Re/Max, obiettivo in Italia 600 agenzie immobiliari nel prossimo triennio

Dario Castiglia, presidente Re/Max Italia

Anno record il 2015 per Re/Max, in Italia e in Europa. Il Gruppo immobiliare guidato in Italia da Dario Castiglia, si accinge a festeggiare nel 2016 i primi 20 anni nel nostro paese, con ottimi risultati stando al comunicato stampa: ha chiuso infatti il 2015 con un fatturato aggregato stimato in oltre 28,6 milioni di euro, +31% rispetto al 2014. Sempre double-digit l'incremento (+36%) nel numero di transazioni gestite dalle agenzie affiliate che hanno concluso 9.864 intermediazioni immobiliari, vendendo o affittando un immobile, in media, ogni 57 minuti, per un valore complessivo stimato in quasi 1,170 miliardi di euro, +38% rispetto al 2014. Nel prossimo triennio Re/Max prevede di arrivare a 600 agenzie in franchising, portando a quota 3.500 il numero di agenti affiliati.
In Italia Re/Max ha siglato negli ultimi 12 mesi 75 nuovi contratti per l'apertura di agenzie in franchising, che portano il numero di filiali a 247 (+22,3%) a fine 2015, e i consulenti immobiliari a 1.435 (+24%).

Europa: un immobile transato ogni 7 minuti
In Europa Re/Max è presente in 30 Paesi, con un network cresciuto dell’11% e più di 15.000 agenti affiliati. Sempre a livello europeo il business degli agenti è aumentato del 22% rispetto al 2014, per un valore stimato (commissioni) in oltre 360 milioni di euro. Con quasi 150.000 transazioni gli agenti hanno venduto o affittato un immobile in media ogni 7 minuti. In Europa, i Paesi più dinamici in questo senso Malta e Lussemburgo (+50% rispetto al fatturato 2014), seguiti da Israele (+40%) e da Italia e Spagna entrambe a +38% .
Re/Max, sede a Denver, fondato nel 1973 da Dave e Gail Liniger, è presente in 100 Paesi nel mondo, con oltre 6.930 agenzie e più di 101.000 professionisti del settore real estate affiliati. Punta su capillarità del network e alla collaborazione tra agenzie e consulenti resa possibile da una piattaforma MLS (Multiple Listing Service) condivisa con tutta la rete e dal portale www.global.remax.com tradotto in 35 lingue.

Ho chiesto a Dario Castiglia considerazioni aggiuntive e più puntuali sul mercato immobiliare:

Dario Castiglia, presidente Re/Max Italia
Dario Castiglia, presidente Re/Max Italia

Cominciamo dalle previsioni? Indossiamo i Rosarote Brille, come dicono a Berlino, o l'abito nero da iettatore?
Le nostre previsioni per il mercato degli immobili strumentali sono nel complesso positive. Ci attendiamo quotazioni per le compravendite e canoni di locazioni tendenti alla stabilità, siamo tuttavia convinti che si registreranno aumenti di prezzi e di canoni per gli immobili ubicati nelle location più richieste e con caratteristiche tipologiche e funzionali rispondenti alle esigenze dei clienti. Nel 2015 il settore retail non è stato performante ma ciò è dovuto sostanzialmente alla mancanza di prodotto di qualità ed alla non consolidata ripresa dei consumi soprattutto nei centri secondari.

E i rendimenti?
Il rendimento netto prime per tutti i segmenti retail si è ridotto su valori intorno al 5,75% per i centri commerciali, al 7% per i parchi commerciali, al 4,5% per le high street a Milano e al 4,6% per le high street a Roma.
Ci sono comunque interessanti operazioni in fase di realizzazione o di due diligence per cui prevediamo per i prossimi mesi dati positivi sia nel comparto high street che in quello del retail moderno (shopping mall e parchi).

Come vede i centri commerciali?
Quello dei centri commerciali è un mercato che da un lato si mostra vivace e vedrà a breve l’apertura di alcune strutture di ultima generazione, dall’altro lato nei prossimi anni si troverà  a dover affrontare la sfida della riqualificazione delle strutture considerate obsolete. Molti dovranno tentare di ritrovare il passato successo per tornare a essere redditizi, prevedendo interventi di ampliamento e/o riqualificazione.
In questo segmento c’è quindi spazio per investimenti in un’ottica di value added da parte di gruppi che intravedono la possibilità di abbinare una buona occasione di prezzo alle potenzialità ancora inespresse dei centri acquistati.

Il mercato degli uffici?
Il mercato degli uffici è caratterizzato da incertezza: dopo anni di difficoltà legate soprattutto al ridimensionamento e alla chiusura di molte aziende, stiamo registrando segnali contraddittori. Dobbiamo sottolineare che l’attuale offerta di immobili direzionali in vendita e in locazione risulta carente in termini prestazionali e qualitativi.
Oggi la domanda è sempre più attenta alla qualità degli immobili stessi, e cerca di coniugare l’aspetto economico (riduzione del valore del canone) con elevate prestazioni energetiche che influenzano i costi di gestione.
Per quanto concerne il segmento dei capannoni, soprattutto quelli a destinazione produttiva, continueranno le difficoltà, tuttavia i prezzi particolarmente convenienti cominciano a destare l’interesse delle aziende patrimonialmente più solide.
Rischiano di restare invendute o vuote le tipologie usate che richiedono rilevanti interventi di adeguamento o ristrutturazione.
Gli investimenti negli immobili per la logistica sono negativamente influenzati dalla carenza di prodotto. La logistica è infatti un settore che richiede una profonda conoscenza delle particolari esigenze qualitative del target di riferimento.
Assistiamo in questo settore ad un fenomeno sempre più diffuso: gli operatori logistici via via abbandonano le strutture obsolete per migliorare la propria operatività anche grazie a strutture moderne e più funzionali.

Invece mi sembra che l'alberghiero goda di un propizio vento in poppa...
Per il settore alberghiero si conferma il trend di crescita. I volumi sono legati alla vendita di trophy asset. La domanda si focalizza sulle città di Milano, Roma, Venezia e Firenze, anche se permane una carenza cronica di prodotti di fascia alta capaci di intercettare i primari investitori internazionali. Resta infatti forte l’interesse da parte di capitali internazionali alla ricerca di opportunità di investimento nel mercato alberghiero italiano.

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