Prodotti & Mercati – Granarolo, ovvero il controllo di filiera

Articolo pubblicato su MARK UP 120 settembre 2004 –

Dietro a Granarolo (che prende il nome dal comune della provincia di Bologna
dove nacque alla fine degli anni ’50) si cela una cooperativa di 1.300
soci, che confluiscono nel Consorzio. Quest’ultimo detiene il 96% dell’azienda,
avendo rilevato, nel 2003, la quota del 17% che appartava da 3 anni a Sviluppo
Italia. Il marchio è diffuso in tutta la penisola, da nord a sud. L’exportà,
invece, ancora modesto ed è legato soprattutto alla vendita dei formaggi.
L’azienda propone numerose varianti di latte. Si va dal prodotto dietetico
a quello a lunga durata, sino alla versione Alta Digeribilità, cosiddetta perché
grazie a un basso contenuto di lattosio è a prova di allergie. Di fatto
dal latte e dai suoi derivati proviene circa il 70% del fatturato di Granarolo.
La distintività del gruppo, all’interno del mercato lattiero italiano
ed europeo, è data dal controllo dell’intera filiera produttiva.
Ciò consente di attuare, insieme ai produttori, una programmazione mirata
e attenta alla qualità. Viene, così, realizzato un progetto di
filiera che preserva il legame tra le aree di produzione della materia prima
e quelle di consumo e favorisce il presidio integrale del ciclo del prodotto.

Recentemente Granarolo ha diversificato la propria attività attraverso
l’acquisizione di Vogliazzi spa. Si tratta di una società specializzata
nella produzione di salse, antipasti, primi e contorni, dotata di una rete distributiva
complementare a quella del gruppo. La politica di diversificazione è
finalizzata a tesaurizzare la copertura di mercato e il know how acquisito nella
produzione e distribuzione di prodotti freschi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome