Raggiunti i 50 anni, Flo punta forte sulla carta

flo carta
Un nuovo reparto nello stabilimento di Fontanellato (Pr) prevede due linee di produzione di bicchieri in carta per il vending e permetterà di triplicare i volumi nei prossimi anni

Anno storico il 2023 per Flo, il gruppo italiano che produce stoviglie e contenitori per alimenti: non solo taglia il traguardo dei 50 anni di attività, con il fatturato record di 225 milioni di euro (+20% sul 2021), ma “rivoluziona” il suo stabilimento storico di Fontanellato, da sempre dedicato alla plastica, introducendo anche la produzione di due linee di contenitori in carta, prodotti con materia prima proveniente da foreste gestite in maniera etica e sostenibile. Un reparto costato 2 milioni di euro, da cui usciranno solo bicchieri destinati alle vending machine presenti sul mercato italiano e che contribuiranno a far raggiungere al gruppo della famiglia Simonazzi il record dei 3 miliardi di bicchieri prodotti nel solo 2023.

Il piano di Flo per produrre con materiali più ecocompatibili

L’inaugurazione di questo reparto (già predisposto per arrivare a triplicare i volumi di produzione) si inserisce nel piano di diversificazione produttiva avviato nel 2013 per spostarsi verso materiali più naturali e derivati da risorse rinnovabili. Un approccio all’insegna dell’economia circolare, con cui questa multinazionale dal Dna di impresa familiare ha deciso di passare dalla specializzazione su un solo materiale, la plastica, a quella su una pluralità di materiali, a partire dalla carta.

Un percorso accelerato dalle novità normative (soprattutto dalla scelta della Francia del 2016 di mettere al bando i contenitori monouso in plastica) e favorito dalle acquisizioni fatte nel decennio precedente (in particolare di quella della britannica Benders, azienda con una storia di oltre cento anni nella lavorazione della carta). Un’operazione controcorrente visto che, di solito, sono i colossi dei pack in carta a fare shopping nel mondo delle plastiche, e non viceversa.

Il risultato dei cinque anni di diversificazione produttiva si legge nel bilancio. Nel 2022 i prodotti in plastica hanno rappresentato il 43,6% della produzione, rispetto al 69,3% del 2019. Nello stesso arco di tempo quelli in cellulosa sono passati dal 23,5% al 40,5% e quelli in bioplastica hanno più che raddoppiato, arrivando a sfiorare l’8% di incidenza. Oggi Flo è una multinazionale con un’offerta ben diversificata (oltre 3.600 referenze attive), una struttura industriale salda (5 stabilimenti e 747 dipendenti) e un parco clienti fatto da 3mila aziende di quattro settori: foodservice, vending, retail e produzione alimentare.

Un futuro sempre più globale per Flo

“Il nostro motto è ‘pensare globale, agire locale’ -spiega l’amministratore delegato Daniele Simonazzi, esponente della seconda generazione familiare insieme alla sorella Erika, responsabile del marketing- Dal 2003 siamo sbarcati all’estero, con stabilimenti dapprima in Francia e poi in Gran Bretagna, e nell’arco di un decennio siamo diventati i leader europei nelle vending machine, nonché i numeri uno in Italia e due in Francia nel canale retail, e siamo uno dei maggiori produttori di packaging industriale nel mondo dello yogurt e del caffè. Oggi il nostro playground è la Ue, ma in futuro sarà sempre più globale”.

Per prepararsi a un mercato dagli orizzonti sempre più vasti Flo sta puntando sull’innovazione in un’ottica di sostenibilità. Dopo aver lanciato nel 2018 la prima linea di capsule al mondo 100% biobased e riciclabile, in cinque anni ha investito 30 milioni di euro in innovazione, avviando un centro R&S interno dedicato non solo allo studio di nuovi packaging ma anche al reengineering di quelli esistenti per renderli più sostenibili. Un esempio emblematico di quest’approccio è la linea Hybrid che arriva fino al 40% di emissioni in meno, e che si candida a diventare il bicchiere più venduto del 2023 in Italia nel vending. E presto arriveranno anche le versioni studiate per le mense e per i prodotti lattiero-caseari.

Altra novità targata Flo sono le palette 100% carta della linea Alpha (ossia senza plastica, sostituita da un rivestimento a base di silice) destinati sempre alla distribuzione automatica. Nel secondo semestre di quest’anno sarà poi la volta dei bicchieri per il vending e dei vasetti per lo yogurt contenenti fino al 30% di polistirene riciclato da materia prima seconda

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