratta di un prodotto che negli ultimi anni ha visto una crescente popolarità e alla base di questo successo c’è l’elevata versatilità e la semplicità d’uso, ad esempio è utilizzabile per la preparazione di sughi veloci o per il condimento della pizza.
Considerando i sughi pronti, invece, l’elemento chiave del successo è sicuramente il contenuto di servizio, risultato vincente in un periodo in cui molti italiani si sono trovati a mangiare due volte al giorno a casa. Nel 2021, i sughi pronti hanno mantenuto gli stessi livelli di vendita del 2020 e i sughi freschi hanno addirittura incrementato le vendite del 13% su base annua, anche se si tratta di un segmento di prodotti ancora relegato ad una nicchia di mercato. In termini di prezzo medio i maggiori rincari su base annua hanno interessato passate (+6,1%), polpe (+4,6%) e pelati (+5,3%). Se invece si confrontano i dati di vendita della stagione commerciale 2020/21 con quelli medi del triennio precedente si osserva che i prodotti più dinamici sono stati i sughi pronti (+5,9% in quantità), i sughi freschi (+18%) e le conserve di pomodorini (+5,3%) mentre sono diminuiti gli acquisti di pomodori pelati (-15% in quantità) e polpe (-7%).

Nell’analisi dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare viene anche sottolineato che le conserve di pomodoro biologiche certificate in Italia rappresentano il 5% circa delle vendite al dettaglio complessive e sono costituite prevalentemente da passate, polpe, sughi e in misura minore pomodori pelati. Negli ultimi anni questo segmento ha mostrato un’elevata dinamicità. Infatti, nella campagna 2020/2021 è stato registrato un incremento degli acquisti del 2,9% rispetto al dato medio dell’ultimo triennio. Il confronto con l’ultima campagna commerciale indica un fisiologico decremento degli acquisti (-2,6%) non potendo mantenere il ritmo delle vendite dell’anno di inizio pandemia.

Per concludere, il report Ismea getta uno sguardo interessante sul commercio estero. Rimarcando come le conserve di pomodoro siano tra i prodotti ortofrutticoli che vantano il miglior saldo della bilancia commerciale italiana.

L’andamento degli indicatori del commercio estero testimonia questo primato, infatti, nell’ultima campagna (settembre 2020 ad agosto 2021) il saldo dell’Italia ha superato la cifra record di 1,7 miliardi di euro grazie ad esportazioni per oltre 4 milioni di tonnellate, in peso equivalente di pomodoro fresco. Non solo: nonostante la pandemia abbia in qualche caso reso più difficoltosi gli scambi internazionali, nella campagna 2020/2021, il saldo della bilancia commerciale dell’Italia si è confermato sullo stesso livello del periodo precedente; anche a fronte del forte incremento dei quantitativi di conserve importate (+64%).

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