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Nonostante punte di stagionalità, il prodotto è disponibile lungo
tutto l’arco dell’anno. I livelli pro capite sono ancora la metà
dell’Europa
Diffusa in tutto il mondo e ingrediente importante dell’alimentazione
umana. È questa la realtà della patata, un vegetale che non manca quasi
mai nelle case degli italiani. E con una spiccata stagionalità. In base a recenti
indagini sulle preferenze d’acquisto risulta che il 57% delle famiglie
acquista le patate durante i mesi invernali.
Nel corso del tempo la patata ' passata da cibo a buon mercato nell’ambito
di un’economia di sussistenza a prodotto destinato a consumo di massa,
largamente utilizzato anche come materia prima dall’industria alimentare.
Il consumo
La maggior parte della produzione nazionale viene consumata come prodotto fresco,
bollito o sotto forma di puree. In funzione del periodo d’introduzione
sul mercato l’offerta si compone di patate precoci e da conservazione,
che si differenziano per aspetti di carattere visivo e tattile: l’integrità,
la forma e le dimensioni, il colore della buccia e la consistenza. Le patate
precoci sono presenti sul mercato nei mesi estivi: nel periodo indicato sono
acquistate da due italiani su cinque. Anche se la gamma di possibili impieghi
è andata continuamente allargandosi, il consumo di patate fresche si
attesta intorno ai 38 kg pro capite, cioè meno della metà rispetto agli
altri paesi della Ue.
Il comparto della patata è un esempio di come il coordinamento e la cooperazione
tra il settore primario e gli operatori presenti ai vari stadi della filiera
abbiano la capacità di produrre risultati soddisfacenti per entrambi in termini
di visibilità e qualificazione del prodotto.
Infatti, la vendita del prodotto attraverso i canali della distribuzione a self-service
come circuito di commercializzazione al dettaglio ha accelerato l’introduzione
sul mercato di confezioni di piccole dimensioni da 1,5, 2,5 e 5 kg di patate
spesso già calibrate, preparate e confezionate dal produttore sulla base di
standard richiesti.
La catena del valore
L’analisi sulla catena del valore mette in luce quanto pesi il settore
primario sul prezzo del prodotto finale: il prezzo all’origine è
pari ai due quinti del prezzo finale di vendita, grazie anche al rapporto diretto
con il canale.
Malgrado la rilevante importanza economica, la produzione nazionale di patate
non copre i consumi interni e la bilancia commerciale presenta un saldo negativo
di natura strutturale. In tal senso è importante per il sistema produttivo
nazionale caricare la patata nostrana di elementi peculiari e distintivi propri
di un prodotto di alta qualità, facilmente riconoscibile e da preferire a quello
di provenienza estera. L’adozione di disciplinari di produzione, le garanzie
di provenienza e tracciabilità, la disponibilità di informazioni sul corretto
utilizzo alimentare delle singole varietà sono aspetti di marketing comuni a
tutti i più importanti operatori del settore.
Allo stato attuale il controllo attento e coordinato su ciascuna fase del processo
di coltivazione e commercializzazione delle patate coinvolge circa 100.000 tonnellate
di prodotto fresco. La produzione certificata si propone di ottimizzare al massimo
anche la redditività del prodotto proponendo al mercato con continuità nel periodo
aprile-dicembre una patata sempre fresca.
La trasformazione
Parallelamente a queste politiche di valorizzazione delle produzioni nazionali,
di recente lo sforzo di generare ulteriore valore aggiunto ha imboccato la strada
della differenziazione, tramite l’offerta di prodotti arricchiti e biologici.
Oggi il mercato offre anche patate al selenio, un elemento indicato per la prevenzione
di varie malattie. E sono in fase d’introduzione le patate biologiche.
Al contrario di quanto avviene per il fresco i consumi di trasformato stanno
registrando da parecchi anni incrementi costanti e consistenti. Il segmento
di mercato più dinamico è quello dei surgelati dove i prodotti a base
di patate, con oltre 90.000 tonnellate commercializzate ogni anno, concorrono
in misura significativa a determinare il buon andamento dell’intero settore.
