Ransomware, in aumento del 39% gli attacchi nel retail

Il settore del retail ha registrato il maggior incremento su base annua degli attacchi ransomware, con un aumento degli attacchi con scopo di riscatto del 39% rispetto al terzo trimestre del 2021. È questo un dato saliente del Cyber attacks Report Q3 2022 sviluppato da Check Point Research (CPR), divisione Threat Intelligence di Check Point.

Quali sono i settori più colpiti dal ransomware

A completare il quadro di riferimento del ransomware, su organizzazioni pubbliche o private, citiamo i settori più bersagliati nel terzo trimestre del 2022. In testa a questa poco invidiabile graduatoria è salito il settore sanitario, dove un seppur lieve aumento degli attacchi (5%) ha portato la media ad un'organizzazione colpita ogni 42.

Appena sotto si colloca ora il settore degli Isp/Msp, gestori di trasmissione dati e servizi relativi. Qui gli attacchi sono scesi del 25% ed è stata colpita un'organizzazione su 43. Al terzo posto troviamo il settore finanziario/bancario, dove un'organizzazione su 49 è stata colpita da ransomware (+17%).

Cyber attacchi globali, Italia sopra la media europea

Passiamo ora agli attacchi globali, senza limitarsi al ransomware. Si respirava una certa preoccupazione, poiché il forte aumento registrato nel 2021 faceva temere un tracollo nel 2022. Invece, sempre nel terzo trimestre, Cpr ha rilevato una stabilizzazione intorno al 28% di crescita. Probabilmente, quindi, imprese e governi stiano aumentando gli investimenti per concentrarsi maggiormente su ricerca e blocco degli hacker.

La media mondiale è di 1.130 attacchi settimanali per organizzazione. Certo le istituzioni accademiche sono diventate un terreno fertile per gli hacker dopo la rapida digitalizzazione intrapresa in risposta alla pandemia, in particolare per l’online learning, che ha creato grandi opportunità per i criminali. Se l’Europa appare sotto la media mondiale (896), l’Italia è leggermente sopra (1.153) con un aumento del 18%. È immediato pensare che ciò sia dovuto a investimenti ridotti e strategie insoddisfacenti, con una riduzione della competitività.

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