Prodotti & Mercati – Il radicchio è un prodotto d’élite

Articolo pubblicato su MARK UP 122 novembre 2004 – Appeal. Tra le verdure più richieste e riconoscibili sugli scaffali della Gda

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La verdura trova largo impiego in cucina e sulla tavola di ogni giorno.
L’Igp è l’asso nella manica per giustificarne il prezzo

Il consumo di radicchio da parte delle famiglie italiane è stimato
intorno alle 27.000 tonnellate, per una spesa complessiva al consumo di circa
56 milioni di euro. A livello nazionale nell’ultimo quinquennio non si
sono registrate modifiche di rilievo negli acquisti domestici a volume, mentre
il giro d’affari a valore è aumentato, ma più per effetto della
crescita dei prezzi al consumo che per l’allargamento della base di acquisto.
Un’analisi più approfondita dei dati sulle vendite a volume mette
in luce la riduzione del numero di acquirenti complessivi di radicchio, fenomeno
controbilanciato da un maggiore volume d’acquisto realizzato dai clienti
più affezionati.

Da valorizzare e comunicare

  • L’origine italiana
  • La qualifica Igp per il Rosso di Treviso e il Variegato di Castelfranco
  • Il basso apporto calorico
  • La versatilità del radicchio in cucina
  • Il radicchio come aroma: l’amaro al radicchio rosso di Treviso; la
    pasta al radicchio

Le varietà
All’interno della famiglia dei radicchi alcune varietà hanno fatto registrare
un dinamismo più marcato di altre. E' il caso del radicchio rosso che
può contare su un’ampia fascia di estimatori. In più, oltre alle
salutari caratteristiche organolettiche comuni a tutte le insalate, il radicchio
rosso vanta anche un’attraente nota di colore da portare in tavola. Nelle
confezioni in sacchetto di miscele di insalate quelle per intenderci note sotto
la dizione di 4a gamma il radicchio rosso assicura un appeal particolare. In
pratica, le foglie di radicchio rosso finiscono per colpire l’attenzione
del potenziale acquirente, facendo risaltare il contrasto cromatico con il verde
delle altre insalate in busta.


I consumi
Oltre la metà degli acquisti domestici di radicchio, sia a volume sia a valore,
sono riconducibili a famiglie residenti nel nord-est: Triveneto ed Emilia-Romagna.
In particolare, le diverse varietà di radicchio provenienti dal Triveneto traggono
il loro nome dalle province e dai comuni di coltivazione: dal pregiato Rosso
di Treviso tardivo e Variegato di Castelfranco al più convenzionale Rosso
di Verona, fino al Rosso di Chioggia, dalla caratteristica forma rotonda molto
compatta.
Nell’area 2 le vendite a volume hanno fatto registrare un incremento nel
corso degli ultimi anni, in controtendenza rispetto al trend nazionale. Si tratta
infatti di varietà che intercettano tutte una domanda di provenienza regionale,
ma godono di un significativo apprezzamento presso i consumatori, per i quali
tali prodotti costituiscono ortaggi d’élite.

La catena del valore
La quotazione di mercato del radicchio si distanzia elevandosi dalla media degli
altri prodotti a foglia, ma il settore primario mantiene ancora una posizione
di debolezza contrattuale all’interno della filiera commerciale. In effetti,
per una varietà diffusa come il Rosso di Chioggia che prende la strada del fresco,
il divario in termini di valore aggiunto tra prodotto a magazzino e prezzo finale
di vendita al pubblico è piuttosto consistente, come si rileva dal grafico
a fianco. Per i coltivatori è piuttosto difficile trattare da posizioni
di forza con insegne e catene della distribuzione, visto che oggi la Gda veicola
oltre il 50% delle vendite a volume di radicchio. D’altra parte, il radicchio
rosso è oggi sempre più apprezzato in quanto si presenta come un alimento
estremamente versatile dal punto di vista culinario.

Virtù organolettiche
Il basso apporto calorico del radicchio lo rende attraente anche come alimento
base di una dieta salutistica. Infine, il radicchio è anche usato come
aroma di base di un amaro tradizionale prodotto nella provincia di Treviso.

In questo contesto le varietà Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco hanno
puntato sul conferimento e riconoscimento di Igp quale elemento segnaletico
delle caratteristiche qualitative del prodotto.
Il logo comunitario favorisce infatti una politica comunicazionale volta a educare
il consumatore a un acquisto consapevole, spiegando come le tecniche agricole
adottate possano garantire il sapore gustoso e l’aroma equilibrato del
prodotto e giustificare al contempo un livello di prezzo più elevato rispetto
alle altre insalate.

 

Allegati

MARKUP 122 – Il radicchio è un prodotto d’élite.pdf

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