Raspini in marcia verso un mondo next-normal

Salumificio familiare, sorto come laboratorio artigianale, ma ora pronto a cogliere tutte le opportunità legate a sostenibilità e filiera

Raspini mette a frutto la sua solida esperienza sul canale gdo, dove vanta una percentuale di vendita pari al 76% del fatturato. È riuscita così a chiudere il fatturato 2020 a quota 111 milioni di euro (erano 106 mln nel 2019). L'export incide solo per il 6%, principalmente in mercati come Svezia, Francia, Germania e Giappone. Nato come piccolo laboratorio artigianale e oggi azienda moderna con 300 dipendenti, mantiene la conduzione familiare e si lascia alle spalle oltre 70 anni di esperienza nel mondo delle produzione italiana di salumi.

Strategia produttiva

L'azienda torinese si basa su due siti produttivi a Scalenghe (da 61mila mq), cui si aggiungono 15mila mq del Prosciuttificio Rosa, l’unità produttiva di Isolabella, e il Prosciuttificio San Giacomo nel parmense. Con quale strategia e quali novità a catalogo, lo spiega il direttore commerciale Giorgio Manno. “La fortissima spinta verso l’alta qualità, da sempre obiettivo primario aziendale, sta assumendo un’importanza ancora maggiore. Puntiamo a proporre sul mercato sempre più prodotti di fascia Premium. Il nostro Paese ha un patrimonio e una ricchezza legata alla tradizione dei salumi ineguagliabile nel mondo. Raspini lo vuole valorizzare, in Italia come all’estero”.

Molte le iniziative aziendali in questa direzione e, più nello specifico, è in atto un potenziamento di prodotti che utilizzano materia prima esclusivamente italiana, così come procede il cammino di valorizzazione dei progetti di filiera, anche certificata Fdai, cammino intrapreso con l’accordo con Coldiretti per il prosciutto cotto Gran Paradiso.

È il primo con un marchio che garantisce la completa tracciabilità del prosciutto attraverso il controllo di tutte le sue fasi di produzione, dalla materia prima fino al prodotto finito, oltre ad un’equa ripartizione del valore tra tutti gli attori della filiera, a sostegno dell’attività imprenditoriale di agricoltori e allevatori. Sempre alla ricerca dell’alta qualità e dell’innovazione, anche in un prodotto che rappresenta, con la sua continuità, la storia aziendale, Raspini ha lanciato sul mercato, dallo scorso marzo, il Raspinotto.

Il Raspinotto

è molto di più di un salame: è un vero e proprio brand, una nuova e innovativa linea, dove l’alta qualità e la ricerca vanno oltre le indiscutibili caratteristiche del prodotto e interessano anche il packaging.

L’impasto, in grana medio-fine del Raspinotto e di sola materia prima 100% italiana, è insaccato in budello naturale ed è caratterizzato dal perfetto equilibrio fra parte magra, ricavata da spalle, e parte grassa sgranata. È aromatizzato con l’aggiunta di pepe in polvere di prima qualità.

Il Raspinotto è un salame dal sapore inconfondibile, dalla consistenza soda, compatta e dal profumo intenso. Il formato da 180 grammi è il più fruibile e comodo: immancabile per gli aperitivi o come stuzzichino prima di un pranzo, ma anche per accompagnare una merenda genuina e della tradizione. È in vendita in singoli pezzi e nel maxi-formato da 9 pezzi confezionato in flow pack, una tipologia di confezionamento pensata appositamente per il dettaglio e per i banchi gastronomia, poiché consente al consumatore di degustare il prodotto con le migliori caratteristiche organolettiche e nel momento migliore della stagionatura. Così confezionato, il salume è totalmente protetto dagli agenti esterni così da mantenere più a lungo la stagionatura ottimale.

Particolare attenzione merita la linea Raspinotto Ambient, dove oltre al Raspinotto classico, si aggiunge la golosa proposta degli aromatizzati al tartufo, ai semi di finocchio e al peperoncino. Tutti confezionati con l’innovativo packaging in flow pack Ambient che ne consente la comoda conservazione fuori frigo. Per i punti vendita è disponibile in confezioni singole o nel pratico e dedicato espositore da 16 pezzi.

Capillarità e sostenibilità

“Raspini Spa è un’azienda multicanale e ha una distribuzione capillare, cerca quindi di presidiare e proporre, sia ai distributori che ai consumatori finali, prodotti di alta qualità e costruisce offerte specifiche per i canali per cui il prodotto è stato pensato, mantenendo sempre caratteristiche distintive, alto valore qualitativo e organolettico: giusta qualità con giusta quantità”.
Sostenibilità sarà un'altra delle parole chiave è futuro aziendale. “La sostenibilità è un argomento a cui Raspini è molto sensibile e su cui ha deciso di investire in modo significativo. Nell’immediato futuro, oltre al packaging del Raspinotto, sarà proposta ai consumatori una linea di affettati mainstream confezionati con materiali altamente sostenibili, un plus davvero importante che servirà a valorizzare e a preservare ancor di più il gusto ricercato e l’alta qualità della materia prima nazionale”.

Giorgio Manno
L'impegno etico

L’impegno etico si esprime attraverso azioni concrete, la più evidente è la recente adesione al progetto Too good to go. Un’alleanza virtuosa che ha come obiettivo quello di abbattere gli sprechi alimentari, nei prossimi tre anni, con azioni e iniziative tangibili a tutti i livelli della filiera agroalimentare. Un patto in cui Raspini condivide due importanti pilastri della filosofia aziendale. In primis, le origini e la storia dell’azienda, che affondano le radici nella cultura contadina tipica del settore, hanno insegnato l’importanza del valorizzare ogni singola risorsa e ad abbattere lo spreco, in particolare quello alimentare.
Il Patto contro lo Spreco Alimentare definito da Too Good to Go prevede una serie di azioni chiave fondate su cinque punti fondamentali: Etichetta Consapevole, Azienda Consapevole, Consumatore Consapevole, Supermercato contro lo Spreco, Fabbrica contro lo Spreco. Un impegno concreto in cui l’azienda si pone l’obiettivo di sensibilizzare dipendenti e consumatori per migliorare la propria filiera. L'impresa ha intrapreso un importante percorso per diventare azienda a zero sprechi, sia in termini di prodotto e packaging, che in termini di risorse energetiche: già nel 2004 ha infatti ottenuto la certificazione ISO 14001.
Sui tetti dello stabilimento di Viotto è istallato un impianto fotovoltaico da 50 KW che copre parte delle necessità energetiche, nel gennaio 2019 è entrato a regime un impianto di cogenerazione della potenza di 1.500 KW, che consente un abbassamento dei consumi e una riduzione annua di 1.500 tonnellate di CO2. Inoltre, Raspini si occupa attivamente della gestione dei rifiuti, controllandone e limitandone la produzione e favorendone il riciclaggio”.

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