Primo Piano – Le carni bovine crescono imperterrite

Articolo pubblicato su MARK UP 118/119 Lug/Ago 2004 – Gda di Milano. L'aumento dei prezzi è sensibile e diffuso in tutte le insegne

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Qualità e tagli possono essere differenti, ma non per questo il
trend cambia. Gli italiani hanno già dimenticato la “mucca pazza”

La nostra rilevazione dei prezzi dei freschi è giunta al terzo anno,
permettendo così di ricavare una tendenza delle più significative insegne della
Gda milanese. La categoria interessata è quella della carne bovina, le
cui prime rilevazioni sono state fatte nel gennaio del 2002 e 2003 (si veda
MARK UP di aprile 2002 e giugno 2003) che sono state riprese nello stesso periodo,
dal 13 al 23 gennaio 2004, presso i medesimi punti di vendita.
I prodotti presi in considerazione sono 17, di cui 8 di bovino adulto e 9 di
vitello. Quasi tutti erano presenti al momento delle rilevazioni, anche se per
i bolliti non sempre le denominazioni erano coincidenti; anche le caratteristiche
del prodotto potevano essere differenti, a causa della maggiore o minore presenza
di osso o delle diverse tipologie di taglio.
In alcune insegne era presente di ogni prodotto una sola linea, mentre in altre
erano proposti diversi tipi di carni, soprattutto per il bovino adulto; in questi
casi si è tenuto conto del prodotto con ugual denominazione di taglio
e del prezzo più basso. In pochi casi erano in corso offerte promozionali, i
cui prezzi sono stati rilevati come tali.

I mutamenti
La situazione sembra confermare ciò che viene comunicato alla pubblica opinione
sul problema dei prezzi. Il trend degli aumenti, infatti, è sensibilmente
aumentato dal 2003 al 2004: 88 aumenti, 22 ribassi e 9 invariati, escalation
che accentua la tendenza all’aumento delle carni bovine, pure in presenza
di un mercato in contrazione negli ultimi anni (anche a causa della “mucca
pazza”). Anche il 2003, però, aveva visto 64 prezzi in aumento sull’anno
precedente, contro 36 in ribasso e 20 invariati. E' tuttavia interessante osservare
come nell’arco dei 3 anni ci siano ben 41 prezzi che si sono mossi in
“altalena”, cioè che non che hanno avuto un andamento uniforme,
ma che hanno mostrato sia aumenti sia ribassi. Se si raffronta comunque la situazione
tra il primo e il terzo anno, i dati sono drastici: 93 aumenti, 24 ribassi e
2 invariati.

Gli scostamenti
Tutte le insegne hanno evidenziato una netta prevalenza di aumenti. Le sole
che nei 3 anni mostrano qualche ribasso in più sono Pam con 6 ribassi ed Esselunga
con 5. Peraltro va ricordato che la rilevazione tende a evidenziare gli scostamenti
dei prezzi e non i valori assoluti.

Allegati

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