Primo Piano – Nei salumi un aumento contenuto

Articolo pubblicato su MARK UP 116 maggio 2004 – Gda di Milano. Prevalgono gli aumenti per i prodotti d'immagine o di marca

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Negli ultimi due anni trend di prezzi in frenata. Nell’ultimo sono
pressoché identici gli aumenti e i ribassi o invariati

Alla metà dello scorso marzo 2004 è stata effettuata la rilevazione
dei prezzi dei salumi venduti al taglio nel reparto della gastronomia assistita,
ripetendo l’analoga operazione fatta nello stesso periodo del marzo del
2002 e 2003 (vedi MARK UPdi giugno 2002 e settembre 2003), sugli stessi punti
di vendita. Anche i prodotti presi in considerazione sono naturalmente gli stessi
17 e comprendono tutti i salumi più diffusi, nelle varianti, però, vendute al
taglio. Quasi tutti erano presenti nei diversi punti di vendita al momento delle
rilevazioni, per cui i dati raccolti riescono a dare un quadro sufficientemente
attendibile della situazione.

I mutamenti
Nel complesso si può osservare che, nel 2004 rispetto al 2003, i prezzi aumentati
risultano 68, i ribassati 30 e quelli invariati 29; rispetto al 2002, invece,
i valori risultano rispettivamente 72, 52 e 6. Tale andamento, peraltro, non
è omogeneo per i vari prodotti del paniere e non è generalizzabile
per tipologie di prodotti. Per esempio, nel prosciutto crudo prevalgono gli
aumenti per i tipi Dop Parma e S. Daniele, ma per il primo prezzo ci sono più
ribassi, così nella pancetta con il tipo “tesa” che sale
e nel prosciutto cotto per cui il primo prezzo è generalmente ribassato
e quello di marca in netto aumento. Piuttosto equilibrato è invece l’andamento
nei due anni dei salumi vari, con un po’ più di aumenti per la bresaola
e più ribassi per la mortadella.
Per quanto riguarda le insegne, la situazione è omogenea nel raffronto
tra il 2004 e 2003; nel biennio, invece, meritano una segnalazione Iper e Pam,
che presentano un uguale numero di aumenti e di ribassi, ma soprattutto Esselunga,
con 11 ribassi e 5 aumenti. A questo proposito va comunque ricordato che la
rilevazione tende a evidenziare gli scostamenti e non i valori assoluti, che
possono anche rimanere più bassi laddove i prezzi siano aumentati e viceversa.
Quanto ai prodotti, si è tenuto conto delle denominazioni indicate, laddove
presenti, ma il livello qualitativo può anche non essere il medesimo.

In sintesi
Nell’arco dei due anni, quindi, i salumi mostrano un trend di prezzi che
si può considerare di aumento contenuto, anzi, nell’ultimo anno è
pressoché identico il numero degli aumenti e quello dei ribassi o invariati.

Piuttosto va osservato il fatto che, laddove ci siano dei prodotti d’immagine
o di marca, prevalgono gli aumenti, mentre per i primi prezzi prevalgono i ribassi.

Allegati

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