Reddy’s propone una soluzione al sovraffollamento carcerario

AlbertoLunghini
Reddy's Group ha presentato un progetto sui Nuovi complessi carcerari (Ncc) durante il Convegno internazionale all’Università di Ferrara, a conclusione del progetto europeo di ricerca “Sovraffollamento carcerario e alternative alla detenzione”. Il nuovo modello consente ai detenuti di imparare un mestiere in carcere. E’ dimostrato che la recidiva a 24 mesi si riduce dal 70% a meno del 10%, se l’ex detenuto ha imparato un mestiere in carcere.

Reddy’s Group, specializzato nella consulenza immobiliare multi-disciplinare (valorizzazione patrimonio esistente valutazioni, due diligence, assistenza a vendite/acquisti/locazioni, pianificazione strategica di portafogli immobiliari in Italia e all’estero) ha un'idea concreta per ovviare al problema del sovraffollamento carcerario e ridurre la recidiva (cioè la possibilità che un ex detenuto rientri in carcere per aver commesso nuovi delitti/crimini entro “x” mesi da quando è uscito). e riutilizzare complessi industriali attualmente dismessi: il tutto senza consumare nuovo suolo ora inedificato e senza costi aggiuntivi per lo Stato italiano.
Prima, però, tenete a mente questi dati: l'Italia (aprile 2016) ha circa 53.000 detenuti; i posti letto in carcere al netto di quelli in ristrutturazione sono meno di 45.000. Negli ultimi 15 anni la popolazione carceraria in Europa è aumentata, un ospite delle patrie galere costa circa 50.000 euro/anno allo Stato italiano che, ogni anno, spende oltre 2,5 miliardi di euro. La proposta di Reddy’s Group, secondo Alberto Lunghini, se diverrà realtà, consentirà (a regime) un risparmio annuo di 1 miliardo di euro. Il tema del riutilizzo del patrimonio esistente e la vocazione a svolgere un ruolo professionale nell’interesse dello Stato italiano sono aspetti essenziali del lavoro svolto da Reddy's Group. Ricordiamo l'attività di consulenza affidata negli anni 1997-1999 ad Alberto Lunghini dal Ministro della Difesa (sen. Beniamino Andreatta) in occasione delle prime dismissioni pubbliche.

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Alberto Lunghini

NCC, Nuovi Complessi Carcerari
La soluzione “Nuovi Complessi Carcerari (con formazione/addestramento professionale)” proposta da Reddy’s Group prevede:
- recupero immobili industriali dismessi con superfici già costruite per almeno 20.000 mq ciascuno. Gli edifici già esistenti devono essere ex uffici (da trasformare in luoghi attrezzati per ospitare i detenuti e il personale di custodia e di assistenza ai detenuti) e capannoni per addestramento, formazione, produzione, stoccaggio di materie prime, semilavorati, prodotti finiti. In tal modo non si consuma nuovo suolo sino a oggi inedificato.
- recupero di edifici anche da un punto di vista energetico
- reinserimento ex detenuti nel contesto sociale al termine della pena
- possibilità per il Ministero della Giustizia di non dover sostenere alcuna spesa per la realizzazione dei NCC. Il Ministero per 30 anni pagherà solamente un canone di locazione del complesso immobiliare riproposto come carcere (canone annuo base pari a 5.000 euro per ogni posto letto realizzato e cioè pari a circa un decimo del costo annuo di un detenuto. Al termine dei 30 anni di locazione questo “Nuovo complesso Carcerario” potrà essere acquisito dallo Stato a costo pari a zero
-Il Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) del Ministero della Giustizia gestirà anche i Nuovi Complessi Carcerari e avrà la supervisione dei lavori di recupero (in particolare per la “sicurezza”).

Il 1° esempio a Novara
Il primo esempio pratico di questo nuovo modello di carcere è stato individuato in provincia di Novara, vicino all’aeroporto Malpensa. Qui sono previsti 800 detenuti, che saranno ospitati in circa 10.000 mq di edifici da ristrutturare (ex uffici e laboratori) e che impareranno a lavorare in circa 12.000 mq di capannoni già esistenti.
Il soggetto investitore (Fondo immobiliare o altro), dopo avere ristrutturato gli immobili, incasserà ogni anno il canone di locazione dal Ministero, pagherà le imposte locali e il servizio del debito (quota capitale e quota interessi) alla Banca che lo finanzierà per completare l’operazione, distribuirà un provento/dividendo ai singoli investitori (quotisti del Fondo, soci, etc.).
Il costo in capo all’investitore per acquistare i vari siti industriali dismessi e già bonificati dai venditori, per eseguire l’adeguamento dei siti al nuovo modello di carcere (al netto di tutte le “specifiche costruttive imposte dal DAP” per ragioni di sicurezza), per progettare e per svolgere il compito di Project manager di ogni cantiere, sarà pari a circa 50.000 euro per ogni posto letto da realizzare.

 

 

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