Pradera detiene il 92% del capitale della nuova Sicaf. Con il restante 8% il fondo d'investimento Crestline debutta sul mercato italiano

La notizia è per ora soprattutto finanziaria, ma ha implicazioni importanti e soprattutto concrete sullo sviluppo e l’investimento immobiliare. Pradera Real Estate Investment Sicaf SpA (di seguito Prei SpA) investirà nell’immobiliare retail, con focus, of course, sui parchi commerciali, ma senza escludere gli shopping centre.

Al termine di un iter avviato a luglio 2021 con la presentazione a Banca d’Italia di un’istanza di autorizzazione alla costituzione di una Sicaf, ossia di una società di investimento a capitale fisso di tipo immobiliare, il 18 novembre 2021 Prei SpA diventata operativa il 30 dicembre. La società, con sede a Milano in via Melchiorre Gioia, ha designato per la gestione del proprio patrimonio il gestore di fondi d’investimento alternativi (Gefia) lussemburghese Tmf Fund Management S.A. 

Al momento, Pradera Management Italy (di seguito: Pradera) detiene il 92% del capitale sociale della nuova Sicaf, mentre il restante 8% è di proprietà del fondo americano di investimento Crestline, entrato con questa operazione nel mercato italiano.

Per i prossimi mesi Pradera prevede opportunità in questo settore per una variegata platea di investitori professionali, che va dai fondi più opportunistici agli investitori core istituzionali. Pradera sta svolgendo attività di due diligence su alcun potenziali investimenti, tra i 15 e i 50 milioni di euro.

Raggiunto l’obiettivo iniziale di avviare l’operatività della Sicaf con almeno due asset in portafoglio, con l’ingresso dei centri commerciali Il Ducale a Vigevano (Pv) e Costaverde a Montenero di Bisaccia (Cb).

Roberto Limetti, amministratore delegato di Pradera

“L’obiettivo primario di Pradera, con la costituzione della Sicaf, è quello di tenere il passo col mercato immobiliare delle transazioni, andando oltre l’attività di gestione per conto terzi attraverso l’attivazione di uno strumento, un veicolo finanziario, a cui gli investitori professionali che approcciano il mercato italiano possono rivolgersi allocandovi principalmente immobili retail -commenta Roberto Limetti, managing director di Pradera-. Non escludiamo, nel caso arrivasse un investitore con un portafoglio misto, che si possano inserire asset con funzioni differenti, la cui gestione, se necessario, potrebbe essere affidata a una società terza specializzata nella specifica asset class. Con questa operazione –prosegue Limetti– Pradera si propone de facto come investment advisor, mettendo a disposizione di potenziali investitori un profondo know-how nel settore retail, sia in termini di immobili che di investor, maturato nel corso degli anni in ambito nazionale e internazionale”.

In questo contesto di mercato, Pradera, avviando un veicolo di investimento (quale un fondo di investimento alternativo, Fia) mette a disposizione un servizio aggiuntivo alla propria clientela e a quella del proprio gruppo di appartenenza, anche nel caso in cui l’avvio di un veicolo regolamentato punti a realizzare investimenti immobiliari su asset per i quali il gruppo Pradera presta già i propri servizi. La tipologia di clientela di gruppo Pradera, composta da investitori istituzionali internazionali, è maggiormente rassicurata investendo in un veicolo gestito da un soggetto regolamentato e vigilato e nell’ambito di un quadro normativo ben definito a livello europeo.

I vantaggi di una Sicaf

“Tra i veicoli di investimento collettivo disciplinati dall’ordinamento italiano, la Sicaf risponde maggiormente alle aspettative degli investitori istituzionali internazionali, abituati a investire in veicoli aventi natura statutaria e meno in veicoli aventi natura contrattuale - spiega Stefania EmanueleJoint Head of Italy, Pradera-. Dalla prospettiva di tale tipologia di investitore, la Sicaf, essendo un veicolo sottoposto a vigilanza, garantisce un livello di protezione maggiore, anche alla luce della sua governance che, unitamente alla regolamentazione di settore, contribuisce a creare un contesto normativo maggiormente protettivo per gli investitori”. 

La decisione di istituire una Sicaf eterogestita nasce dalla volontà di assicurare terzietà, attraverso la gestione esterna di un soggetto indipendente, alle scelte di investimento come misura di gestione di eventuali conflitti di interessi che possano insorgere con gruppo Pradera. Inoltre, la presenza di un gestore esterno consente un presidio costante di qualità anche sulle attività svolte da Pradera nel migliore interesse degli investitori.

La formula della Sicaf immobiliare garantisce inoltre importanti vantaggi fiscali, regolati dal Testo unico finanziario (Tuf) -aggiunge Stefania Emanuele- tra i quali, giusto per citare i più rilevanti, la non tassabilità del reddito della Sicaf, la riduzione alla metà delle imposte ipotecarie e catastali sui beni immobili in caso di vendita o acquisto e, non ultima, l’esenzione dalla ritenuta in caso di Oicr (acronimo di: Organismi di investimento collettivo del risparmio, ndr) investitori italiani, fondi pensione e Oicr stabiliti nei Paesi della White List”.

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