Pugliese (Conad): “Italian sounding risposta alle lacune del Made in Italy”

Questa una delle riflessioni emerse nel corso del forum "Valore e valori della filiera del made in Italy" organizzato da Conad a Matera

Non solo un danno economico pari a circa 60 miliardi di euro l'anno, ma "il segno che imprese e istituzioni non lavorano di concerto, le prime assumendosi le proprie responsabilità e le istituzioni svolgendo il ruolo di governo e di progettualità a cui sono demandate". Queste le parole dell'Ad Conad Francesco Pugliese relative a Made in Italy e fenomeno dell'italian sounding.

Riflessioni emerse nel corso del forum "Valore e valori della filiera del made in Italy" organizzato da Conad in occasione della due giorni dedicata a Matera Capitale europea della cultura nel 2019 e della relativa tappa del #grandeviaggioinsieme dell'insegna. All'incontro del 20 luglio sono intervenuti anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e la rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole.

Il Made in Italy è un asset strategico per il Paese che vale il 9% del nostro Pil (133 miliardi di euro) e il 13% dell’occupazione (3,2 milioni di lavoratori occupati) secondo i dati Nomisma, 2018. I problemi della sua valorizzazione sono tuttavia molteplici: quello più limitante è la frammentazione produttiva, che contribuisce a mantenere elevato il numero di passaggi nella filiera e riduce la possibilità di ottenere economie di scala e di scopo. A ciò si aggiungano la dipendenza dall’estero per molte produzioni agroalimentari di base (grano, soia, carni bovine e suine, latte…) e le inefficienze del “sistema Paese” dovute a pesanti ritardi strutturali e competitivi quali i costi del trasporto su gomma, dell’energia elettrica, della logistica.

Come sottolinea Pugliese: "L’Italia è una miniera di valori da riscoprire, ma ha ancora scarsa sensibilità e consapevolezza della rilevanza della sostenibilità economica, sociale e ambientale, su cui è in forte ritardo. Serve decentrare le attività dallo Stato agli enti locali; serve, soprattutto, una politica nazionale che sostenga e difenda il Made in Italy, il più autentico valore del Paese, dando vita a un progetto di valorizzazione di quanto è espressione del saper fare italico, della tradizione, della qualità della vita, dell’arte del vivere bene. Chiediamo al governo più determinazione e forza nel tutelare tutto ciò che è eccellenza italiana nel mondo".

 

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